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Sölden, vigilia di Coppa: c’è Sophie Mathiou al posto di Bassino

Sölden si risveglia come ogni ottobre, sospesa tra autunno e inverno. Sul ghiacciaio del Rettenbach, a 3.000 metri, il vento è tagliente, la luce accecante e la pista già pronta a trasformarsi nel primo palcoscenico della Coppa del Mondo di sci alpino 2025-26.

Nelle ultime ore è caduta una spolverata di neve, giusto quella che serve per ricordare che la stagione è davvero alle porte. Gli addetti hanno lavorato senza sosta, la superficie è stata barrata, compressa, indurita. Il risultato è una lastra compatta e lucida: ghiaccio vivo, quello che fa tremare le gambe e battere il cuore. L’inverno, almeno qui, è già cominciato.

Domani sarà il gigante femminile ad aprire il sipario.

Un rito antico, sempre uguale e sempre diverso, che segna l’inizio di un viaggio lungo cinque mesi e mezzo.
Sölden non è una gara come le altre: è la prima curva, la prova generale, il momento in cui si capisce chi ha lavorato bene, chi ha sbagliato strada, chi è già in forma e chi sta ancora cercando l’equilibrio.

Per l’Italia, la notizia più amara è l’assenza di Marta Bassino, ferma dopo l’infortunio al ginocchio sinistro durante l’allenamento in Val Senales. Al suo posto è stata convocata Sophie Mathieu, classe 2003, una delle giovani più promettenti del gruppo azzurro. Per lei, un debutto stagionale inatteso, in uno scenario che mette soggezione anche ai veterani.
Il gruppo femminile sarà composto da nove atlete: compatto, determinato, e consapevole di dover cominciare con una dedica.

La pista del Rettenbach non perdona.

È un gigante tecnico, lunghissimo, con un dislivello di 370 metri e curve che non concedono respiro. Dall’uscita del muro alla parte piana, tutto richiede ritmo, equilibrio, lucidità. Non è una gara da improvvisare: è un esame, e come ogni esame si passa solo con la testa. Chi l’ha vinta lo sa. Chi l’ha solo assaggiata, ricorda quanto brucia non portarla a casa. E chi la guarda da bordo pista, sa che qui il margine d’errore non esiste.

L’Italia femminile arriva da un’estate intensa, tra allenamenti in Sudamerica, test materiali e la ricerca di una nuova identità dopo un’annata complicata. C’è curiosità, c’è voglia di riscatto, ma anche realismo. La Coppa del Mondo comincia sempre con una domanda che nessuno può ancora rispondere: a che punto siamo davvero?

Il meteo promette freddo, cielo terso e una neve dura come pietra. Condizioni perfette per un gigante vero, di quelli che fanno selezione.
La prima manche scatterà alle 10.00, la seconda alle 13.00, in diretta su Raisport 2 ed Eurosport.


Il villaggio è già in fermento. Le bandiere sventolano davanti ai rifugi, i tecnici controllano le ultime regolazioni, i fotografi sistemano le postazioni, gli atleti studiano la pista metro per metro. L’odore di sciolina si mescola a quello del caffè, e la voce dello speaker che prova i microfoni annuncia che sì, è tutto pronto. Domani, quando la prima atleta uscirà dal cancelletto, l’inverno sarà ufficialmente cominciato.

E anche se le assenze di Marta e di Fede Brignone si faranno sentire, c’è un’Italia che non si tira indietro. C’è chi debutta, chi torna, chi cerca la fiducia perduta. C’è la neve, dura come sempre. C’è la luce alta di Sölden, che illumina tutto senza perdonare nessuno.
E c’è la sensazione di essere di nuovo dove tutto ricomincia.

Sul Rettenbach, ogni stagione inizia allo stesso modo: un silenzio breve, un respiro trattenuto, un colpo di bastoncino. Poi il suono del cronometro, il sibilo degli sci, il rumore che aspettavamo da mesi. È tornato il suono dell’inverno.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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