Brusca frenata per Giovanni Borsotti, costretto a fermarsi dopo una caduta in allenamento che gli ha provocato la rottura del tendine dell’adduttore e uno strappo addominale. L’episodio è avvenuto due giorni fa, proprio nel giorno del suo compleanno, durante una scivolata che lo ha messo di fronte a una scelta istintiva: evitare il palo. Una decisione che, come lui stesso ha raccontato, si è rivelata sbagliata nelle conseguenze.
Gli accertamenti hanno escluso fin da subito l’opzione chirurgica, che avrebbe comportato uno stop di almeno tre mesi. Il gigantista azzurro ha quindi deciso di intraprendere un percorso conservativo, con l’obiettivo di rimettere gli sci ai piedi verso metà gennaio, riducendo al minimo i tempi di recupero senza forzare.
Lo stop arriva in un momento delicato ma promettente della stagione. Borsotti stava attraversando una fase positiva, con sensazioni in crescita e la prospettiva di affrontare la pista di casa nelle migliori condizioni. Proprio per questo l’infortunio pesa anche dal punto di vista emotivo, come lui stesso ha ammesso: fermarsi ora “non è facile da accettare”, soprattutto quando tutto sembrava finalmente girare nel verso giusto.
Lo spirito, però, resta quello di sempre. Consapevole che questi episodi fanno parte del mestiere, Borsotti ha già messo nel mirino il lavoro quotidiano per accelerare il recupero, affidandosi a terapie e riabilitazione con un approccio prudente ma determinato. Nel frattempo, il sostegno alla squadra non viene meno: anche lontano dal cancelletto, il suo contributo resta quello di un atleta pienamente dentro il gruppo.
Le prossime settimane saranno decisive per valutare la risposta del fisico, con l’obiettivo di tornare operativo nella seconda parte dell’inverno. Per Borsotti, ora, la gara più importante si corre fuori dalla pista. E, come sempre, si affronta curva dopo curva.






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