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Tragedia sul Mottarone, crolla la funivia, ci sono 14 morti

Tragedia sul Mottarone, crolla la funivia, ci sono almeno 8 morti
Tragedia sul Mottarone, a Verbania, sul lago Maggiore, dove verso le 12.30 di oggi, 23 maggio, è crollata una cabina della funivia appena rimessa in funzione, dopo la riapertura degli impianti di risalita.

I soccorsi, vigili del fuoco, uomini del soccorso alpino e speleologico, sono scattati subito e purtroppo, l’ultimo aggiornamento parla di 14 persone decedute nell’impatto e tre feriti.

L’incidente è avvenuto a un centinaio di metri dall’ultimo pilone, uno dei più alti. Due bambini sopravvissuti all’impatto erano stati trasportati in codice rosso con elisoccorso all’ospedale Regina Margherita di Torino.

Quello più piccolo, 5 anni, ha riportato un trauma cranico-toracico addominale e fratture agli arti inferiori, ma sarebbe cosciente.  Il secondo bambino di nove anni, subito intubato e in rianimazione, invece non ce l’ha fatta ed è spirato in serata.

Le prime fonti davano la presenza in cabina di 11 persone, ma evidentemente questo dato doveva essere ancora accertato. In totale gli occupanti erano 15 su una capienza massima di 35.

Intanto la procura di Verbania ha disposto il sequestro della funivia. Lo ha ufficializzato lo stesso tenente colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania. “Le operazioni di recupero delle vittime sono in corso, come le attività tecniche di repertamento propedeutiche alle indagini“.

Le prime testimonianza le rivela la Sindaca di Stresa Marcella Severino. Prima un forte sibilo, poi la cabina che  retrocede molto velocemente fino a schiantarsi contro il pilone. La Sindaca dichiara anche di aver visto «il cavo tranciato di netto».

La funivia che parte da Stresa, compie un percorso di circa 20 minuti e raggiunge quota 1.491 metri. Era stata chiusa sette anni fa per essere revisionata e ricondizionata (anche le funi) per poi tornare in funzione, praticamente come fosse nuova, nell’estate del 2016.

Le cause sono ovviamente in corso di accertamenti ma dai primi rilievi sembrerebbe abbia ceduto una fune, nonostante si fossero seguiti i protocolli di sicurezza con l’avvallo e il finanziamento della Regione Piemonte (oltre 4 milioni di euro) e i contributi economici del Comune di Stresa e della stessa proprietà.

Difficile il lavoro dei soccorritori perché la cabina è caduta in una zona boschiva abbastanza impervia.

Walter Milan, un addetto del Soccorso Alpino, parlando in diretta con Rainews 24 ha riferito che la cabina si è completamente accartocciata, segno che l’impatto è stato particolarmente significativo.

Enrico Giovannini, ministro per le infrastrutture, non ha tardato ad annunciare l’apertura di una commissione d’indagine. «Domattina sarò a Stresa sul Lago Maggiore per incontrare il prefetto e altre autorità per decidere il da farsi» ha detto al TG1.

È arrivato anche il cordoglio da parte di tutto il governo e del presidente del consiglio Mario Draghi: «Il cordoglio alle famiglie delle vittime, con un pensiero particolare rivolto ai bimbi rimasti gravemente feriti e ai loro familiari». E ha espresso il suo pieno cordoglio anche il Presidente Mattarella, in una giornata decisamente triste, nel ricordo di Giovanni Falcone e degli uomini della scorta.


La vecchia Tranvia fu chiusa nel ’63 e sostituita da un servizio di autobus in attesa della costruzione della funivia. Il progetto portava la firma dell’architetto Mario Cracchi di Baveno che la progettò. La meccanica fu affidata alla società Piemonte Funivie di Torino (fondata nel 1955), le parti elettriche alla Marelli e le funi dalla tedesca W.D.I. (Westfälische Drahtindustrie GmbH di Hamm).
 
La Funivia venne inaugurata ed entrò in servizio il 1° agosto 1970, un impianto bifune suddiviso in due tronconi: da Stresa all’Alpino di 2.351 metri e dall’Alpino al Mottarone di 3.020 metri, con una capacità di trasporto di 40 persone per cabina.
Il secondo tronco presenta una campata di due chilometri che, all’epoca della costruzione e ancora oggi, è considerata fra le più lunghe d’Europa, con un altezza di oltre 120 metri dal suolo.
Dalla stazione di partenza al “Lido” di Stresa la funivia inizia a risalire, sorvolando un breve tratto di lago e le Isole Borromee, la verdeggiante collina sovrastante Stresa e, in dieci minuti, raggiunge la stazione intermedia dell’Alpino, a quota 805 metri, tra boschi e pascoli prealpini.

Il secondo tronco, sempre sorretto da tre piloni come il primo, attraversa con un balzo un ampio vallone verdeggiante.


I precedenti in Italia

9 marzo 1976: nei pressi di Cavalese (Trentino) precipita una cabina della funivia del Cermis: i morti sono 42.
13 febbraio 1983: a Champoluc (Valle d’Aosta), precipitano tre cabine dell’ovovia che porta al Crest. Undici morti.
3 febbraio 1998: un aereo dei marines Usa di Aviano trancia un cavo della funivia del Cermis, in Italia, facendo precipitare nel vuoto una cabina: 20 morti.
22 marzo 2008: funivia di Pragelato al Sestriere nelle valli piemontesi che ha provocato 14 feriti, comunque in modo non grave.
8 settembre 2016: si blocca in quota per un guasto la funivia ‘Panoramic Mont-Blanc’, che collega l’Aiguille du Midi alla Punta Helbronner, versante italiano del massiccio del Monte Bianco. Tutte salvate le oltre cento persone coinvolte.
24 dicembre 2016: il maltempo fa accavallare le funi della telecabina Plan Maison-Cime bianche laghi a Cervinia. In una operazione durata oltre sette ore sono stati salvati tutti i 153 sciatori bloccati.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).