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Valle d’Aosta, le bellezze da non perdere!

Valle d’Aosta, le bellezze da non perdere!
Un invito dall’Assessorato della Valle d’Aosta, un viaggio stampa con tappe a la Thuile, allo Skyway e in Val Veny. Ninna vuoi andare? Io, invitata a scoprire i luoghi che frequento da quando sono nata e dove vivo da quasi 30 anni? Ma certo, grazie, perché no!

Ora che sono tornata a casa, a La Salle, dopo la trasferta più comoda e coccolante della mia carriera di giornalismo turistico, possa scriverlo: ho vissuto tre giorni da sogno.

Nonostante il brutto tempo, ho arricchito le mie esperienze, a conferma del fatto che spesso da soli non si è capaci di vivere e godere certi luoghi, anche quelli più vicini. A conferma che affidarsi a guide più esperte è sempre un’ottima scelta.

E anche a conferma del fatto che quando si torna nel luogo del cuore, quello al quale sono legati tanti bei ricordi della propria vita, ci si sente particolarmente felici, anche dopo aver viaggiato per il mondo, visitando posti bellissimi.

Il mio luogo del cuore è il Monte Bianco, quindi la Valle d’Aosta, dominata nel suo tratto più a nord da questo gigante che da ovunque si guardi lascia a bocca aperta per la meraviglia.

Le tre giornate di neve, nebbia e persino una leggera pioggia quando siamo scesi di quota, mi hanno anche convinto del fatto che la montagna possa essere godibilissima anche quando fa brutto.

Sciare, camminare con le ciaspole e persino salire i due tronchi della Skyway hanno un fascino speciale in una giornata nuvolosa, tanto meglio se da quelle nuvole scaturisce la magia di una fitta nevicata. Sai che bello poi entrare in uno dei tanti rifugi sparsi per le piste e godersi un buon pranzo con prodotti regionali? Noi siamo stati al «Monte Bianco» in Val Veny (polenta concia favolosa) e al «Petit Skieur» in fondo alla pista 2 di La Thuile: ottimo cibo e gran ricchezza di cimeli lasciati dalle atlete della Coppa del Mondo.

Rilassandomi poi nel centro benessere e su un divano davanti al camino dell’albergo leggendo un libro di montagna mi sono chiesta: cosa si può volere di più da una vacanza invernale?

Avendo quasi sempre vissuto la Valle d’Aosta in case private, passare due notti in hotel è stato un arricchimento e soprattutto una sorpresa. Sapevo, per sentito dire ma anche per qualche sporadica esperienza, che negli ultimi anni la qualità dell’offerta alberghiera valdostana era decisamente migliorata, avvicinandosi a quella di regioni ben più rinomate da questo punto di vista, su tutte l’Alto Adige e il Trentino. Confermo e sottolineo.

In Valle ci sono strutture che, per accoglienza e servizi, nulla, ma proprio nulla, hanno da invidiare alla concorrenza. I passi avanti fatti in questo settore sono stati davvero enormi e, abbinandosi alle bellezze naturali, all’offerta enogastronomica (top!) e alle piste, rendono la Valle d’Aosta meta davvero imperdibile per chi ancora non la conosce (perché chi la conosce la ama già, per forza!).

Il regno dei 4000

La comodità di accesso rende la Valle meta ideale per una vacanza breve, ma il consiglio è di sceglierla per passarci più giornate di fila, magari spostandosi da una stazione all’altra, da una valle laterale all’altra, senza però dimenticarsi dei famosi Castelli e del capoluogo, Aosta (vedi box). Sono talmente tante le attività da praticare, le montagne da vedere, le piste da affrontare…

Se da quelle di Courmayeur, una piccola bomboniera, sembra di poter toccare il Monte Bianco solo allungando un braccio, da quelle di La Thuile lo sguardo spazia anche oltre. Pila è una terrazza panoramica su tutti i 4000 delle Alpi Occidentali, ma se volete vedere il Cervino proprio da vicino, bé, ovviamente dovrete risalire la Valtournenche e arrivare a Breuil-Cervinia.

Per il Monte Rosa, altro massiccio con diverse cime sopra i quattromila, sono imperdibili Champoluc e Gressoney. Collegate fra loro, fanno parte del comprensorio Monterosa Ski assieme ad Alagna, in Valsesia (Piemonte). Parlando di collegamenti sci ai piedi, sono internazionali quelli di La Thuile con La Rosière (in Francia) e di Cervinia con Zermatt (in Svizzera).

Tre gite da fare assolutamente, ma in questo caso consiglio di scegliere una giornata di bel tempo, perché non godersi il panorama sarebbe un delitto e anche perché si raggiungono quote elevate che, in caso di bufera o nebbia, possono diventare ostiche.

Piccolo è bello… e conviene

Detto dei grandi nomi, cioè delle stazioni più famose ed estese come piste, non si possono dimenticare altre località deliziose da visitare almeno una volta (e scommetto non sarà l’ultima): Antagnod, Brusson, Chamois, Champorcher, Cogne, Crévacol, Gressoney-Saint-Jean, Ollomont, Rhêmes-Notre-Dame, Valgrisenche e La Magdeleine fra l’altro sono accomunate da una bella iniziativa, uno skipass da 5 giorni non consecutivi e un’ora di lezione di sci. Il costo? 100 euro per gli adulti, gratis per i bambini fino a 8 anni (con l’acquisto di uno skipass adulto) e 80 euro per i ragazzi sotto ai 14 anni.

Re delle Alpi, che scoperta!

Delle nuove esperienze vissute, quella che mi ha lasciato un segno indelebile è il soggiorno al «Re delle Alpi», 4 stelle che in estate si trova sulla strada La Thuile-Piccolo San Bernardo e che da ottobre a giugno si può raggiungere solo a piedi, con gli sci, o con i mezzi (gatto delle nevi o motoslitta) che l’hotel mette a disposizione dei suoi fortunati clienti.

L’hotel è bello e accogliente, come tanti del suo livello. La sua unicità sta nel fatto di trovarsi a 2000 metri di quota, immerso nella natura e, per nove mesi, non raggiungibile con l’automobile. Non ho potuto viverla per il brutto tempo di cui ho già scritto, ma immagino benissimo una serata lassù con cielo sereno, una stellata come non se ne vedono altrove e magari la luna piena.

Non siete amanti del genere? Vi accontenterete allora del servizio impeccabile gestito dal direttore Glauco Falzone, catapultato in questa avventura dal padre Filippo, imprenditore brianzolo che nel 2004 ha acquistato una vecchia caserma trasformandola in hotel, poi ristrutturato e ampliato nel 2019.

Raro esemplare di uomo multitasking, Glauco ha l’obiettivo di far vivere ai suoi clienti una vacanza esclusiva e ricca di emozioni. Ci riesce benissimo, offrendo massima disponibilità anche per le richieste più disparate.

Il centro benessere (500 metri quadri, non manca nulla!) gestito da Melissa e Laura, giovani e motivate, e il ristorante con il bravissimo maître dominicano Ismael sono i fiori all’occhiello della struttura, che per ovvie ragioni logistiche autoproduce quasi tutto (pane squisito!).

Da notare che ristorante e centro benessere sono fruibili anche da chi non è cliente, ma passa di lì scendendo dalla pista 7 con gli sci o facendo una gita scialpinistica. Come al vicino ristorante «Lo Riondet», vengono organizzate anche cene con il trasporto su gatto delle nevi.

Fra le esperienze imperdibili della Valle d’Aosta non posso non consigliare la salita con Skyway Monte Bianco, una meraviglia tecnologica che, undici mesi all’anno (chiude a maggio per manutenzione), non solo regala un panorama unico al mondo dal punto più alto d’Italia accessibile a tutti, ma tanto altro.

Vi affido al sito (www.montebianco.com/it) per scoprire tutte le sue offerte: dai bar ai ristoranti, dal cinema alla sala congressi, dal museo Hangar 2173 alla sala cristalli, dalla libreria più alta d’Europa alla sede distaccata della Cave du Mont Blanc, che qui produce lo spumante Cuvée des Guides, la cui lavorazione in quota conferisce caratteristiche uniche e inimitabili a un migliaio di pregiate bottiglie.

Potrei andare avanti per pagine e pagine a raccontare e consigliare cosa fare in Valle d’Aosta, non solo in inverno, ma anche in primavera, estate e autunno. Lo spazio a mia disposizione però è finito e quindi vi affido al materiale informativo della regione e alle molte guide ben fatte (fra cui una novità della Lonely Planet) per scegliere e vivere al meglio l’attività che preferite. Valle d’Aosta le bellezze

About the author

Maria Rosa Quario

NINNA QUARIO È nota nel Circo Bianco per aver fatto parte della “Valanga Rosa” tra il ’78 e l’86. Milanese doc, da tempo si è trasferita a La Salle, in Valle d'Aosta. Ha conquistato 4 vittorie in Coppa del Mondo e un totale di 15 podi, tutti in slalom, oltre a una “bella” collezione di piazzamenti nelle gare a medaglia: 4° posto all’Olimpiade di Lake Placid 1980 (a 3/100 dal bronzo), 5° al Mondiale di Schladming 1982 (era in testa a metà gara) e 7° ancora ai Giochi, a Sarajevo 1984.
Dopo il ritiro dall’agonismo, nel 1986, si è dedicata al giornalismo e collabora con Sciare dal 1999.
Per la nostra rivista è stata a lungo la depositaria di tutto ciò che riguarda l’agonismo e ha seguito anche il programma test, in particolare i Test Junior. La sua lunga carriera giornalistica (ha collaborato anche con il quotidiano Il Giornale e con Infront Sports & Media seguendo da vicino quasi tutte le gare di Coppa del Mondo) si è interrotta nel 2022, quando ha deciso di cambiare vita per dedicarsi ad altre passioni.
Non ha però abbandonato del tutto la sua collaborazione con Sciare, per cui ora scrive in modo meno intenso e continuativo. E’ mamma di Federica Brignone, uno dei più grandi talenti della Squadra nazionale Italiana di sci alpino, e di Davide, suo allenatore dal 2017.

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