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Varismo e valgismo nei giovani, come risolvere il problema

Il varismo e il valgismo, specie nei giovani sciatori, è un aspetto da non sottovalutare, ma ecco come è possibile risolvere il problema se affrontato in tempo.

Prima una premessa. Il ginocchio rappresenta un’importante articolazione dell’arto inferiore. È costituito dall’unione di femore, tibia e rotula che si articolano formando tre compartimenti: femoro tibiale laterale, mediale e regione femororotulea.

Affinché questa articolazione funzioni correttamente è importante che il normale allineamento degli assi dei segmenti ossei che la costituiscono sia rispettato. In modo tale che il carico sia fisiologicamente distribuito in uniformemente su queste tre regioni.

Se ciò non avviene si parla, infatti, di deviazione assiale degli arti inferiori. Queste deviazioni vengono comunemente chiamate ginocchio valgo (gambe a X) o ginocchio varo (gambe a O).

Sono condizioni di frequente riscontro nella pratica clinica sia nei bambini che negli adulti.

Quando queste deformazioni raggiungono valori angolari elevati, provocano un’alterazione del carico trasmesso a livello del ginocchio. Rendendolo non più distribuito in maniera omogenea tra i tre compartimenti che lo costituiscono.

immagine di www.francescoleonardi.it

Il conseguente squilibrio articolare che si manifesta comporta a lungo termine la comparsa di sovraccarico a livello di un compartimento rispetto agli altri due.

Con sviluppo di complicanze che nell’adulto si evidenziano con una degenerazione di natura artrosica. Mentre nel bambino con sviluppo di malattie osteo cartilaginee come le osteocondriti.

La presenza di sintomatologia dolorosa può portare con il tempo a difficoltà nella deambulazione e nello svolgimento delle attività sportive anche più banali.

In caso di valgismo patologico, ad esempio, si osserva una maggiore trasmissione di forze a livello del comparto esterno del ginocchio, che risulta sofferente.

Mentre in caso di varismo patologico il comparto del ginocchio maggiormente a rischio di usura sarà quello interno.

Spesso nel bambino queste deviazioni del ginocchio si accompagnano ad alterazioni anche a carico del normale assetto dei piedi con sviluppo di piattismo o cavismo della volta plantare.

È chiaro che queste alterazioni non rappresentano, se non si manifestano subito con dolore, una controindicazione assoluta alla pratica sportiva.

Immagine di www.francescoleonardi.it

Compito dell’ortopedico però è sicuramente quello di agire sulla prevenzione per evitare che si sviluppino dei danni permanenti a carico degli arti inferiori.

La diagnosi precoce permette, infatti, da un lato di aiutare il giovane paziente a mettere in atto delle misure di correzione. Che gli permettano di affrontare lo sport senza rischi, dall’altro, se necessario, di impostare eventualmente un percorso terapeutico.

Nel caso in cui la deviazione sia di minore entità, abbiamo a disposizione strumenti efficaci come i plantari.

Se indossati in modo corretto, permettono di correggere in maniera poco invasiva le deviazioni sia a carico dei piedi sia a carico delle ginocchia.

Imprimendo una modifica continuativa nella camminata che può riallineare il fisiologico asse del ginocchio.

Anche durante la pratica sportiva sciistica è consigliabile, qualora fossero presenti deviazioni di minore entità, adattare lo scarpone. Modificando l’orientamento di compenso del gambaletto.

Nel caso in cui invece l’ortopedico si accorgesse di una deviazione di maggiore entità con rischio di peggioramento, si può optare per un trattamento chirurgico.

La chirurgia delle deviazioni assiali del ginocchio dipende dall’età in cui si decide di operare il paziente.

Sotto i 15 anni abbiamo a disposizione interventi poco invasivi. Si agisce sulle cartilagini di accrescimento che nei bambini rappresentano una regione chiave per garantire l’accrescimento in lunghezza delle ossa. E fino a questa età risultano ancora attive e fertili.

Questo intervento chiamato emiepifisiodesi permette di bloccare l’accrescimento osseo in maniera asimmetrica.  Questo garantisce un riallineamento naturale del ginocchio e una correzione anatomica.

E se il paziente è ormai già grande e la crescita è terminata dunque con le cartilagini non più fertili? La correzione può essere effettuata con una chirurgia vera e propria. Ci si avvale di osteotomie (taglio di un cuneo o segmento osseo), correzione dell’asse e successiva fissazione tramite placche e viti.

L’importanza, dunque, di una diagnosi precoce è di fondamentale importanza a scopo preventivo per tutti coloro che si approcciano all’attività sportiva sciistica. varismo e valgismo nei giovani varismo e valgismo nei giovani

di Dott.ssa Cristina Di Grigoli e Dott. Nicolò Rossi
(Università degli Studi di Milano – Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia – IRCCS – Istituto Ortopedico Galeazzi)


si ringrazia per l’immagine di copertina “Scuola Sci Speciale”