L’impatto col palo è un momento topico della curva e la domanda è: si può allenare con esercizi da eseguire in palestra? Proviamo a rispondere. I più attenti lettori di SciareMag avranno visto come, poco tempo fa, ci siamo interessati delle protezioni. Intese come dispositivi fondamentali per salvaguardare ogni sciatore agonista (qui l’articolo).
Una vera e propria difesa passiva per preservare l’incolumità dell’atleta, dal contatto che avviene tra i pali di direzione dei tracciati.
Ogni tipologia di impatto è una scelta tecnica, che sia essa voluta, come l’abbattimento del rapid-gates di slalom e/o parallelo, oppure, necessaria o determinata dalle circostanze, come nelle altre specialità.
Manuel Feller (AUT), Photo by Gabriele Facciotti, Pentaphoto
Gli impatti sono sempre presenti per tutti coloro che si cimentano nello sci alpino agonistico, quindi dagli esordi delle categorie giovanili, fino agli irriducibili Master.
Fin dal primo accesso a un tracciato, che sia esso di preparazione, allenamento e/o gara, ogni urto si ripercuote, se non si è adeguatamente protetti, con violenza direttamente sul corpo dello sciatore. A seconda delle specialità esistono punti di impatto prevedibili che vengono difesi dalle protezioni di cui tutti gli atleti dovrebbero obbligatoriamente essere forniti e indossare.
Ovviamente ogni dispositivo è progettato e costruito secondo le esigenze che nascono dalle informazioni e dall’esperienza maturate sul campo. Inoltre vi sono dei punti del corpo che caratteristicamente sono più soggetti ad altri a subire il contatto col palo, che sovente avviene nella medesima zona per la maggior parte dei passaggi, anche nelle varie discipline.
Matteo Marsaglia (ITA), Photo by Gabriele Facciotti, Pentaphoto
La tecnologia e lo studio adeguato della biomeccanica del gesto, identificano i maggiori punti di contatto che il corpo subisce al contatto del palo e cerca di costruire sul corpo un esoscheletro artificiale di protezione.
Ma questo non basta, specialmente per quanto riguarda alcuni punti del corpo che, per ora, sono difficilmente «difendibili» con idonee e adatte protezioni.
In queste circostanze, per quanto è possibile, bisogna cercare, attraverso una idonea «costruzione muscolare» di creare un difesa di tipo endogeno, agendo sul corpo dell’atleta. Abbiamo identificato nella zona deltoidea, uno di questi punti e abbiamo cercato di agire in sua difesa suggerendo alcuni utili esercizi.
Come ci si difende partendo dalla palestra
Vi sono dei punti del corpo che caratteristicamente sono più soggetti ad altri a subire il contatto col palo, che spesso avviene nella medesima zona per la maggior parte dei passaggi anche nelle varie discipline.
Una di queste è la spalla che vede nella zona deltoidea il punto di contatto più evidente. Senza entrare nello specifico della muscolatura presente in questa zona o nella fisiologia articolare che ne caratterizza i movimenti nello spazio, vogliamo rappresentare con cinque semplici esercizi, quello che si può fare per migliorare il sistema difensivo attivo di un atleta che pratica lo sci alpino.
Queste immagini illustrano i cinque esercizi presi in esame eseguiti da Maria Amadori, neo atleta della categoria giovani dello Sci Club Val Palot e Nicole Spinelli (sotto) aspirante Maestra di Sci.
Le due atlete eseguono dei movimenti con sovraccarichi sia in forma libera che vincolata. Agenti prevalentemente sulla muscolatura deltoidea, nelle sue tre porzioni. Anteriore o clavicolare. Laterale, intermedio o acromiale. E posteriore o spinale.
Tali esercizi, attivano anche tutta la muscolatura sinergica, al movimento instaurato, strettamente correlata col complesso cingolo articolare della spalla. Gli esercizi sono illustrati nella posizione di partenza e arrivo.
Questi esercizi sono solo alcuni di quelli che si possono attuare e non vogliono essere regole, ma suggerimenti ed indicazioni.
Altresì il nostro contributo, vorrebbe essere un utile stimolo per pensare, programmare e organizzare la preparazione fisico-atletica dello sci alpino. Non solo come obiettivo prestazionale, ma anche e soprattutto come un allenamento che sia salvaguardia e prevenzione nei confronti di danni. Danni che potrebbero rendere imprescindibile e indispensabile l’intervento medico specialistico che comunque sarebbe preferibile evitare. impatto col palo si può impatto col palo si può