Tecnica

Sciare Campus: percepire, sentire, immaginare, provare…

Lo sci è una danza complessa tra corpo e ambiente, In uno sport come lo sci, dove velocità, equilibrio e coordinazione si intrecciano in ogni curva, la propriocezione è fondamentale. Gli sciatori più esperti non si limitano a «fare» i movimenti: li sentono, li ascoltano, li regolano in base al terreno, alla neve, alla curva. In questa puntata approfondiremo la percezione del movimento: i gesti che compiamo sulla neve sono il risultato di un costante dialogo tra il nostro corpo e l’ambiente che ci circonda.

I movimenti fondamentali che ogni sciatore mette in atto – alto-basso, antero-posteriore, inclinazione e rotazione – non sono solo azioni meccaniche, ma sensazioni profonde che guidano l’equilibrio e il controllo. È importante sapere cosa si sta facendo e quale parte del corpo si percepisce maggiormente. Ci focalizzeremo soprattutto sulla pressione e sui carichi dei piedi nella fase di curva, perché è proprio da lì che dobbiamo iniziare ad «ascoltare» le sensazioni, attraverso esercizi o la curva stessa. Ma andiamo a dividere i nostri quattro movimenti.

Alto-basso

Questo movimento descrive l’alternanza tra estensione (quando il corpo si allontana dai piedi) e flessione (quando il corpo si avvicina ai piedi). Serve per assorbire il terreno, gestire la pressione sugli sci e mantenere la fluidità della curva. L’immagine da avere è quella di una molla che si comprime e si rilascia, oppure di quando saliamo le scale: prima pieghiamo il ginocchio e poi lo distendiamo, facendo leva sul piede in carico per estenderci.

Antero-posteriore: trovare il bilanciamento

Il movimento antero-posteriore è altrettanto fondamentale. Si tratta dello spostamento del corpo in avanti e indietro: possiamo immaginarlo come uno spostamento del peso verso la punta degli sci e, viceversa, verso le code. Sciare significa muoversi su un piano inclinato, quindi dobbiamo ricercare costantemente la perpendicolarità al pendio.

Il movimento alto-basso permette di assorbire il terreno e restituire energia alla curva grazie all’alternanza tra flessione ed estensione come una molla che si comprime e si rilascia per mantenere equilibrio e continuità di pressione sugli sci

Il movimento antero posteriore serve a mantenere la perpendicolarità al pendio spostando il peso dalla spatola verso la coda degli sci come un’altalena che dondola per trovare equilibrio pressione e stabilità in ogni punto della curva

Immaginate un’altalena che dondola: prima avanti e poi indietro. La pressione nel piede si concentra sulle dita quando si va avanti, mentre si sposta sul tallone quando ci si sposta indietro. Durante la sciata, il corpo tende naturalmente a portarsi verso il retro, perciò dobbiamo muoverci di continuo cercando, nei vari punti della curva, questo equilibrio dinamico. È un movimento che ha sempre un’andata e un ritorno. Se lo sci è uno sport di movimento, noi dovremmo sempre – e davvero sempre – ricercare questa perpendicolarità, per permettere agli sci di avere un carico solido e affrontare con stabilità una sequenza di curve.

La rotazione

La rotazione, come suggerisce la parola stessa, significa girare, ruotare il corpo per creare cambi di direzione. È il primo movimento che impariamo quando mettiamo gli sci ai piedi e, via via che miglioriamo, diventa più preciso e controllato.

La rotazione è il movimento che permette di cambiare direzione gestendo equilibrio e ritmo di curva la parte alta del corpo ruota meno per controllare le inerzie mentre bacino ginocchia e caviglie guidano i piedi come tergicristalli in una derapata che con l’esperienza diventa presa di spigolo

Nei primi livelli è fondamentale per cambiare direzione e per frenare – un elemento essenziale nelle prime fasi di apprendimento.

Il corpo compie movimenti differenti: la parte alta ruota meno, per gestire e resistere alle inerzie, mentre la parte bassa – bacino, ginocchia e caviglie – compie movimenti direzionali più ampi.

All’inizio, la percezione della rotazione dei piedi è simile a una derapata: immaginate i tergicristalli dell’auto quando puliscono il parabrezza.

La sensazione è quella dei talloni che ruotano verso l’esterno della curva. Con lo sviluppo delle abilità, la rotazione diventa sempre più controllata, fino a trasformarsi nella presa di spigolo. Nei livelli più alti, viene gestita per creare carico e conduzione su tutto l’arco di curva.

L’inclinazione: abbracciare la curva

L’inclinazione è forse il movimento più istintivo, soprattutto partendo dalla parte alta del corpo. Immaginiamo di affrontare un pendio molto ripido: la prima reazione naturale è proiettarsi verso l’interno della curva per creare inclinazione. Ricordiamo però che esistono inclinazioni corrette e inclinazioni errate. La sensazione giusta è quella di percepire la pressione sull’interno ed esterno del piede: in particolare, l’alluce avrà la maggiore pressione. Nello sci, i movimenti non si imparano solo con la mente, ma soprattutto con il corpo. La percezione è ciò che trasforma una curva da «esercizio tecnico» a gesto consapevole.

L’inclinazione è il movimento che ci fa entrare nella curva proiettando il corpo verso l’interno per gestire equilibrio e pressione sui piedi. la sensazione giusta è quella dell’alluce che spinge mentre il corpo ascolta e controlla creando stabilità e conduzione. imparare a percepire questa dinamica trasforma la curva da semplice gesto tecnico a movimento consapevole dove mente e corpo dialogano in sintonia. ogni grado d’inclinazione diventa espressione di controllo e sensibilità e dona alla sciata fluidità armonia e piacere puro

Imparare ad ascoltare come si muove e cosa sente il corpo nei quattro movimenti fondamentali – alto-basso, antero-posteriore, inclinazione e rotazione – significa migliorare equilibrio, controllo e, soprattutto, il piacere della sciata. Perché, in fondo, sciare è anche un viaggio dentro se stessi, alla scoperta di un linguaggio fatto di sensazioni.


Articolo redatto da

FEDERICA DI PADOVA

Federica Di Padova, è nata a Castel di Sangro ma vive a Tesero.
È diventata maestra nel 2011 e da
qualche mese ha ottenuto la qualifica di allenatore di III° livello. È docente di Sciare Campus da 8 anni!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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