Tecnica

Senza Scarponi: i segreti dell’esercizio sport-specifico

Senza Scarponi: i segreti dell’esercizio sport-specifico
“Nel mezzo del sciar…di nostra vita…”. Può la poesia spiegare lo sport? In questo caso sì: Dal primo verso  della Divina Commedia per scoprire i segreti dell’esercizio sport-specifico

Irriverente più che mai SenzaScarponi si appropria del primo verso dell’Opera del Sommo Poeta per entrare nella selva più o meno oscura della scienza del movimento umano. Lo fa per illustrare quali possano essere le conoscenze utili ad una idonea programmazione e correzione di esercizi da proporre ai propri atleti praticanti lo sci alpino.

Come tutti sanna «Nel mezzo del cammin di nostra vita» è il primo verso della Divina Commedia in cui Dante Alighieri scrive l’incipit del primo canto dell’Inferno ma che per estensione filologica è anche l’inizio di un filo logico che permarrà per tutta la stesura della Commedia.

Il più noto verso, di una delle più grandi opere letterarie della storia e tradizione dell’Uomo, è stato commentato ed interpretato dai più importanti critici e studiosi di letteratura del mondo e di tutti i tempi, per cui (e giustamente) vi verrebbe da chiederci: «Chi siete mai voi per commentare ciò?».

Niente di più corretto e quindi non vorremmo mai scioccamente imbatterci in una qualsiasi interpretazione che non ci compete, quindi ci asteniamo dal farlo. Ma il verso ci permettere di prendere spunto per alcune riflessioni lecite nei confronti dell’organizzazione dell’allenamento nello sci alpino, specialmente riguardante la preparazione fisico-atletica.

Virginia Righi cat.Giovani a sx e Giulia Pinzini cat. Children a dx dello S.C. Edelweiss stanno eseguendo una sessione di Battle (o battling) Ropes exercises, niente a che vedere con la tecnica di sciata, ma l’esercizio in questione ricopre una notevole valenza allenante nei confronti di più distretti muscolari che, in sinergia diventano assai utili, per migliorare quelle capacità condizionali e coordinative molto presenti nelle azioni tecniche tra i pali e ancor di più per le partenze esplosive dal cancelletto di partenza… chissà se il duo Schiffrin e Kilde non eseguono anche loro dei Battle Rope?

Citando e prendendo spunto dal primo verso, nel quale si parla di un periodo di mezzo, iniziamo già da oggi ad interessarci alla prossima stagione agonistica.

Ci incamminiamo così nella conoscenza dell’allenamento moderno, attraverso la selva oscura delle informazioni, incertezze e «fake» che ci giungono specialmente dai social.

Siamo nel bel mezzo della stagione sciistica ma già nel mondo professionale e in quello degli appassionati si parla della prossima stagione 2023/24. In campo vediamo già attrezzi con nuove linee e livree, aziende che propongono test di materiali che verranno pubblicizzati o presentati ufficialmente al pubblico tra qualche mese…insomma siamo già nel vivo per la stagione 2024.

Quindi nel «mezzo del sciar» di questa stagione dobbiamo porci le domande per il prossimo futuro e quindi vedere quello che sta funzionando, quanto da confermare e le novità tecnico-motorie che il presente ci sta indicando per il futuro, identificando i punti dolenti da correggere o eliminare.

Nella foto qui sopra Achille Salamini dello SCC di Rovereto mentre esegue un esercizio di agilità utilizzando degli idonei ostacoli regolabili, mentre in quella qui sotto, Irene Massarenti e Pietro Pinzini con Achille eseguono lo stesso allenamento di balzi incrociandosi fra loro. Quest’ultimo, rispeto all’esercizio sopra, può considerarsi di destrezza dove non esistono solo componenti statiche da superare (agilità) ma anche altre dinamiche che creano un maggior impegno coordinativo (capacità di adattamento e trasformazione). Anche in questo caso non si può parlare di esercizio a carattere speciale (quindi tecnica sciistica), ma le componenti motorie allenate sotto forma di gioco sono ugualmente valide come traning funzionale e psicomotorio

Noi di SenzaScarponi non possiamo dormire sugli allori e quindi entriamo in pista partendo dal cancelletto con la massima spinta per la prossima stagione agonistica. Analizzando quanto sopra tutto il mondo dello sci agonistico si pone idealmente una serie di domande, partendo da una programmazione strategico-operativa futura, fino pensare ad una periodizzazione di massima.

Alcune domande tipo, che affliggono ogni Sci Club, potrebbero essere: «Finita la stagione e nel periodo estivo, quanto sciare? E quanta possibilità (neve) ci sarà di farlo? E cosa possiamo fare in alternativa? E come?».

Quindi ed in relazione a ciò possiamo indicare: valutate attentamente quanto lo sciare «estivo» potrà avere valore, quanto – forse – sarebbe meglio programmare preventivamente (già da ora) un diverso piano di allenamento che -magari- veda la preparazione fisico-atletica con maggiore attenzione, riservando ad essa un maggiore spazio temporale rispetto al passato.

Insomma determinare il valore aggiunto di alcune scelte rispetto ad altre e vedere come modificare quei termini che oggi (alla luce delle nuove ricerche scientifiche, della situazione climatica, da quanto si percepisce e si vede nel grande spettacolo della Coppa del Mondo), risultano meno idonee e attuali rispetto al passato.

Uno di questi temi riguarda sicuramente la preparazione fisico-atletica e quali sono gli esercizi, mezzi, strumenti e dispositivi più adatti all’allenamento dello sciatorie agonista. Così come quali possono essere le migliori metodiche/metodi da prendere in considerazione per la «costruzione» dell’atleta.

Sempre sotto forma di gioco, Achille esegue un esercizio di coordinazione e forza in risposta ad una situazione di sbilanciamento posteriore sul piano sagittale

Tutto nel rispetto delle linee guida di un corretto approccio pedagogico, associato ad un opportuno percorso didattico che favorisca il corretto apprendimento del gesto atletico. Questo è da meditare, specialmente se ci si occupa di atleti in giovane età (ma non solo). Noi di SenzaScarponi vorremmo subito analizzare alcuni temi emersi nel corso di questi mesi, anche nel mondo della preparazione atletica dello sci alpino e che riguardano la specificità degli esercizi da proporre in palestra, rispetto al gesto tecnico che si compie sulla neve. Si parla di esercizio e allenamento sport-specifico.


«… mi ritrovai per una selva oscura, ché la dritta via era smarrita»… sempre irriverentemente SenzaScarponi prende spunto dai versi di Dante, per (far) riflettere su un aspetto teorico-pratico dell’allenamento che ultimamente, per certi versi, ha molto animato alcune «discussioni» proposte e viste sul web, riferite anche allo sci alpino.

L’acceso confronto riguarda la corretta identificazione e proposta operativa degli esercizi da effettuare nella seduta di preparazione fisico-atletica relativi all’allenamento dello sci alpino (e non solo). Tali elucubrazioni mediatiche, sotto certi aspetti, mettono in discussione tutto quello che può essere l’allenamento «a secco» dello sci, contrastando quanto avviene universalmente in ambito di allenamento funzionale.

La stessa tipologia di movimento della foto più sopra, vede Giulia impegnarsi in una esercitazione in cui angoli, piani, assi e azione motoria hanno un obiettivo ben definito dal progetto allenante sport specifico.

Ecco quindi, come il già difficile cammino nella selva della teoria, metodologia e didattica dell’allenamento e della scienza dello sport, diventa oscuro e complicato, proprio grazie a certe gratuite «Mandrakate» che circolano «in certi ambienti».

Purtroppo seguendo il web si ascoltano, leggono e vedono una serie di asserzioni spesso assolutistiche che vogliono essere pillole di saggezza. Le stesse però non vengono mai realmente analizzate e/o discusse all’interno di un contesto critico e scientifico.

Tali personalistiche definizioni rischiano di trarre facilmente in inganno le persone meno preparate che ingenuamente prendono tal «sapientia»come verità assoluta. Tra l’altro, coloro che offrono tal tipo di «asserzioni assolutistiche», creano con le stesse veri e propri spot commerciali per vendere corsi e/o lezioni, strettamente correlati/e alla curiosità che tali affermazioni sviluppano.

Lo stesso obiettivo di massima rispettato anche da Virginia e  Lorenzo Moschini (Gruppo Sportivo Esercito) ma in situazioni, proposte motorie e utilizzo di attrezzature diverse e bastoncini. Le ultime 4 fotografie pubblicate propongono con atleti di varie età ed abilità, tipologie diverse di esercizi che in comune hanno l’allenamento di alcune componenti analitiche che si ritrovano in azioni tecniche non consuete (errori). Tali azioni motorie non si possono eseguire totalmente sugli sci, causa incorrere in rischi da evitare. Questi sono esempi che rafforzano il concetto di preparazione fisico≠atletica e allenamento funzionale che vedono allenare analiticamente il gesto sport≠specifico.

Tali spot, il più delle volte, sono presentati da organizzazioni che usano pomposamente nella loro denominazione parole che subliminalmente richiamano erroneamente a reali Enti Istituzionali, sia di tipo Accademico che Federale. Attenzione quindi a questa «Selva Oscura» che attrae ed inganna la realtà dei fatti.

Quindi prima regola: affidarsi sempre ad organizzazioni ufficiali e NON a CHI distribuisce costose pillole di saggezza. Detto ciò cerchiamo di analizzare tali sentenze assolute col sapere e la tradizione dell’uomo che ci insegnano, quanto la verità si legge nel tempo.

Sopratutto nel tempo dedicato allo studio della storia e scienza dell’allenamento che, da una moderna antichità, ci porta nel complesso percorso dove le verità assolute non esistono, ma devono adeguarsi a quella verità che spesso si trova nell’equilibrio di più asserzioni e paradigmi. Quindi giustissimo informarsi ma altrettanto corretto non prendere mai le pillole di saggezza come asserzioni assolutistiche…un esempio…esiste un grande «battage» sulla specificità e sugli esercizi di preparazione fisica sport-specifici.

Cosa si dice negli spot commerciali di cui sopra? : «Non esistono esercizi sport specifici in quanto il movimento tecnico di una disciplina sportiva -nel nostro caso lo sci alpino-  non è possibile riprodurla in palestra». Vero !

Riprodurre integralmente la sciata «a secco» non si può! Cosi come non si può pensare che una curva di raggio «X» sia come una di raggio «Y», ma non è detto che un gesto possa essere scisso in tematiche da allenare analiticamente, da integrare successivamente nel gesto tecnico… Questa non è una pillola di saggezza ma un paradigma didattico: quindi REGOLA.

Esiste il gesto tecnico che interpretato come movimento globale è intriso di molte componenti. Tutte queste componenti possono essere allenate separatamente attraverso esercizi analitici, utili – se non indispensabili – nel e per il loro corretto apprendimento neuro e psico motorio. Tali componenti (analitiche) specifiche ricadono poi su quel movimento globale che è anche gesto tecnico specifico: un arretramento derivato da una erronea gestione dell’equilibrio o delle forze in curva, non si potrà mai copiare in palestra, ma alcune componenti di questo «arretramento» possono essere allenate specificatamente in movimenti analitici… e non esclusivamente attraverso il gesto sport specifico sulla neve, dove magari diventa difficile (se non impossibile) e pericoloso eseguirlo.

Ecco quindi la ragione dell’essere e dell’esistere della preparazione fisico-atletica sport specifica, che per certi versi può anche ritenersi un mezzo di allenamento funzionale più sicuro e pragmaticamente più facile da identificare, programmare e parametrizzare. Quindi se non esiste l’esercizio di allenamento funzionale che sia globalmente sport-specifico, esiste ugualmente la possibilità di allenare al gesto tecnico (sport-specifico)  attraverso opportune esercitazioni analitiche di preparazione fisico-atletica. Senza Scarponi esercizio sport specifico Senza Scarponi esercizio sport specifico Senza Scarponi esercizio sport specifico

About the author

Walter Stacco

Walter Stacco nato a S.Pellegrino Terme, per passione del padre G.G.F.F. mette gli sci ai piedi all’età di due anni in quel di Foppolo. Compete nei circuiti giovanili. Inizia ad interessarsi di allenamento a 16 anni come aiuto allenatore di nuoto al termine di una precoce ma soddisfacente carriera agonistica.

Conclude con Lode l’Isef all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Vince la borsa di studio del Coni - Università de L’Aquila e partecipa all’esclusivo corso biennale (postumo a quello per Maestro dello Sport) di Specializzazione in Tecnica e Pratica Sportiva presso la Scuola dello Sport Coni - Roma concludendo anch’esso con Lode e menzione dopo discussione di tesi sulla preparazione fisico-atletica.

Svolge il Servizio Militare di Leva come Allievo Agente di PS presso la Scuola Alpina di Moena, aggregato al G.S. F.F.O.O. come preparatore atletico dello Sci Alpino e Nordico.
Ottiene qualifiche come tecnico in diverse discipline sportive olimpiche, contemporaneamente si occupa di Fitness come formatore e di benessere psicofisico come Personal Trainer di personaggi famosi nelle più prestigiose Clinical Beauty Farms.

Titolare di cattedra di Scienze Motorie e Sportive ha iniziato ad insegnare e acquisire esperienza pedagogico-didattica, nelle scuole di ogni ordine e grado a partire dal 1981. Docente a.c. all’Università di Pavia, dipende dal Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense. Insegna Teoria, Tecnica e Didattica della Attività Motorie e Sportive e Allenamento Funzionale alla Facoltà di Scienze Motorie.

E’ Docente di Teoria e Metodologia dell’Allenamento e Metodi di Preparazione Fisico-Atletica al Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport. Docente al Master Universitario di Iº livello in Educazione Fisica Scolastica. Svolge inoltre attività di ricerca e pubblicazione scientifica. Esperto Nazionale Coni in Preparazione Fisico-Atletica.

Già Metodologo (Sport-Scientist in lingua anglosassone) della Scuola Regionale dello Sport è anche docente nel programma Next del Coni Lombardia. Titolare di rubriche dedicate all’allenamento su prestigiose riviste di settore, allena dal 1978 atleti di alto livello in diverse discipline sportive olimpiche con particolare riguardo alla preparazione fisico-atletica.

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