Tecnica

Senza Scarponi: il “C(u)ORE” dello sci, il centro che sostiene la tecnica moderna

Nella storia dell’uomo, la “centralità” del cuore attraversa culture, epoche e discipline: organo vitale per la scienza medica, simbolo di emozioni e affetti, sede immaginaria dell’anima, riferimento poetico e spirituale. Dal mondo antico alle ricerche scientifiche più moderne, il cuore è stato sempre percepito come il punto attorno al quale tutto ruota: un centro indispensabile alla sopravvivenza, alla salute e alla dimensione interiore dell’essere umano.

Eppure, nel movimento, esiste un altro “centro” altrettanto strategico. Non è un organo, non pulsa, non appartiene al simbolismo romantico: è il CORE, la zona fisico-anatomica baricentrale del corpo umano, collocata tra addome, bacino e colonna, fulcro del dialogo costante con la gravità terrestre. Un punto che la biomeccanica identifica come essenziale per la postura, l’equilibrio e la stabilità dinamica.

Quando si parla di didattica è fondamentale porre la massima attenzione al controllo di ogni esercizio e fase della sessione allenante, come postura, esecuzione e respirazione. Nella seconda immagine Daniele Marini atleta master del FassaActive esegue una tipologia di esercizio molto “in voga”. L’Elbow Plank è uno dei primi esercizi da inserire in una programmazione pedagogico-didattica dai molteplici obiettivi. Tra questi: stabilità strutturale, propriocezione, gestione, controllo e consapevolezza della fatica.

Nel contesto dello sci alpino moderno, il core diventa una presenza continua. Ogni curva, ogni variazione di assetto, ogni gesto tecnico passa da lì: è il nucleo da cui si genera la solidità che maestri, allenatori e atleti cercano costantemente. Con questo servizio, SenzaScarponi accompagna il lettore nel cuore – letteralmente – del movimento su sci, introducendo un percorso di consapevolezza e preparazione in vista della stagione.

Cerco un centro di CORE permanente

Dal ritornello di Battiato alla stabilità necessaria nello sci moderno «Cerco un centro di gravità permanente…».
Il verso di Franco Battiato, ironico e profondo insieme, si incastra sorprendentemente bene nel concetto di core. Perché il core è, a tutti gli effetti, il “centro di gravità permanente” del corpo umano. È il luogo in cui la persona, in stazione eretta, trova la propria relazione con la forza di gravità.

Estendendo gli arti superiori si passa dalla posizione di Elbow a quella globalmente riconosciuta come Plank. Tale esercizio ha molte forme di esecuzione. Elia De Paul (classe 2017) esegue due delle varianti più note. Nella foto 03 il corpo è in posizione rettilinea estesa dietro. Nella foto 04 Elia esegue la forma di Plank originaria, derivata dal percorso propriocettivo tecnico e didattico della ginnastica artistica, disciplina sportiva di base, fondamentale per la stabilità, solidità e dinamicità del corpo in toto.

Nella biomeccanica, rappresenta il baricentro; nella cultura orientale, trova le sue radici nell’Hara, il punto di stabilità e potere interiore del guerriero samurai; nella mistica cabalistica, viene associato a un nodo energetico dell’albero sefirotico; nei sistemi indiani, si avvicina al concetto di Chakra. Il mondo economico ha persino adottato il termine – core business – per indicare il nucleo strategico di un’impresa.

Nelle foto Aylen Cera (2015) e Luca Bonelli (2009) dimostrano due diverse interpretazione del Plank originario, dove il controllo posturale del corpo richiede un maggiore impegno e percezione propriocettiva, per poter mantenere la posizione in condizione di contrazione muscolare isometrica. Gli stessi esercizi possono essere proposti anche in condizione dinamica.

Il XXI secolo ha ricondotto questo concetto nel campo dell’attività motoria, affiancandogli il termine stability. Da qui nasce l’espressione core stability, cioè la capacità del sistema corpo di mantenere la propria funzionale imperturbabilità anche in presenza di perturbazioni, velocità, variazioni di equilibrio. Una condizione irrinunciabile nello sci alpino, dove l’atleta è costantemente sottoposto a forze, accelerazioni, torsioni e cambi di direzione repentini.

Nella foto sopra, Katrin Gabrieli (2013) è supina in posizione di partenza, “intrecciata” con la compagnia di squadra. Entrambe (foto sotto) eseguono una contrazione della muscolatura addominale e mantengono la posizione (isometria), la variante prevede anch’essa una esecuzione dinamica.

Quando gli Istruttori Nazionali richiamano gli allievi alla “solidità”, intendono esattamente questo: la capacità di mantenere un tronco stabile, capace di trasferire forza agli arti inferiori in modo efficace, sicuro e controllato. Per allenatori e preparatori atletici, la core stability è una ricerca continua: rafforzare la rete muscolare profonda che stabilizza rachide e bacino significa migliorare equilibrio, prevenire infortuni e aumentare l’efficienza globale del gesto tecnico.

Sempre nell’ambito di una programmazione pedagogico-didattica ecco due proposte all’esercizio precedente.

Da un punto di vista anatomico-funzionale, il core comprende addome, muscolatura lombare, pavimento pelvico, muscoli paravertebrali e glutei: un sistema complesso che, se allenato correttamente, permette di trasferire la forza verso gli arti (nel nostro caso quelli inferiori) con precisione e continuità.
Nel servizio fotografico – corredato dalle esercitazioni svolte dai giovani dello Ski Team Fassa – SenzaScarponi delinea una progressione pedagogico-didattica dedicata proprio a questo: allenare il core come fondamento della tecnica moderna.

 

Core e sensibilizzazione degli appoggi (piedi a contatto al suolo e ‘spinta’ degli stessi verso il basso) e contemporaneo movimento nella parte alta del tronco nelle due proposte su panca orizzontale.

Consapevolezza e sicurezza: il centro come punto di partenza

Il lavoro sul core richiede metodo, gradualità e controllo. L’invito è sempre quello alla consapevolezza: affidarsi a professionisti qualificati, laureati in scienze motorie con competenze specifiche nello sci alpino e nella preparazione fisico-atletica. Ogni programma deve essere affrontato con un’adeguata valutazione medica di idoneità, perché il centro dello sci – metaforico e tecnico – è anche il centro della sicurezza.

Angelica Gabrielli (2011) impegnata in un complesso esercizio CON scarponi… Core, equilibrio, stabilità solidità forza, arti inferiori… e ancor di più.

Se il cuore è simbolo di vita, emozione e identità, il core è simbolo di stabilità, forza e continuità del movimento. È lì che nasce la solidità dello sciatore moderno. È lì che, sciatori e atleti, trovano il loro vero baricentro.

L’allenatrice e preparatrice atletica del FassaActive, Valentina Frison, dimostra un ulteriore esercizio “core oriented”.

Il CORE di ogni sessione di allenamento deve essere frutto di una programmazione pedagogico-didattica, studiata “a tavolino” e “spalmata” sul foglio (in questo caso un tablet) della periodizzazione seguendo un logica strategia basata sulla scienza dell’allenamento

About the author

Walter Stacco

Walter Stacco nato a S.Pellegrino Terme, per passione del padre G.G.F.F. mette gli sci ai piedi all’età di due anni in quel di Foppolo. Compete nei circuiti giovanili. Inizia ad interessarsi di allenamento a 16 anni come aiuto allenatore di nuoto al termine di una precoce ma soddisfacente carriera agonistica.

Conclude con Lode l’Isef all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Vince la borsa di studio del Coni - Università de L’Aquila e partecipa all’esclusivo corso biennale (postumo a quello per Maestro dello Sport) di Specializzazione in Tecnica e Pratica Sportiva presso la Scuola dello Sport Coni - Roma concludendo anch’esso con Lode e menzione dopo discussione di tesi sulla preparazione fisico-atletica.

Svolge il Servizio Militare di Leva come Allievo Agente di PS presso la Scuola Alpina di Moena, aggregato al G.S. F.F.O.O. come preparatore atletico dello Sci Alpino e Nordico.
Ottiene qualifiche come tecnico in diverse discipline sportive olimpiche, contemporaneamente si occupa di Fitness come formatore e di benessere psicofisico come Personal Trainer di personaggi famosi nelle più prestigiose Clinical Beauty Farms.

Titolare di cattedra di Scienze Motorie e Sportive ha iniziato ad insegnare e acquisire esperienza pedagogico-didattica, nelle scuole di ogni ordine e grado a partire dal 1981. Docente a.c. all’Università di Pavia, dipende dal Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense. Insegna Teoria, Tecnica e Didattica della Attività Motorie e Sportive e Allenamento Funzionale alla Facoltà di Scienze Motorie.

E’ Docente di Teoria e Metodologia dell’Allenamento e Metodi di Preparazione Fisico-Atletica al Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport. Docente al Master Universitario di Iº livello in Educazione Fisica Scolastica. Svolge inoltre attività di ricerca e pubblicazione scientifica. Esperto Nazionale Coni in Preparazione Fisico-Atletica.

Già Metodologo (Sport-Scientist in lingua anglosassone) della Scuola Regionale dello Sport è anche docente nel programma Next del Coni Lombardia. Titolare di rubriche dedicate all’allenamento su prestigiose riviste di settore, allena dal 1978 atleti di alto livello in diverse discipline sportive olimpiche con particolare riguardo alla preparazione fisico-atletica.

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