Tecnica

Senza scarponi: “Vado al massimo” con… Virgi Righi e Lorenzo Moschini!

Senza scarponi: “Vado al massimo” con… Virgi Righi e Lorenzo Moschini!
Virginia Righi
(classe 2004) S.C. Edelweiss e Lorenzo Moschini (classe 1997) G.S. Esercito sono i protagonisti di questo numero di Senza Scarponi. Nell’età matura, per un atleta, impegnarsi in duri e faticosi allenamenti significa possedere grandi motivazioni, volontà e desiderio di sacrifico, ma anche capacità di divertirsi e trovare felicità nel fare ciò che piace.

Ovvero, allenarsi duramente per andare al massimo. Nell’età di massima prestazione gli stimoli allenanti devono essere modulati con molta attenzione ed una cura estrema deve essere riservata ai mezzi e strumenti da utilizzare nella preparazione fisico-atletico e/o allenamento funzionale. La slitta da utilizzare in ambiente outdoor o su speciali superfici indoor è un mezzo di eccellenza per sviluppare, in contemporanea, capacità condizionali e coordinative.

Ma veniamo al…  “Vado al Massimo”, noto pezzo dell’immenso Vasco. Le parole : «E voglio proprio vedere» – «Voglio veder come va a finireAndando al massimo senza frenare» ben rappresentano quello che può passare per la mente degli atleti che si trovano in quello spazio temporale, rappresentato dagli anni in cui lo sciatore deve (o può), esprimersi al massimo delle proprie capacità. Stiamo parlando di quel periodo cronologico della vita di un atleta, che viene definito appunto, «età di massima prestazione».


Nella foto (2) in sequenza vediamo Lorenzo Moschini del G.S.Esercito, eseguire un classico esercizio ad alta valenza allenante, composta da una prima parte nota come “stacco” da terra (o Deadlift in lingua anglosassone) e da una seconda parte estremamente tecnica ma di grande efficienza nota come tirata (per i pignologi) in questo caso si tratterebbe della prima fase della tirata).

La particolarità dell’esercizio richiede delle attenzioni particolari, specialmente per quegli atleti che utilizzano le tecniche del sollevamento pesi come presupposti della preparazione ma che non devono assolutamente interporsi tecnicamente con gli specialisti della disciplina del weightlifting.

Per favorire la bio-meccanica allenante dell’esercizio, Lorenzo usa un particolare bilanciere compatto ideale per questo tipo di esercizio, pi˘ versatile rispetto all’ingombrante attrezzo olimpico. Inoltre si utilizza come sovraccarico degli interessanti ed innovativi dischi giganti del diametro di 66cmt, denominati Rubber Wagon Wheel (art. 9040/30W), degli speciali dischi che uniscono le caratteristiche costruttive dei bumper plate in gomma con le misure dei wagon wheel in metallo.

Questo particolare set di attrezzi, permette di eseguire agevolmente degli esercizi a carattere specifico (qui sopra) come il deadlift eseguito da Lorenzo che indossa gli scarponi da sci! Come recentemente evidenziato in letteratura scientifica, dall’articolo apparso su “Sport Science – International Scientific Journal of Kinesiology”, nello sci alpino è utile eseguire determinati esercizi indossando gli scarponi, in quanto gli stessi modificano sensibilmente la meccanica esecutiva con angoli inconsueti, determinati appunto dall’utilizzo di calzature semirigide ad angolo vincolato. Questo si traduce in specificità bio-meccanica, tra l’altro, ripetiamo, già evidenziato scientificamente in letteratura.


Cominciamo a comprendere cosa si intende per massima prestazione. Una prestazione sportiva è condizionata da un elevato numero di fattori che possono essere difficili da identificare in quanto, appartengono alla sfera dell’atleta ed al mondo che lo circonda. Infatti, per quanto la scienza dell’allenamento abbia fatto e continua a fare passi da gigante, esistono sempre delle circostanze e fattori incogniti molto difficili da individuare con certezza.

Quindi una prestazione è indissolubilmente associata con i fattori che interagiscono sulla performance, di cui è assai arduo comporre una precisa elencazione. In ogni caso la massima prestazione possibile per un atleta è strettamente correlata con le potenzialità che lo stesso ha di esprimerle e che, questa per lo meno può essere considerata una certezza, dipendono dall’età biologica del soggetto.


Virginia esegue l’esercizio di deambulazione noto come camminata a/o del “puffo”, indossando gli scarponi. Con questa modalità esecutiva modifica completamente la bio-meccanica funzionale dell’articolazione tibio-tarsica, concentrando maggiormente le dinamiche di carico e coordinazione (equilibrio) in modo più specifico e finalizzato allo sci alpino. In questo caso si avvale di un mezzo altamente stimolante le capacità neuro≠motorie, una particolare sacca denominata Flow Bag (art. 8054). Nota anche come Water Bag è composta da due sacche: una esterna in tessuto, dotata di 5 prese, e una interna in PVC, con valvola nautica, per inserire e togliere l’acqua. Un attrezzo ottimale per l’allenamento funzionale, grazie all’instabilità dovuta al movimento dell’acqua. L’allenamento svolto in questa maniera risulta indispensabile per lo sviluppo della propriocezione e quindi della reattività e della forza generale.


Sappiamo tutti bene come il tempo incida sui fattori di crescita e come la vita abbia un periodo di accrescimento, uno di stabilità e poi di come, inesorabilmente, il tempo faccia la sua parte in quel processo noto come invecchiamento. Ecco che l’età nella quale biologicamente si è maggiormente in grado di esprimere al massimo le proprie caratteristiche fisiche biologiche, sia considerata l’età in cui un atleta può anche esprimere al massimo le proprie potenzialità, per lo meno atletiche… Se le stesse poi coincidono anche con una maturità tecnica e mentale, ecco il giusto mix per presupporre un’età dell’oro della prestazione sportiva.


La migliore e specifica stimolazione neuro-muscolare che si ottiene con l’utilizzo degli scarponi, viene ottimizzata al massimo con l’utilizzo di questa particolare barra a caricamento denominata Low Hex Bar (art. 9012/3), che non deve essere erroneamente interpretata come un Quadra Bar sui generis, bensì come un attrezzo specificatamente studiato per ottenere un’elevata libertà di movimento su tutti i piani, con particolare riferimento alla profondità di affondi ed accosciate. 

La LHB consente l’allenamento della forza con accosciate profonde, esercizi multiplanari dinamici e destabilizzanti inoltre, grazie alla posizione orizzontale dei dischi, le maniglie si trovano vicinissime al pavimento, consentendo elevati angoli di lavoro in flesso≠estensione degli arti inferiori, nonché favorire, in velocità e praticità, le operazioni di carico≠scarico dei pesi.

Nelle foto Lorenzo dimostra l’estrema versatilità della Low Hex Bar sia nell’esecuzione di un esercizio classico come lo squat (5) che in particolari modalità (6) che abbinano più esercizi in un’unica esecuzione muliplanare andando ad agire, sia sulle dinamiche condizionali che coordinative, strettamente correlate alla bio-meccanica del gesto tecnico dello sci alpino.


Con tale affermazione si definisce un possibile stato di eccellenza nel quale ogni atleta deve dare il massimo per esprimere quanto raggiunto dopo anni di preparazione e allenamento. Tale periodo coincide con il massimo punto di espressione agonista considerato anche in quel Long-Term Athlete Development che più volte abbiamo citato sulle pagine di Senza Scarponi.


Sempre indossando gli scarponi, Virginia in questa due bellissime foto di comparazione, utilizza una speciale panca denominata Glute Ham Developer (GHD) che comprende due attrezzi multifunzionali: la Hamstring Bench (art. 9123 )e la panca per il Sissy Squat entrambi molto utili nello svolgimento di importanti esercizi complementari per l’allenamento delle gambe nell’ambito di programmi dedicati alla preparazione atletica dello sci alpino. Virginia esegue una forma di Romanian Chair squat utilizzando la GHD come panca Romana ed indossando uno speciale Weight Vest (art. 1795). Il WV in questione è un gilet in nylon e neoprene, zavorrato con Gel 5 Kg che ha come caratteristiche principali: vestibilità, massima aderenza, assenza di componenti rigidi e pericolosi. Pensato per l’utilizzo durante l’allenamento funzionale, permette di aumentare il peso sulla parte alta del corpo ed aumentare cosÏ, nelle esercitazioni dinamiche, anche le forze fisiche meccaniche. Questo particolare esercizio, specificatamente studiato per lo sci alpino viene ulteriormente evidenziato da Lorenzo nella foto (in sequenza) dove l’utilizzo dei bastoni ne qualifica al massimo la specificità.


Identifichiamo allora, come «range» di età, un ampio raggio d’azione ormai identificabile con quel periodo agonistico che inizia con l’ingresso nelle gare a punteggio (FIS o anche FISI) e che termina con il naturale procedere della facoltà di espressione biologica della performance. Continuando il trend iniziato con la macro-categoria U12, passando dagli U16, vediamo l’evoluzione della preparazione fisico-atletica attraverso l’utilizzo di mezzi idonei al miglioramento della performance sciistica per quell’età definita di massima prestazione.


Una interessante interpretazione di Lorenzo, assistito da “il Prof.”, del Nordic Ham Curl sulla Glute Ham Developer (GHD – art. 9120). L’esercizio è divenuto uno dei movimenti più utilizzati nella prevenzione degli infortuni, chiamato anche Leg Curl Russo o Curl Inverso, si tratta di una semplice flesso-estensione di ginocchio dove la tensione non viene generata spostando un sovraccarico esterno, ma spostando il proprio corpo nello spazio.

L’esercizio viene effettuato con busto dritto, inginocchiandosi sulla GHD assicurando i piedi sotto lo stabile supporto imbottito. Da questa posizione, si abbassa il tronco verso il suolo cercando di frenare la discesa.  Le particolarità funzionali della GHD permettono di utilizzare gli elastici come componente aggiuntiva nella gestione propriocettiva e allenamento all’avanzamenti del bacino. Controllo e gestione del baricentro specialmente nella porzione di contatto con gli elastici, posti a livello delle Spine Iliache Antero-Superiore (SIAS), tali da generare forze molto simili a quelle che lo sciatore di alto livello deve saper modulare nell’esecuzione tecnica agonistica (e non solo) moderna.


Nella foto “il Prof.” controlla una coppia di esercizi eseguiti simultaneamente sia in forma dinamica (Virginia) che Statica (Lorenzo) utilizzando la versatile panca GHD e altri mezzi visti nell’articolo. Anche il lavoro in coppia sotto forma ludico-sportiva, magari con comandi vocali che ne variano velocità  e ritmo sono metodi atti alla diversificazione dell’allenamento per evitare la pericolosa staticità che nasce dalla uniformità delle proposte allenanti.

About the author

Walter Stacco

Walter Stacco nato a S.Pellegrino Terme, per passione del padre G.G.F.F. mette gli sci ai piedi all’età di due anni in quel di Foppolo. Compete nei circuiti giovanili. Inizia ad interessarsi di allenamento a 16 anni come aiuto allenatore di nuoto al termine di una precoce ma soddisfacente carriera agonistica.

Conclude con Lode l’Isef all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Vince la borsa di studio del Coni - Università de L’Aquila e partecipa all’esclusivo corso biennale (postumo a quello per Maestro dello Sport) di Specializzazione in Tecnica e Pratica Sportiva presso la Scuola dello Sport Coni - Roma concludendo anch’esso con Lode e menzione dopo discussione di tesi sulla preparazione fisico-atletica.

Svolge il Servizio Militare di Leva come Allievo Agente di PS presso la Scuola Alpina di Moena, aggregato al G.S. F.F.O.O. come preparatore atletico dello Sci Alpino e Nordico.
Ottiene qualifiche come tecnico in diverse discipline sportive olimpiche, contemporaneamente si occupa di Fitness come formatore e di benessere psicofisico come Personal Trainer di personaggi famosi nelle più prestigiose Clinical Beauty Farms.

Titolare di cattedra di Scienze Motorie e Sportive ha iniziato ad insegnare e acquisire esperienza pedagogico-didattica, nelle scuole di ogni ordine e grado a partire dal 1981. Docente a.c. all’Università di Pavia, dipende dal Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense. Insegna Teoria, Tecnica e Didattica della Attività Motorie e Sportive e Allenamento Funzionale alla Facoltà di Scienze Motorie.

E’ Docente di Teoria e Metodologia dell’Allenamento e Metodi di Preparazione Fisico-Atletica al Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport. Docente al Master Universitario di Iº livello in Educazione Fisica Scolastica. Svolge inoltre attività di ricerca e pubblicazione scientifica. Esperto Nazionale Coni in Preparazione Fisico-Atletica.

Già Metodologo (Sport-Scientist in lingua anglosassone) della Scuola Regionale dello Sport è anche docente nel programma Next del Coni Lombardia. Titolare di rubriche dedicate all’allenamento su prestigiose riviste di settore, allena dal 1978 atleti di alto livello in diverse discipline sportive olimpiche con particolare riguardo alla preparazione fisico-atletica.

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