Tecnica

Un maestro di sci un po’ speciale: più empatia che tecnica!

Un maestro di sci un po’ speciale: più empatia che tecnica!
Angelo Viviani è un maestro di sci della scuola Campo Carlo Magno di Madonna di Campiglio. Ha anche altre facoltà sportive come dimostra il suo grado di istruttore di Nordic Walking, poi la vela (è skipper di navigazione costiera e d’altura), basket, ciclismo, freeride approfondito tra Nord America e Giappone. E se qualcuno ha la malsana idea di metterlo a terra, occhio perché è un ex atleta di judo (1° Dan). Embé? Ecco, ne parliamo perché ci sembra molto interessante quello che fa.

Anzi, il sistema che adotta con i suoi allievi durante le lezioni sulla neve. Non importa quale sia il livello degli sciatori che si trova davanti, ma per insegnare la dottrina della tecnica adotta un sistema che ha fatto proprio, sfruttando quella che è diventata una vera passione, lo sport coaching. Ne è diventato profeta e col riconoscimento dell’Associazione Professionale Nazionale del Coaching eroga percorsi di crescita professionale, comunicazione efficace e coaching in ambito sportivo.

Nello specifico aiuta gli appassionati a superare quelle paure a volte riconosciute, altre inconsce, che possono rallentare la crescita tecnica sulla neve perché riconosciuti come ostacoli insormontabili.

Dopo anni di insegnamento, diciamo, tradizionale, Angelo si è posto una serie di domande:

  1. Come posso aiutare l’allievo a sentirsi protagonista della sua esperienza superando personali ostacoli interiori?
  2.  Riuscirò a migliorare la sua autostima sciistica durante le lezioni?
  3. Arriverò a soddisfare i suoi bisogni raggiungendo gli obiettivi prefissati?

Da qui la necessità di una preparazione specifica, di nuovi studi e approfondimenti in Pnl, Coaching e Intelligenza Emotiva che andassero oltre la formazione acquisita.

Viviani si accorge che, in certi casi, è irrilevante dare immediatamente attenzione alla Tecnica. Avendo approfondito lo studio dello sport coaching, attraverso  l’osservazione, domande efficaci e l’ascolto, può comprendere se unire all’insegnamento tradizionale, esercizi di Coaching proponendo una lezione ad hoc.

Abbiamo chiesto ad Angelo di riferirci alcuni esempi pratici.

“Mi capita di insegnare a Marco, un ragazzo di 25 anni. Dopo aver creato una forte empatia e dopo averlo osservato durante l’esecuzione di alcune curve, ho compreso che voleva imparare velocemente cercando di sciare come i Maestri incontrati nel passato. Questo significava che la sua autostima sciistica era molto elevata e gli impediva di migliorare, andando in contrasto con le sue abilità, i suoi comportamenti e la sua vera personalità; è per questo che mi sono fermato accanto a lui facendolo riflettere. Marco, acquisendo consapevolezza delle sue risorse ma anche dei sui limiti, si è sentito più sicuro migliorando con pazienza la sua tecnica sciistica per esprimere il suo potenziale e finalizzare la sua voglia di apprendere».

Questo «caso» è utile per comprendere che la tecnica, in molti casi, può essere migliorata solo dopo lo sblocco di pensieri limitanti e interferenze esterne alla situazione. Solo grazie all’acquisizione di convinzioni positive si ha la possibilità di progredire dando anche importanza ai valori dello sciatore.

Per poter capire l’ allievo in ogni area della sua vita e supportarlo in stati d’animo depotenzianti, è necessario porre l’attenzione su due concetti importanti: il Coaching e l’Empatia. Il Coaching è una competenza relazionale basata sulla fiducia reciproca, sulla valorizzazione e l’allenamento delle potenzialità dell’allievo.

Stimola la riflessione, favorisce l’apprendimento autonomo e consente, in tempi rapidi, di ottenere il più alto grado di consapevolezza circa le proprie abilità. L’Empatia è la capacità di «mettersi nei panni dell’altro» e consiste nel riconoscere stati d’animo, pensieri e punti di vista delle persone, come se fossero propri, per poi uscirne e gestirli.

Il Metodo proposto è quello del «Coaching Empatico®», che pone l’attenzione sulle abilità di gestione di pensieri, risorse ed emozioni ed è composto da percorsi efficaci per la crescita personale, pratici e precisi svolti tramite esercizi individuali e di gruppo, a voce e scritti.

Permetterà ai Collegi dei Maestri di Sci e Scuole Sci di evolversi facendo la differenza a livello Nazionale e consente ai Maestri di Sci attuali e futuri di acquisire nuove conoscenze ottenendo una formazione a 360°.

Un altro esempio è l’esperienza di Giulia, una bambina di 11 anni.

Si presenta abbastanza tranquilla, quando ad un certo punto per motivi personali si impaurisce. La situazione si stava facendo impegnativa e non riuscivo a trovare una via d’uscita. Dopo aver pensato come poterla aiutare, le ho fatto svolgere un esercizio di respirazione diaframmatica per tranquillizzarla e successivamente le ho chiesto se questo suo timore fosse dovuto a qualche cosa accaduto nel passato. Bersaglio centrato:

Giulia aveva vissuto un’esperienza spiacevole all’età di tre anni; era stata talmente forte che le ha causato timore e difficoltà nel sciare e nel prendere la seggiovia. Giulia ha espresso il suo disagio e grazie alla tecnica della “Gestione dei Pensieri” e al racconto di esperienze sportive piacevoli è riuscita a superare i suoi ostacoli tornando così a sorridere e a sciare serenamente per tutti i weekend successivi».

 Altre tecniche che si possono adoperare sono le seguenti:

  1. L’analisi degli ambiti della vita dello sciatore aiuta a programmare meglio la lezione.
  2. L’uso di un linguaggio consapevole invita l’allievo a stare bene interiormente e svolgere le giuste azioni.
  3. La capacità di raccontare storie motivazionali accompagna l’allievo a superare le sue difficoltà.
  4. L’uso del dialogo interiore permette di dare attenzione a parti specifiche del corpo.
  5. Proporre esercizi di visualizzazione e di respiro aiuta a svolgere curve migliori rilassando eventuali tensioni.

È importante sapere che durante la lezione, l’ascolto delle parole, l’osservazione dei comportamenti, la modulazione della voce e le espressioni del volto di «chi si mette in gioco per imparare» nascondono informazioni che, se apertamente espresse, sono utili ai fini della lezione.

Con il giusto approccio si riesce a capire la personalità dell’allievo, che in caso di necessità, va supportato nel superamento dei propri ostacoli tecnici ed emotivi.

Il grande vantaggio per il Maestro è che potrà finalmente avere a disposizione due potenti strumenti da adoperare al momento del bisogno con chiunque, dal bambino all’adulto. Uno per la Tecnica dello Sci e uno per il «Coaching Empatico®».

Se il Maestro di Sci Alpino, Snowboard e Fondo verrà a conoscenza del Metodo proposto, potrà diventare maggiormente padrone del suo potenziale, acquisendo con il tempo maggiori gratificazioni.

Il maestro Angelo Viviani conclude con un invito rivolto ai colleghi:

Esatto, concludo proponendo un esercizio utile per perfezionare le nostre abilità. Pensate a quelle situazioni in cui i nostri allievi hanno esternato i loro personali stati d’animo fragili, o espresso parole e frasi depotenzianti ed erano sul punto di rifiutare il proseguo della lezione.

Pensiamo a cosa abbiamo espresso in quei momenti e cerchiamo di comprendere cosa veramente abbiamo svolto in maniera efficace, cosa eventualmente potevamo evitare di dire e a cosa avremmo voluto fare per aiutarlo a migliorare la sua autostima da sciatore o sciatrice.

«Con la nostra professione siamo in parte responsabili della vacanza dei nostri allievi e dei nostri insegnamenti tecnici e di crescita personale, entreranno a far parte dei loro ricordi». Un maestro di sci un po Un maestro di sci un po

Per approfondimenti: www.angelovivianisportformazione.coach –  info@angelovivianisportformazione.coach

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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