ANEF: la montagna non è solo inverno – Nuove prospettive per il turismo in quota
Le montagne italiane si preparano ad accogliere l’estate con un’offerta sempre più ricca, accessibile e sostenibile. Gli impiantisti, rappresentati da ANEF, investono con convinzione per rendere la montagna una destinazione viva tutto l’anno, capace di attrarre visitatori in ogni stagione.
Trento, 26 maggio 2025 – Dopo una stagione invernale da record, con un forte incremento di presenze, in particolare straniere, l’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari (ANEF) guarda avanti. L’obiettivo è chiaro: superare la visione stagionale della montagna e promuoverne una fruizione annuale. Un cambio di paradigma che, oltre a rispondere alle esigenze dei turisti in cerca di esperienze autentiche e rigeneranti, apre nuove prospettive economiche per i territori alpini e appenninici.
La montagna del futuro è tutto l’anno
ANEF, che rappresenta circa il 90% degli impianti funiviari italiani, considera la destagionalizzazione una priorità strategica. “Stiamo investendo sempre di più per prolungare l’apertura degli impianti anche in primavera e autunno”, spiega la presidente Valeria Ghezzi. “In diverse valli alpine gli impianti tornano operativi già a maggio e rimangono aperti fino a novembre”.
I numeri parlano chiaro: a Molveno, in Trentino, si lavora già dal 12 aprile e si andrà avanti fino al 2 novembre – la stagione estiva più lunga mai realizzata per l’impianto. La cabinovia del Passo Pordoi, tra Veneto e Alto Adige, ha riaperto il 21 maggio, mentre San Martino di Castrozza, Lagazuoi, Cortina d’Ampezzo e le telecabine del Lussari (Tarvisio, Udine) avvieranno la stagione il 31 maggio. E a Cervinia, in Valle d’Aosta, l’attività non si ferma mai: qui la montagna è aperta 365 giorni l’anno.
Un’evoluzione culturale e turistica
L’ampliamento delle stagioni consente di proporre esperienze nuove e inclusive. La montagna estiva è sinonimo di aria pulita, natura, attività fisica all’aria aperta e rigenerazione mentale. Si arricchisce di contenuti legati allo sport, alla cultura locale, al gusto, al relax. Accanto a esperienze soft come camminate tematiche, picnic panoramici, tour in e-bike o corsi di fotografia, si moltiplicano le opportunità per chi cerca adrenalina: downhill, arrampicata, parapendio, solo per citarne alcune.
Le aperture nelle mezze stagioni favoriscono inoltre l’accessibilità per le fasce più fragili della popolazione: anziani, disabili, famiglie con bambini piccoli possono vivere la montagna in sicurezza e senza affollamenti.
Una strategia che crea valore condiviso
La destagionalizzazione è un percorso di medio-lungo periodo che richiede visione, investimenti e sinergie. “Per distribuire meglio i flussi e sostenere le economie locali – sottolinea Ghezzi – serve anche il supporto delle istituzioni, ad esempio con una riforma del calendario scolastico che introduca vacanze scaglionate, come avviene in altri Paesi europei”.
Nel frattempo, gli impiantisti si fanno promotori di un nuovo modello di accesso all’alta quota: non più riservato agli sciatori, ma aperto a tutti. Funivie e cabinovie diventano strumenti di inclusione, capaci di collegare le persone alla montagna in ogni sua forma e stagione.
La montagna non è solo inverno. È un universo di possibilità che si espande oltre la neve, verso un turismo più equilibrato, consapevole e duraturo.
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