Il Consorzio Invernale del Cimone apre una nuova stagione della sua storia con un piano di investimenti che segna una svolta epocale. Oltre tre milioni di euro, ottenuti grazie al sostegno del Ministero del Turismo – in particolare della ministra Daniela Santanchè – e della Regione Emilia-Romagna con l’assessorato guidato da Roberta Frisoni, sono stati destinati a un ambizioso programma di potenziamento e ammodernamento delle infrastrutture sciistiche.
Un progetto che non riguarda soltanto la neve, ma il futuro stesso dell’Appennino modenese, cuore pulsante di un’economia che vive di turismo, ospitalità e passione sportiva.
Innevamento, sicurezza, efficienza
Il piano prevede il potenziamento dell’impianto di innevamento con generatori di nuova generazione nelle aree Cimoncino, Passo del Lupo e Polle di Riolunato, oltre al miglioramento dei raccordi fra le stazioni. Non mancherà il rinnovo dei mezzi battipista, con l’obiettivo di acquistare ogni anno macchine capaci di ridurre fino al 30% i consumi di carburante.
Particolare attenzione sarà riservata anche alla sicurezza: su tutte le piste verranno installate nuove reti di protezione e materassini antiurto, innalzando gli standard di tutela degli sciatori. Un passo decisivo per garantire al Cimone competitività internazionale e accoglienza di qualità.
Una visione di lungo periodo
Il presidente del Consorzio, Luciano Magnani, parla senza esitazioni di “un passaggio fondamentale per il futuro del nostro comprensorio”. E aggiunge: «Grazie alla collaborazione tra pubblico, privato e istituzioni finanziarie stiamo portando avanti una visione chiara, con un progetto proiettato al 2030 che mira a rendere il Cimone una destinazione moderna, sostenibile e sempre più attrattiva per migliaia di sciatori provenienti non solo dall’Emilia-Romagna, ma anche da Toscana, Marche, Liguria e Sud Italia».
Un orizzonte che non si ferma alla prossima stagione: il Consorzio guarda già oltre, verso l’innovazione digitale, la promozione turistica nazionale e internazionale e una nuova rete di collegamenti che coinvolga anche l’aeroporto di Bologna e l’alta velocità.
Il ruolo delle banche del territorio
Determinante per la realizzazione del progetto è stata la collaborazione con alcune importanti realtà creditizie: Sanfelice 1893 Banca Popolare, Banco BPM e Crédit Agricole Italia, con la garanzia del Medio Credito Centrale.
Per Vittorio Belloi, direttore generale di Sanfelice 1893, il sostegno al Cimone è un atto di fiducia: «Significa rafforzare il legame con un territorio in cui crediamo e in cui continuiamo a investire, promuovendo un modello di sviluppo attento all’ambiente, all’innovazione e all’economia locale».
Sulla stessa linea Adelmo Lelli, responsabile della Direzione Territoriale Emilia Adriatica di Banco BPM: «Il Cimone è una risorsa strategica per il territorio, un motore importante per l’economia locale capace di generare valore in termini di turismo, occupazione e indotto. Il nostro sostegno va nella direzione di accompagnare le realtà che investono in qualità, sostenibilità e attrattività».
Una destinazione che cresce tutto l’anno
Il Cimone, che interessa i comuni di Fanano, Sestola, Montecreto e Riolunato, è già oggi una delle stazioni più frequentate dell’Appennino, ma l’obiettivo è trasformarlo in una meta capace di attrarre visitatori 365 giorni all’anno, puntando su un turismo destagionalizzato che intrecci neve, sport, natura e cultura.
Gli interventi sono già iniziati e si prevede che i lavori principali siano completati entro l’avvio della prossima stagione invernale.
Una montagna che si rinnova
Il progetto Cimone è più di un piano infrastrutturale: è un atto di fiducia verso la montagna e le comunità che la abitano. È la prova che il futuro dell’Appennino si costruisce con scelte coraggiose e concrete, capaci di coniugare tradizione e innovazione, competitività e sostenibilità.
Un futuro che ha il profumo della neve fresca e l’orizzonte del 2030!
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