Turismo

Il 1° giugno apre lo sci estivo allo Stelvio: ecco com’è la situazione

Il 1° giugno apre lo sci estivo allo Stelvio: ecco com’è la situazione. La prima importante novità è la nomina di Presidente Sifas (la società impianti) di Stefania Capitani, sorella di Umberto e Giovanni, figlia di Stefano, il loro papà, scomparso il 4 dicembre scorso.

Anche se “sul fronte” sarà sempre Umberto a “lottare” in prima linea, la carica di Stefania non è soltanto societaria, ma anche operativa. Si è sempre occupata degli alberghi di famiglia e di un’attività opposta alla neve (XCAPE SRL), ma da quest’anno ha preso in mano la strategia di gestione e quella di marketing del ghiacciaio, dando una grossa mano a Umberto, da oltre vent’anni responsabile degli impianti dopo la mancanza di Stefano che era il motore della Società. “In realtà la mia carica doveva essere essenzialmente un passaggio societario – dice Stefania – poi, giorno dopo giorno i miei fratelli (Umberto e Giovanni) mi hanno un po’ fregato (sorride – ndr) e alla fine mi sono lasciata sempre più coinvolgere.

Stefano Capitani col figlio Umberto

“E non c’è soltanto il ghiacciaio – irrompe Umberto – la SIFAS ha la responsabilità non solo delle piste ma dell’indotto del Passo Stelvio dove quasi tutti gli ospiti sono sciatori”.

La seconda nota di non poco conto è la quantità di neve: attualmente ci sono circa 6 metri in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questa è apparentemente una buona notizia, in realtà ha amplificato una problematica legata all’utilizzo degli skilift Geister.

Così racconta Umberto: “L’anno scorso li abbiamo smontati perché dovevano essere riposizionati lateralmente, verso destra, guardando a monte. Avevamo messo in preventivo circa 40 giorni per rimontarli. Ci mettiamo al lavoro per strutturare le stazioni di arrivo, ma in tecnici si accorgono che in quel tratto la roccia non può garantire il giusto ancoraggio. Siamo costretti a cambiare progetto. L’unica è montare uno skilift di vecchio stampo, con stazione di partenza e arrivo ancorate su ghiaccio.

La zona del Geister senza skilift

E i tempi si dilatano…
Inevitabilmente! Non dimentichiamo che lo Stelvio, oltre a essere su due comuni, due province e due regioni, si trova anche all’interno di un parco nazionale. Così, i giorni passano e la concessione edilizia arriva solo a gennaio e la Doppelmayr ci comunica di non essere in grado di procedere con i nuovi impianti prima della fine dell’estate per problemi di produzione e di logistica.

Rimonterete quello di prima?
È andata così: per capire quale strada prendere insieme alla Doppelmayr e ai nostri tecnici interpelliamo l’Ufficio Funivie che, vista la situazione, si rende disponibile a trovare la migliore soluzione. Così ci permette di riposizionare gli skilift dov’erano prima in modo però da poter superare il collaudo. Ai primi di aprile raggiungiamo il ghiacciaio ma prendiamo atto che i pali sono sotto a una coltre di 15 metri di neve! Li liberiamo ma riscontriamo danni abbastanza importanti. Ripararli comporterebbe tempi piuttosto lunghi, ben oltre la metà di luglio!

Dunque, sci in spalla e…?
L’unica possibilità è adottare il sistema messo in atto alla fine della scorsa stagione. Gli sciatori saranno trasportati coi gatti delle nevi verso il Cristallo e il Payer, ma ci organizzeremo anche per consentire a squadre e club di sciare sul Geister.

La terza notizia la dà Stefania…
Tutta questa situazione che proprio simpatica non è, sommata alla nuova concessione demaniale, ci permette di modificare il programma di apertura.

Gli sciatori potranno iniziare la loro attività di allenamento a partire dalle 5 del mattino,

situazione che è sicuramente più congeniale per gli atleti, soprattutto quelli delle squadre nazionali! Ma questo servizio, per chi ne usufruirà avrà un costo abbastanza contenuto..

Di quanto?
Per questo anticipo, dalle h.5 alle h.7.30 la società predisporrà un tesserino che  ha il costo della sola salita in funivia ma funzionerà su tutto il comprensorio. Il servizio prevede una prenotazione di almeno 24 ore per verificare le condizioni meteo. Naturalmente, per evitare disuguaglianze, anche gli ospiti degli hotel al Trincerone o al Livrio dovranno sostenere la spesa se usufruiranno del servizio dello sci all’alba.

Lo sappiamo, è fastidioso, ma come ha raccontato prima Umberto, la gestione degli impianti è piuttosto complicata. Noi facciamo di tutto per offrire il servizio migliore possibile e rendere agibile la più ampia ski area. La quantità di neve presente allo Stelvio, infatti, se da una parte ci ha creato non poche difficoltà, dall’altra, almeno nella prima parte dell’estate, consentirà di raggiungere il passo con gli sci. Stiamo lavorando sodo per mettere in sicurezza il tracciato che da tanti anni non è possibile sfruttare. Un’ottima soluzione per le prove veloci.

 

Stefania Capitani

L’apertura delle h.5 è impegnativa per la Società ma io vedo solo le cose positive. Uscire a sciare quando il mondo dorme, su piste croccanti e vedere dall’alto il mondo sarà fantastico!

Avrei voluto dare gratis questa esperienza, anche visto il fatto che mancano i Geister, ma i costi sono realmente molto elevati e quindi aziendalmente non si può.

Se questa novità delle h.5 l’avessimo saputa a gennaio, sicuramente avremmo risolto in altre maniere, ma essendo stata richiesta a metà marzo ormai i giochi erano fatti.

Lo scenario descritto mette un po’ in discussione la convenienza a continuare a investire sul ghiacciaio…
Ti rispondo ufficializzando che abbiamo rinnovato la concessione anche per i prossimi 15 anni e che crediamo nello Stelvio in quanto continua a essere una palestra di sport con tutti i valori che si porta dietro ed è un’attrazione turistica rilevante. Fa girare l’economia sia della parte Lombarda che Altoatesina dove in entrambi i versanti si ospitano diversi clienti dello Stelvio. A noi il compito di gestire al meglio le piste e di coinvolgere con maggiore intensità tutti i gestori di servizi.

Certo che hai assunto questo incarico in una situazione non proprio facile…
La cosa non mi spaventa, so bene quanto sia complicata la gestione di un ghiacciaio a prescindere dagli episodi di quest’anno. Il fatto è un altro, papà ci ha lasciati, ma la sua ombra è forte … Così come grande è la responsabilità e l’eredità lasciata. Umberto è sempre in pista, ma come lui anche Giovanni, che lavora sempre nell’ombra per la società ma credo sia il più grande sostenitore del Passo. A me il compito di creare la giusta armonia per tenere uniti tutti gli operatori.
La Sifas vuole che il servizio per gli ospiti sia super e la mancanza dei Geister ci fa pensare e preoccupare ma stiamo cercando alternative buone.

A quali collaborazioni ti riferivi?
L’obiettivo da quando sono subentrata a mio papà è stato quello di creare un “sistema Passo Stelvio”, ma è estremamente difficile e per perseguirlo stiamo cercando di creare rapporti migliori con tutti gli operatori sul campo, così da rendere il Ghiacciaio una cosa di tutti. 

Umberto precisa…
Ben vengano le collaborazioni, ma il punto da verificare, a prescindere dalle buone intenzioni, è l’evoluzione della neve. Adesso ce n’è tanta, ma bisogna vedere come la Nagler si presenterà da metà luglio in poi. Ipotizzare nuovi impianti in quella zona, oggi come oggi, non dico sia impensabile, ma quantomeno complicato. Uno skilift lo puoi anche acquistare, ma la parte difficile è gestirlo, soprattutto quando non c’è neve.

C’è un cambiamento climatico in atto…
Questo è indubbio, ma se è vero che si scierà sempre più in alto, le piste del Passo potrebbero essere sfruttate in inverno. I nostri investimenti considerano anche questa eventualità. Per rimanere sul tema sottolineo alcune considerazioni che ripeto da alcune stagioni: c’è un mercato di sciatori che ha la necessità di sciare in estate. È una nicchia, ma esiste.

Se non possono sfruttare i ghiacciai europei volano in Sud America o in Nuova Zelanda, generando più Co2 rispetto a qualche pulmino che raggiunge il passo. Sul piano scientifico è inoltre provato che i ghiacciai non antropizzati si ritirano più rapidamente.

Quando l’estate entra nella sua massima area di calore i ghiacciai iniziano ad annerirsi. È la sabbia, o più banalmente lo smog, che si deposita sul terreno. Se rimane lì, il sole diventa più aggressivo attirato dalla tinta più scura, il gatto, invece, con la battitura, lo sbianca e di conseguenza il riflesso dei raggi solari è migliore.

Mi confronto su queste tematiche molto spesso col professor Claudio Smiraglia (Professore ordinario di Geografia fisica e Geomorfologia presso la Facoltà di Scienze dell’Università Statale di Milano, da poco sostituito dalla dottoressa Guglielmina Diolaiuti). Questa è anche la sua tesi. È indiscusso che i ghiacciai stanno calando, ma l’attività sciistica estiva non ne è responsabile.

Allora torniamo in pista: con tutta questa neve pensi che le piste resisteranno più a lungo?
Quello che accadrà non possiamo saperlo. In generale, anche se dovessero esserci periodi di grande caldo, l’importante sarebbe avere giornate secche. Sono l’alta umidità e la nebbia a mangiarsi via la neve.  Alla fin fine aveva ragione il compianto Franco Rizzi (Hotel Folgore) che a tal proposito diceva: “Non è importante quanta neve arriva in inverno, è importante quanta ne va via d’estate!”

La data di apertura del 1° giugno è sicura?
Potrebbe slittare ma non a causa nostra. Come sempre, tutto dipende, dall’apertura della strada. Quando abbiamo chiuso l’anno scorso nevicava e l’Anas (tratto Lombardia) non ha fatto a tempo a togliere le protezioni dei sassi e i guardrail nei punti più soggetti alle slavine. Ovviamente ne sono venute giù più di una portandosi dietro tutto!

Ora sono impegnati a reinstallare tutte le protezioni e finché il lavoro non sarà ultimato la strada rimarrà chiusa.

Lato Alto Adige?
La strada è chiusa a Prato Stelvio per pericolo di valanghe. La Sifas ha avuto la comunicazione dalla Provincia Autonoma di Bolzano per poter liberare dalla neve la parte alta della strada che arriva al passo e abbiamo iniziato. Ma una data certa d’apertura non c’è, prima di tutto la sicurezza degli utenti.

Lato Svizzera?
Quella è aperta. È l’Umbrailpass anche se noi la chiamiamo la Quarta Cantoniera. Peccato che il Giro d’Italia abbia modificato la 16esima tappa. che doveva transitare proprio da lì. Attendiamo il grande evento sulle due ruote l’anno prossimo proprio al Passo.  Sarebbe il modo migliore per celebrare i 200 anni della costruzione della strada per opera dell’ingegner Donegani.

Avete in previsione di realizzare percorsi di boarder e ski cross?
Sto attendendo la telefonata del cittì Cesare Pisoni. Si sono sempre trovati bene e da quando abbiamo realizzato il primo percorso, quasi per scherzo o per scommessa, gli Azzurri hanno cominciato a vincere ovunque. Sarà un caso. Oppure no! Sicuramente ci sarà l’anello per lo sci di fondo.  A inizio stagione nella zona dell’hotel Folgore, al passo, poi, quando andrà via la neve lo sposteremo nella piana del Livrio.

Presidente, ti vedremo tirar di serpentina allo Stelvio quest’estate?

A me lo Stelvio piace, mi piace l’atmosfera agonistica e mi piace quel clima di “circolo” e di festa che si crea. Quando mio papà acquistò il Livrio ci passai tre stagioni. I clienti erano diversi, si lavorava molto con gli amanti dello sci, i malati di neve  poi le cose sono velocemente cambiate, vuoi per le mode o le abitudini che si sono modificate, e gli atleti, anche giovanissimi, hanno iniziato a scegliere lo Stelvio come palestra. C’è una vita sana, di sani principi con tutti quei giovani atleti che si impegnano dando il massimo di loro stessi inseguendo i propri sogni. Da anni per gli impegni lavorativi scio veramente poco, ma mi piace molto e da quest’estate sicuramente sarò di nuovo in pista. Per Umberto, dopo oltre vent’anni, è sicuramente routine. Per me è iniziata una nuova grande sfida!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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