Turismo

La provocazione delle seconde case

Il “Pensiero di un maestro di sci” di oggi si intitola: “La provocazione delle seconde case”

Qualcosa non torna. Il CTS tace sullo sci, dice però la sua sulla scuola ma le Regioni fanno poi quello che vogliono con ricorsi al TAR.

Però le indicazioni del Comitato riguardo la scuola sono state molto chiare e ancora una volta hanno puntato il dito sul problema dei mezzi di trasporto, affollati.

Sui nostri impianti, e su come evitare gli assembramenti, credo si sia detto ormai di tutto sulle eventuali direttive da adottare, ma ugualmente non è ancora pervenuta nessuna risposta dal CTS.

Dal Governo soltanto rinvii di date, così da arrivare a fine stagione. Prova ne sia che gli impiantisti ormai “premono” attraverso gli “Assessori alla montagna” per ottenere “congrui” ristori, dando ormai per scontata la fine della stagione invernale per quest’anno.

Un cambio di rotta certamente dovuto ai continui posticipi, ultimo quello del 15 febbraio che diventerà poi del prossimo 5 marzo e poi ancora… di fine marzo, c’è da scommetterci!

Insomma, la montagna è stata messa dal Governo in condizioni di chiedere soltanto ristori per sopravvivere.

Mi domando, se la situazione è questa, perché non ricorrere al TAR (per le Scuole è stato fatto) per aprire gli impianti, peraltro sicuri?

È vero, con gli spostamenti vietati è difficile far partire una stagione (meglio stare chiusi), ma se mai si alza l’asticella per una “giusta causa”, la montagna dovrà aspetterà ancora per molto tempo le decisioni del CTS, che forse arriveranno in primavera, con le piste ormai in fiore.

Chiusa la provocazione.

Intanto nel guazzabuglio di prescrizioni di questo nuovo DPCM, spunta la possibilità di raggiungere le seconde case, anche fuori dalla propria Regione. Una goccia nel mare per il turismo della neve, che ha bisogno di ben altre presenze durante l’inverno, soprattutto di quelle negli alberghi. Oggi chiusi. E molti, purtroppo, anche in vendita.

Sperando non finiscano in mano a “gente di fuori”, il cui interesse è quello di speculare sulla pelle altrui, cancellando, in molti casi, il lavoro di una o più generazioni, che con fatica e orgoglio si sono costruiti l’hotel di famiglia.

Dietro queste chiusure di impianti e alberghi, esiste poi un mondo spesso dimenticato, perché non tutelato da contratti, che è quello degli stagionali, fondamentale “forza-lavoro” per il turismo, non solo della montagna.

Di questa categoria fanno parte anche i maestri di sci, ormai fermi dallo scorso marzo e che di certo non se la stanno passando bene. E le previsioni non sono delle migliori.

In Svizzera hanno indetto un referendum contro le chiusure fatte dal Governo in tempo di lockdown, chiusure che comunque non hanno mai “toccato” gli impianti di risalita (lobby potente, la loro?).

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano invece gli sciatori italiani di un referendum dedicato alla montagna, chiedendo se gli impianti aperti siano così pericolosi per il COVID, tanto da rimanere chiusi.

Certo, anche questa è una provocazione. Come sarebbe quella d’invitare qualche scienziato del CTS sulle nostre piste. Magari prendere una funivia, una telecabina o una seggiovia. E dimostrare che si possono mantenere i distanziamenti, applicando correttamente le linee guida.

A differenza dei mezzi pubblici di città, dove esistono solo raccomandazioni da parte del CTS e nessun divieto dal Governo, semplicemente un’indicazione di carico al 50%, non rispettato. Qualcosa proprio non torna. la provocazione delle seconde la provocazione delle seconde

Walter Galli
P.S. “Il buio e l’attesa hanno lo stesso colore”. (Giorgio Faletti). Al buio sono i ristori, l’attesa è quella del CTS.

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).