Turismo

La Thuile, il lato “wild” del Monte Bianco, pronta al nuovo inverno!

L’inverno non chiede permesso a La Thuile: entra, prende spazio, cambia il ritmo della valle.
Il Monte Bianco si fa più severo, i boschi trattengono il fiato e la neve, la prima neve, ridisegna i contorni come se fosse la mano di un autore che conosce ogni dettaglio.

Qui la stagione fredda non annuncia un’apertura: impone un ritorno. Un ritorno alla montagna vera, quella che non fa spettacolo ma profondità, quella che ti guarda e ti misura prima ancora che tu metta gli sci ai piedi.
Sul versante più schietto del Bianco, l’inverno diventa linguaggio. E La Thuile lo parla meglio di chiunque altro.

Lo sci come conversazione con la montagna

La stagione che sta per aprirsi porta con sé 152 chilometri di piste che non hanno bisogno di aggettivi: bastano i numeri e l’altitudine del Piccolo San Bernardo. Qui lo sci diventa un passaggio tra due Paesi, due culture, due modi di stare sulla neve. L’Espace San Bernardo – La Thuile da una parte, La Rosière dall’altra – è un unico organismo: internazionale, leggibile, mai ostentato.

Chi cerca la linea perfetta la trova, chi cerca il panorama anche. Chi cerca sé stesso, soprattutto. E poi c’è lei: la Franco Berthod, pista n. 3. Settantasei percento di pendenza. Due Coppe del Mondo femminili, due di Telemark. Una di quelle discese che non si raccontano: si affrontano, e basta.

Un inverno che cambia senza tradire sé stesso

La Thuile investe, ma non si traveste. Arriverà la nuova telecabina Les Suches–Chaz Dura (in vista della stagione 2026/27), ma intanto la 2025/26 scorre sugli impianti esistenti, rinforzati da un innevamento potenziato lungo la pista 7, fino al Lo Riondet e all’incrocio con la statale.

La Super Slope, lungo la pista 11, torna con paraboliche, salti, gong e mani giganti per “battere il cinque”. Una parentesi ludica in mezzo a una montagna che rimane essenziale.
Il divertimento dei più piccoli entra in scena senza disturbare la natura della località: un gioco, non una forzatura. I nuovi pannelli LED informano su meteo, sicurezza e collegamenti. La tecnologia non sostituisce nulla: amplifica la consapevolezza.

La sicurezza come parte del paesaggio

Il nuovo centro traumatologico alla partenza degli impianti non è un elemento aggiuntivo: è parte dell’esperienza. La neve la si vive anche così: prevenzione, tempestività, rispetto. Lo stesso rispetto che guida la scelta di rinnovare la flotta di battipista e di investire in LifePass, il dispositivo con skipass integrato, localizzatore GPS e pulsante SOS. È un modo per guardare avanti: famiglie, gruppi, principianti, tutti con la certezza che la montagna è bella solo se è vissuta in sicurezza.

Una montagna accessibile, senza slogan

Gli skipass seguono la stessa logica: 58 euro il giornaliero internazionale, bambini fino a 8 anni gratis se accompagnati, tariffa ridotta a 15 euro se non accompagnati, 30% di sconto per gli under 16, 20% per gli under 24.
La formula “Settimanale Famiglia” permette di alternarsi tra piste e passeggiate con un bambino sotto i 3 anni. Una risposta semplice a una necessità reale.
Tariffe dedicate ai principianti, biglietti per tapis roulant e seggiovie, offerte online sull’app e sul sito: accessibilità vera, non di facciata.

Gli appuntamenti che fanno comunità

La Thuile non vive solo di piste. Vive di appuntamenti che sanno di legame:

  • 6 dicembre – Accensione dell’abete
    La montagna che si illumina, la Corale Chatel Argent che porta voci e tradizione.

  • 17 dicembre – Memorial Denis Trento
    Sci alpinismo in notturna per ricordare un atleta che qui era di casa.

  • 30 dicembre – Fiaccolata dei maestri
    Luce che scende tra i boschi, musica, vin brûlé e panettone.

  • 31 dicembre – Fiaccolata dei bambini
    Piccole scie che assomigliano a stelle, giochi, mascotte, cioccolata.

La Thuile resta così: una montagna che non ha bisogno di convincere nessuno

Non è un luogo da cartolina. È un luogo da scegliere. Un posto dove l’inverno non si annuncia: arriva.
E la neve, quando arriva, non chiama: pretende. Rispetto, attenzione, silenzio quando serve, adrenalina quando la giornata lo concede.

Il lato wild del Monte Bianco non fa promesse. Fa spazio. E invita chi sa ascoltare!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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