Turismo

La Valanga Rosa in aiuto agli operatori del Mottarone che cerca di ripartire

La Valanga Rosa in aiuto agli operatori del Mottarone che cerca di ripartire
Serata speciale con la Valanga Rosa degli anni Settanta per parlare del passato, ma anche del futuro di questo luogo incantevole, una stazione sciistica a un’ora e mezza da Milano.

Offre due scuole sci (la Stella Alpina è quella storica e la 360 Mottarone), le strutture, albergo Miramonti, Casa della Neve, rifugio Genziana, Ristorante Eden, Baita Cai e bar Alp.

Panorama dal Mottarone sul Lago Maggiore e sui laghi di Varese @Gisella Motta

Sono passati cinque mesi, ma nessuno ha dimenticato e Marcella Severino, Sindaca di Stresa da poco più di un anno, parlandone si commuove ancora, forse lo farà per sempre.

Sullo sfondo il Lago Maggiore con l’Isola Madre @Gisella Motta

Ma si deve guardare avanti, il processo farà il suo corso, qualcuno pagherà (e di sicuro lo ha già fatto pesantemente, nel suo intimo) e la vita andrà avanti. Chiedendosi perché, ma sarà così, come è sempre stato da che mondo è mondo dopo una tragedia.

Stresa, 19 ottobre. Si parla del Mottarone nell’ufficio di Marcella Severino, ma guardando al futuro. Al nuovo impianto che verrà installato.

Discesa in neve fresca dalla pista “Scoiattoli”- Sullo sfondo le piste de La Rossa @Gisella Motta

Sul tavolo ci si scambiano i depliant delle proposte, ce n’è anche una con cabina panoramica, posti all’aperto sul tetto, davvero futuristica. L’idea è di fare un impianto panoramico rotante, costa 25 milioni, bisogna trovarli e non sarà facile, ma la fiducia non manca.

Pista Baby-Selva Spessa. Sullo sfondo le piste della Rossa @Gisella Motta

Perché il Mottarone non deve essere abbandonato né dimenticato. E perché anche senza l’impianto il Mottarone vive, cima panoramica come poche, con vista su sette laghi lombardi e piemontesi (Maggiore e Orta su tutti). E impianti di risalita per i quali la funivia di collegamento con Stresa c’entra poco o niente.

Quassù infatti si arriva con la macchina, sedici chilometri da Stresa centro, qualcuno meno dall’uscita dell’autostrada, da Milano poco più di un’ora senza traffico.

Da sinistra, Piera Macchi, Laura Motta, Claudia Giordani, Ninna Quario, Daniela Zini, Wilma Gatta, Patricia Motta e Wanda Bieler @Gisella Motta

Per rilanciare il Mottarone, comune di Stresa e Panathlon Club Mottarone hanno organizzato una

serata invitando la Valanga Rosa degli anni Settanta,

quindi la capitana Claudia Giordani, Wilma Gatta, Daniela Zini, Wanda Bieler, Piera Macchi e la sottoscritta, cui si sono aggiunte le sorelle Motta, Laura, Patricia e Gisella (le prime due furono atlete della nazionale, la terza è un’ottima fotografa), cresciute a Stresa e sciisticamente sul Mottarone.

Da sinistra, Rino Porini, vice presidente della provincia Verbano Cusio Ossola, la Sindaca Marcella Severino riceve la coccarda Fisi da Claudia Giordani, Vice Presidente Coni.

È stata una serata davvero bella, come belli sono sempre i raduni fra ex compagne, unite dalla voglia di ricordare e rivivere momenti che hanno lasciato impronte indelebili nella memoria.

Spesso, quel che hai dimenticato tu te lo fa ricordare l’altra, magari stimolata da una domanda (in questa occasione a moderare l’incontro c’era Carlo Gobbo). Cosa ne dite della Daniela minorenne che per andare da Livigno a Milano (dove partiva il pulmino della Fisi) faceva autostop fino a Tirano e poi prendeva il treno, perché i suoi genitori non avevano la macchina?

Da sinistra, Il goveratore del Panathlon Club Maurizio Masi, Carlo Richetti Presidente Panathlon Mottarone, la Sindaca e Rino Porini, @Gisella Motta

O del ricordo di Wanda (da me rimosso perché troppo assurdo) su quella sera in cui salendo verso Cervinia il pulmino finì fuori strada poco dopo Antey e noi camminammo per una ventina di chilometri sotto la neve per arrivare in hotel.

Carlo Gobbo e Claudia Giordani @Gisella Motta

Con sosta alla stazione dei Carabinieri di Valtournenche, dove appurato che l’incidente non aveva causato né morti né feriti ci chiusero la porta in faccia e buonanotte. Sembra preistoria, è invece la realtà degli anni in cui i cellulari non esistevano e comunicare a distanza era tutt’altro che semplice.

E attenzione, a Cervinia andavamo a fare una gara di Coppa del Mondo, non una gita fra amiche!

Foto di gruppo con al centro Adriana Balzarini, anima e promotrice della serata (alla destra del Sindaco) @Gisella Motta

Tornando al Mottarone, la storia bella è anche quella relativa alla gara di slalom gigante in due manche disputata il 19 gennaio 1935.

C’era pochissima neve quell’inverno (già, non è sempre colpa del riscaldamento globale…), ma non si volle rinunciare all’evento denominato Coppa del Duce e così, su idea del commissario tecnico della Fisi Gianni Albertini, con una buona dose di fantasia e tante pale, si radunò quella poca su una striscia, si raccattarono rami il più dritti possibile e in cima ad essi si piazzarono bandierine fatte con magliette e stracci.

Panorama dalla vetta all’alba. Sullo sfondo il Lago Maggiore e i laghi di Varese @Gisella Motta

Il premio finale era una coppa molto speciale: 219 grammi di oro puro sostenuto da sci stilizzati. Oggetto preziosissimo ritrovato nella sede dello sci club Mottarone da Gisella Motta nel 2005. E da restaurare, perde i pezzi, ma è davvero unico e bellissimo.

Ci hanno invitato e sono stati di una gentilezza incredibile, ci hanno chiesto di fare il possibile per dare una mano al Mottarone ferito. Ecco, questo è il mio contributo e posso garantirvi che questa montagna fra i laghi a 1500 metri di quota è un luogo incantevole in tutte le stagioni.

Ci sono stata lo scorso autunno, sono rimasta a bocca aperta. Ammetto di non averci mai sciato, ma viste le foto di Gisella credo che prima o poi dovrò proprio farlo. Valanga Rosa aiuto Mottarone Valanga Rosa aiuto Mottarone

About the author

Maria Rosa Quario

NINNA QUARIO È nota nel Circo Bianco per aver fatto parte della “Valanga Rosa” tra il ’78 e l’86. Milanese doc, da tempo si è trasferita a La Salle, in Valle d'Aosta. Ha conquistato 4 vittorie in Coppa del Mondo e un totale di 15 podi, tutti in slalom, oltre a una “bella” collezione di piazzamenti nelle gare a medaglia: 4° posto all’Olimpiade di Lake Placid 1980 (a 3/100 dal bronzo), 5° al Mondiale di Schladming 1982 (era in testa a metà gara) e 7° ancora ai Giochi, a Sarajevo 1984.
Dopo il ritiro dall’agonismo, nel 1986, si è dedicata al giornalismo e collabora con Sciare dal 1999.
Per la nostra rivista è stata a lungo la depositaria di tutto ciò che riguarda l’agonismo e ha seguito anche il programma test, in particolare i Test Junior. La sua lunga carriera giornalistica (ha collaborato anche con il quotidiano Il Giornale e con Infront Sports & Media seguendo da vicino quasi tutte le gare di Coppa del Mondo) si è interrotta nel 2022, quando ha deciso di cambiare vita per dedicarsi ad altre passioni.
Non ha però abbandonato del tutto la sua collaborazione con Sciare, per cui ora scrive in modo meno intenso e continuativo. E’ mamma di Federica Brignone, uno dei più grandi talenti della Squadra nazionale Italiana di sci alpino, e di Davide, suo allenatore dal 2017.