In montagna il tempo è la vera ricchezza. Meno attese, meno passaggi inutili, più spazio per sciare, fermarsi in rifugio, vivere l’alta quota. È da questa idea semplice che nasce la partnership tra Mastercard e Dolomiti Superski, presentata in Alta Badia, con l’obiettivo di rendere l’esperienza in montagna più fluida, sicura e naturale, prima ancora che tecnologica.
Il progetto punta a digitalizzare l’ecosistema Dolomiti Superski senza snaturarlo, semplificando i pagamenti in tutti i luoghi chiave della giornata sulla neve: skipass, rifugi, negozi, impianti. Grazie ai pagamenti contactless e alla tokenizzazione, acquistare online o in quota diventa un gesto immediato, protetto e continuo, che accompagna lo sciatore prima, durante e dopo la sciata.
Al centro dell’innovazione c’è anche un oggetto destinato a diventare familiare sulle piste: un guanto da sci con tecnologia di pagamento integrata, sviluppato con SHRED., miPAGO e Mestel. Al suo interno, un chip sicuro basato su token EMV Mastercard consente di pagare semplicemente avvicinando la mano al POS, senza batterie, senza estrarre carte o smartphone. Un’idea che nasce per la neve e rispetta le sue regole: semplicità, affidabilità, resistenza.
La stessa logica guida l’evoluzione dei servizi nei rifugi e nei ristoranti in quota. Grazie alla collaborazione con Qodeup, ordinare e pagare dal tavolo tramite QR code diventa parte dell’esperienza, riducendo le code e lasciando più tempo alla convivialità. La tecnologia resta sullo sfondo, mentre l’esperienza guadagna centralità.
Questo approccio si inserisce in una visione più ampia che guarda all’Italia come Paese di territori, dove montagna, borghi e ospitalità costruiscono valore. Non a caso Mastercard estende il progetto anche ai Borghi più belli d’Italia, portando esperienze dedicate su priceless.com e unendo tradizione locale e innovazione discreta.
Il messaggio è chiaro: la tecnologia funziona davvero quando non chiede attenzione, ma la libera. In montagna come altrove. E quando riesce a migliorare l’esperienza senza rubare spazio all’essenziale: il paesaggio, lo sport, le persone.






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