Turismo

Valle d’Aosta, un cammino nella storia

La Valle d’Aosta ha completato un nuovo itinerario, il Cammino Balteo, per portare gli amanti del trekking alla scoperta delle bellezze paesaggistiche e storiche della Regione. Tra percorsi di trekking e Alte Vie questo anello di 350 km, percorribile in entrambi i sensi, porta l’escursionista in un viaggio nella cultura e nella storia attraversando un territorio costellato di antichi borghi e imponenti castelli, senza mai perdere il contatto con la natura, grazie a un variegato paesaggio che alterna boschi e pascoli ad orti e vigneti. Il tracciato si sviluppa principalmente nel fondovalle e sui versanti di media quota con un’altitudine compresa tra i 500 e i 1900 metri s.l.m., praticabile quindi per buona parte dell’anno.

Un diario di viaggio in 23 tappe tutte da scoprire

Il Cammino si articola in 23 tappe di circa 4/6 ore ciascuna che possono anche essere percorse in più riprese o, eventualmente, interrotte spostandosi con il trasporto pubblico. Ogni tappa è un invito alla scoperta, a piedi lungo sentieri ma anche su strade sterrate e tratti asfaltati, attraverso villaggi e siti di interesse culturale e naturalistico. Una proposta per tutti, adatta agli sportivi ma anche a chi vuole camminare senza fretta, lasciandosi tentare dalle molteplici opportunità che invitano alla sosta. Rilassarsi nella natura, gustare i prodotti locali, visitare siti archeologici, chiese e musei: il Cammino Balteo è un diario di viaggio da scrivere passo dopo passo, tappa dopo tappa. Ecco alcune tra le più affascinanti.

Donnas – Arnad

Tra i tratti più caratteristici del percorso, la Tappa 4 Donnas – Arnad porta i visitatori alla scoperta delle fortificazioni napoleoniche scaglionate tra il Col de La Cou e Machaby: dal borgo di Donnas si risale il costone di roccia in direzione del villaggio di Albard. Da qui si continua verso i soleggiati pianori erbosi del Col de La Cou dove sarà possibile vedere i resti delle fortificazioni volute da Napoleone in occasione delle sue manovre di attacco e accerchiamento del Forte di Bard. Da qui si gode di un meraviglioso panorama verso la zona del Mont Avic e le vette di Champorcher. Superate le postazioni belliche di Arbénaz si raggiunge il forte di Machaby, oggi trasformato in un moderno ostello. Da qui si arriva quindi al noto Santuario intitolato a Nostra Signora della Neve, immerso nei castagneti. Si prosegue poi la discesa fino a giungere in vista del borgo di Arnad e della mole rosata del castello Vallaise (oggi in restauro). Da visitare il suggestivo centro storico con le sue torri e caseforti, impreziosito dalla splendida parrocchiale romanica di San Martino, tra le chiese più amate e fotografate della Valle d’Aosta.

Challand-Saint-Victor, Émarèse, Saint-Vincent

La Tappa 6 Challand-Saint-Victor, Émarèse, Saint-Vincent è invece un’escursione panoramica che porta dall’imbocco della Val d’Ayas al Col d’Arlaz fino a Saint-Vincent attraversando luoghi poco noti ma di grande fascino tra cui i resti del castello di Villa, culla della potente famiglia Challant e ancora ricco di fascino; si prosegue alla volta della Riserva naturale del Lago di Villa, caratterizzata da un particolare ambiente umido e con un agevole percorso guidato, prendendo leggermente quota fino al Col d’Arlaz dove lo sguardo si apre su una vista spettacolare. Si scende quindi, seguendo il ru d’Arlaz, fino a Emarese dove è possibile visitare un sito assai curioso: la Borna da ghiasa, una grotta al cui interno spira costantemente un’aria gelida. Tra boschi e distese prative si scende dolcemente fino a Moron di Saint-Vincent, accolti dalla preziosa chiesa romanica di San Maurizio. Al termine della discesa si giunge a Saint-Vincent arrivando al moderno edificio delle famose terme.

Vetan – La Salle

La Tappa 13 Vetan – La Salle conduce invece gli escursionisti attraverso ampi pascoli, antiche mulattiere e piccoli villaggi remoti, e raggiunge La Salle, località della Valdigne circondata di vigneti e pascoli da cui si gode una spettacolare vista sul Monte Bianco: da Vetan si sale progressivamente di quota affacciandosi su panorami indimenticabili che portano al laghetto di Joux ed al pittoresco villaggio di Vens. Da qui, seguendo antichi percorsi agricoli, si sorvola letteralmente lo scosceso territorio di Avise: si apprezza, nel fondovalle, la stretta dell’Equilivaz dove in antico i Romani avevano faticosamente realizzato il passaggio stradale noto come Pierre Taillée e, dopo alcuni tratti più impegnativi, si raggiunge il caratteristico villaggio di Charvaz con le sue antiche case in pietra strette le une alle altre e la bella cappella dalla facciata affrescata. Si prosegue poi per La Salle attraverso i villaggi di Echarlod e di Ecours, scoprendo angoli di Medioevo alpino e magnifici scorci sul Monte Bianco.

Villeneuve – Aymavilles

In un perfetto alternarsi di storia e natura, la Tappa 17 Villeneuve – Aymavilles è ricca di suggestioni storiche che vanno dal Medioevo all’epoca romana attraversando vigneti, pianori, torrenti dalle gole impetuose e villaggi sospesi nel tempo. Dopo aver attraversato il borgo di Villeneuve, si sale alla volta della suggestiva chiesa di Santa Maria con il suo fonte battesimale risalente al V secolo d.C. sotto lo sguardo enigmatico del castello di Châtel Argent. Superata la località di Chavonne si raggiunge la frazione di Issogne e si prende a salire verso località Camagne da dove la vista si apre sia verso il fondovalle che verso il solco del torrente Grand Eyvia in discesa dalla valle di Cogne. Da qui si prosegue lungo un panoramico sentiero, noto anche come “sentiero delle farfalle” che, superata una cascata, conduce, tra particolari essenze vegetali fino allo straordinario ponte-acquedotto romano del Pont d’Ael, capolavoro dell’ingegneria idraulica del I secolo a.C. oggi magnificamente musealizzato e valorizzato. Si tratta di una zona non solo di notevole interesse storico-archeologico, ma anche naturalistico vista la presenza di ben 96 specie diverse di farfalle. Dal grazioso villaggio di Pont d’Ael si prosegue verso il villaggio di Ozein, vera e propria oasi di storia incastonata in una natura abbagliante, anche nota per la favò, una gustosa e corroborante zuppa della tradizione locale a base di fave. Da qui si scende in direzione di Champlan e, tra boschi e balze prative, si ritorna nel fondovalle all’altezza di Aymavilles, dove si può visitare il Castello di Aymavilles, riaperto al pubblico dopo un lungo restauro.

Aosta – Fénis

Il prestigioso Cammino non poteva non includere il capoluogo, con il suo ricco patrimonio culturale: la Tappa 19 Aosta – Fénis parte dalla principale città valdostana e conduce fino al cospetto del magnifico Castello di Fénis, indiscussa icona del Medioevo valdostano, apprezzando la “Plaine” dell’envers (cioé il versante del fondovalle meno esposto al sole). Da Aosta ci si sposta su Charvensod oltrepassando la Dora Baltea all’altezza di Pont-Suaz. A monte della frazione di Condemine si imbocca il sentiero diretto a Pollein e ci si mantiene quasi in piano fino a Fénis, godendo di una vista panoramica sulla piana della Dora e sui versanti opposti dell’adret. Un tuffo nella Valle d’Aosta di fondovalle, tra campi coltivati e stalle, divertendosi ad individuare le numerose torri medievali, spesso mimetizzate tra le rocce e la boscaglia, che occhieggiano zigzagando sui crinali. Da Pollein a Brissogne, fino a Saint-Marcel dove, concedendosi una sosta ed allungando la tappa, ci si potrebbe dedicare all’esplorazione del suo territorio più “in quota” (le miniere, le acque verdi, il santuario di Plout) o molto semplicemente ad una degustazione di prosciutto crudo aromatizzato alle erbe di montagna. Si giunge infine a Fénis dove non resta che dedicarsi allo splendido maniero turrito dei nobili Challant.

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About the author

Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...

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