Turismo

Vialattea, l’attesa che accende la neve

La montagna non dorme mai. Sotto le prime spolverate d’inverno, la Vialattea si rimette in moto come un orologio antico che scandisce il tempo della stagione. Le cime olimpiche del Piemonte hanno già ripreso colore, un bianco sottile che non è ancora inverno ma lo annuncia. Nel silenzio delle valli, si sente un suono diverso: quello dell’acqua che diventa ghiaccio, delle turbine che riprendono fiato, dei tecnici che controllano valvole e ugelli come musicisti che accordano uno strumento.

Il test dell’innevamento programmato

È il test di innevamento, rito di passaggio verso la nuova stagione. Una prova generale che quest’anno ha coinvolto tutte le località del comprensorio, fino alle linee del Settore Banchetta, rinnovate durante l’estate.
Un gesto tecnico, certo, ma anche un segno culturale: la neve non è un dono, è una responsabilità condivisa.
E così, mentre il termometro scende, la Vialattea si prepara a riaccendere la propria sinfonia di luci e cristalli, pronta per la riapertura prevista il 6 dicembre, se la natura darà il suo consenso.

Nel frattempo, resta ancora qualche giorno di tempo per entrare in questo rito collettivo. Fino al 10 novembre, infatti, lo skipass stagionale Vialattea 2025/2026 – nella versione Internazionale o Vialattea//Bardo – è disponibile in promozione a 900 euro, con riduzioni per famiglie e bambini. Dal giorno successivo, il prezzo salirà a 1.250 euro.
Un gesto di fiducia, quello di chi lo acquista adesso: credere nella stagione prima ancora che inizi, nella promessa della neve prima che cada.

Lo skipass Internazionale apre tutte le porte del comprensorio, dall’Italia al Monginevro, mentre la formula Vialattea//Bardo, introdotta lo scorso inverno, unisce due anime diverse dello sci piemontese: la dimensione olimpica di Sestriere e Sauze d’Oulx con quella più raccolta e autentica di Bardonecchia. Un ponte tra territori e storie, tra chi scia per sfida e chi scia per silenzio.

L’inverno, in fondo, comincia sempre così: non con una nevicata, ma con un’attesa.
E la Vialattea lo sa da tempo. Ogni valvola che sfiata, ogni cannello che riprende vita è una promessa: la montagna si prepara, e con lei tutto un popolo di sciatori che aspetta solo il primo segno per tornare a casa

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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