Turismo

Il progetto del collegamento tra Cervino e Monte Rosa si rafforza

Il progetto del collegamento tra Cervino e Monte Rosa si rafforza.
Torna di attualità il collegamento funiviario tra Cervino e Monterosa in grado di connettere cinque valli, tre Regioni e due Nazioni.

Questa volta c’è qualcosa in più rispetto alle proposte viste in passato e mai concretizzate: un approccio diverso.

Un comitato promotore con vasto consenso, persone che amano i luoghi di cui stiamo parlando e che hanno deciso di comunicare e condividere il progetto che stanno sviluppando.

Il cosiddetto “Vallone” che sarà attraversato dal nuovo impianto visto dal lato di Champoluc

E ancora, il coinvolgimento costruttivo e collaborativo degli enti territoriali e delle associazioni delle aziende valligiane, una investitura ufficiale per il progetto.

Risale al 2019 l’assegnazione dell’incarico a Monterosa Spa da parte della Regione Valle d’Aosta per l’emissione di un bando per la realizzazione di uno studio di fattibilità approfondito e trasparente finalizzato a valutare l’impatto complessivo del progetto.

A proposito della novità voglio riportarvi una parte di una mail ricevuta da Bruce McNeill, Presidente del Comitato promotore del progetto in risposta ad una mia precisa domanda sul motivo per cui questa nuova proposta di progetto dovrebbe avere più consenso e reali possibilità di attuazione rispetto a quelle avanzate  in passato.

 

L’ipotesi del nuovo tracciato riportata su una mappa satellitare

Le parole testuali sono state: “… questo progetto dovrebbe avere più consenso rispetto all’Alplink e agli altri progetti antecedenti.

In questo c’è una grossa variante che vede il collegamento pedonale.

Alplink per esempio prevedeva un percorso da Frachey a la Gobba di Rollin solo per gli sciatori.

Questa differenza è notevole in quanto il collegamento apre a molte altre attività e per di più prevede una stagionalità annuale.

Inoltre questo progetto diventa un collegamento intervallino internazionale (ITA-CH) che i turisti potranno usufruire per i loro itinerari per visitare le Alpi, pertanto Mobilità collettiva. …”

Vista del “Vallone” dal Colle di Cime Bianche Superiore che dovrebbe essere il punto sommitale del nuovo impianto

Insomma le premesse sembrano buone perché sembra diverso l’approccio funzionale e l’integrazione del progetto nel contesto, mentre i punti di partenza e di arrivo dovrebbero rimanere grossomodo gli stessi passando attraverso il vallone che dal Colle di Cime Bianche scende verso Frachey, poco sopra, Champoluc.

Per ora, del nuovo progetto, non si conosce ancora molto, siamo nella fase di studio di fattibilità, studio che è stato affidato a un gruppo di lavoro di grande esperienza.

L’ipotesi è quanto mai stimolante, nello stesso modo i detrattori saranno numerosi.

In questo caso però non si parla di realizzare nuove piste da sci (che non sono in progetto). Si parla di collegare luoghi offrendo la possibilità alle persone di conoscerli e viverli.

Zona del Palon de Tezre, zona che dovrebbe essere interessata dal passaggio della nuova linea

Certo, lo sci è uno degli aspetti principali di questo progetto perché è realizzato in un luogo che per molti mesi all’anno è coperto di neve e connetterà stazioni sciistiche esistenti. Non è però l’unica prospettiva.

L’aspetto principale è creare un collegamento veloce e senza necessità di automobili che dia vita, in ogni stagione dell’anno, a queste montagne affascinanti sorvolando senza intaccare alcune aree di pregio ambientale che si trovano lungo i versanti coinvolti nel progetto. Il progetto del collegamento

About the author

Andrea Bagnoli

Nato a Varese nel 1970, si è laureato in architettura presso il Politecnico di Milano nel 1995. Dal 1998 è architetto occupandosi principalmente di edilizia residenziale e di servizio. Da sempre grande appassionato di sci e di montagna, oltre che di architettura e di tecnologia, sta svolgendo una ricerca sul tema delle architetture e delle strutture di servizio all’utilizzo sportivo della montagna, quindi sostenibilità, accessibilità, rapporto tra i manufatti e il contesto ambientale in cui sono inseriti, gestione consapevole delle risorse ambientali ed energetiche, qualità architettonica degli interventi e ovviamente … funzionalità per lo sciatore.

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