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La Fis ufficializza l’antitaglio, ecco l’EP Cut-Resistant

La Fis ufficializza l’antitaglio, ecco l’EP Cut-Resistant.
La Fis ha reso note le “regole di ingaggio” dei capi antitaglio (detto in vulgaris) ed Energiapura festeggia! Perché si tratta di una vittoria inseguita da diversi anni. Mesi di ricerche e test di laboratorio e una soluzione che in realtà trova posto nel campionario dell’azienda vicentina da diverso tempo. E non sono pochi gli atleti di mezzo mondo che già lo utilizzano.

Meglio precisare: definirlo antitaglio è forse improprio o non scientificamente corretto.

In realtà si tratta di un dispositivo resistente al taglio, da qui Cut Resistant, il nome del prodotto realizzato da EP.

Sollecitata dalla stessa EP, la Fis ha però dovuto aprire un tavolo di sperimentazione per stabilirne i parametri e mettere a confronto i prodotti delle aziende intenzionate a lavorarci su.

Così, dopo oltre un anno, è da poco arrivata l’ufficialità da Oberhofen con un marchio inequivocabile che sancisce le prerogative di questi capi.

Dietro a questo risultato c’è un lavoro enorme, ma non soltanto dedicato alla realizzazione del prodotto. Il team tecnico EP, che vede come condottiero al fronte Italo Panzanini (fratello dell’adorabile Sabina), sta girando l’Italia da almeno due anni per spiegare agli sci club l’importanza di questo dispositivo.

Lo stesso Italo fa parte del team tecnico scientifico istituito dalla Fis, che si è trovata sul tavolo un prodotto che di fatto non conosceva. E con molta attenzione ha messo in piedi un laboratorio dotato di macchinari in grado di testare le caratteristiche dei prodotti, che realmente possono identificarsi come resistenti al taglio, attraverso specifici parametri.

L’ EP Cut-Resistant è un dispositivo di protezione individuale, che quindi si indossa sotto la tuta da gara o a qualsiasi altro indumento per lo sci.

Proprio per questo motivo l’aspetto tecnico più difficile da risolvere non è stato la realizzazione del capo in sé, ovvero trovare il tessuto idoneo a svolgere il compito principale. Bensì la vestibilità.

Lo sciatore ovviamente non può indossare un capo che non offra la massima libertà di movimento. Le primissime versioni, nate tra il 2016 e il 2017, assomigliavano alle armature dei cavalieri medioevali.

Il progetto però era troppo importante per chi da sempre sforna prodotti dedicati alla base dello sci agonistico. Così, test dopo test, l’azienda ha trovato la soluzione migliore.

L’omologazione Fis non solo garantisce l’affidabilità, del dispositivo ma lo qualifica anche da una a tre stelle, in modo da consentire all’utilizzatore di scegliere se affidarsi alla qualità oltre che a una sicurezza di base. Per ora la Fis ne consiglia l’impiego.

Dalla stagione 2022/23 dovrebbe però diventare (a presto la decisione definitiva) addirittura obbligatorio per i partecipanti di qualsiasi competizione internazionale. Di fatto è l’iter che tanti altri prodotti hanno seguito, vedi il casco.

Sono diversi gli atleti di Coppa del Mondo che già ne fanno uso. Da Alexis Pinturault a Lucas Braathen, da Alice Robinson (nella foto qui sopra) alla squadra austriaca e anche molti Azzurri.

 

Qui ora parte una seconda sfida per Energiapura: far capire agli agonisti l’importanza di indossare un capo del genere. Non dovrebbe nemmeno esserci discussioni per questo, soprattutto quando si parla di sicurezza, ma la diffidenza o il “tanto a me non succede” non sono facili da debellare, specie nei livelli bassi. Eppure i casi in cui le carriere di giovani sciatori si sono interrotte o addirittura distrutte a causa di pericolosi tagli, non sono pochi.

Abbiamo il cassetto pieno di immagini che lo testimoniano, ma sono talmente orribili da evitarne eticamente la pubblicazione.

I parametri tecnico-scientifici

Le norme europee di riferimento sono: EN 13998, EN 1082-2, EN 388:2016, mentre quelle americane sono: ASTM D – 276/’87, ASTM F 1671, ASTM 1342, ASTM 2878. Senza entrare nello specifico di ogni singola normativa cerchiamo di comprendere quali sono le regole che caratterizzano un tessuto resistente al taglio.
Le metodologie di prova di un tessuto anti-taglio prevedono tutte l’utilizzo di una lama definita nella sua geometria, peso, dimensioni e affilatura.

La specificità delle prove di taglio è tale per cui non si prevede mai un singolo taglio. Bensì un breve ciclo di usura del campione selezionato.

Riportare questi dettagli del processo di valutazione di un tessuto resistente al taglio, consente di inquadrare al meglio esigenze e necessità del mondo dello sport. Confermando l’attenzione sullo sci alpino, possiamo ben intendere come sia molto più d’interesse e di pertinenza il singolo evento di taglio piuttosto che un ripetuto passaggio di una lama su di uno stesso punto.

Una seconda osservazione riguarda il profilo di una lamina di uno sci che non potrà mai essere confrontata direttamente con quello di una lama. E che pertanto non avrà mai la medesima capacità di taglio.

Le due variabili che sensibilmente influenzano il quadro delle caratteristiche di un tessuto resistente al taglio sono: la pressione di impatto tra la lamina ed il tessuto e la velocità relativa tra lo sci e l’atleta.

C’è un ultimo aspetto che non ci sfugge per niente. Ancora una volta “lntelligence” italiana mette la firma su un prodotto legato alla sicurezza. E la cosa che più ci preme sottolineare è che nella maggior parte dei casi non si tratta di un’intuizione commerciale. Prodotti come il Cut Resistant o ad esempio l’airbag per i velocisti, sono solo frutto di chi lavora nel settore pensando prima di tutto alla sicurezza.

Poi naturalmente non si vive di aria per cui esiste anche la commercializzazione. A tale proposito, quanto costa l’EP Cut Resistant?

L’azienda preferisce non sbandierare ai quattro venti questo dato, ma c’è un motivo che non è quello di evitare che qualcuno possa spaventarsi e scappare.

Ep gradisce che il futuro utilizzatore si rechi in negozio (gli EP Plus) affinché il personale di vendita, opportunamente formato sul prodotto, ne spieghi bene ogni aspetto tecnico.

Esistono poi convenzioni con gli sci club per cui il prezzo del capo differisce dal listino. Naturalmente il Cut Resistant non è prerogativa degli agonisti, ma disponibile per qualsiasi sciatore. La Fis ufficializza l’antitaglio La Fis ufficializza l’antitaglio

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).