Alice Robinson soelden
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Alice Robinson scalza dal trono la Regina

Sorpresissima alla prima gara della stagione perché la neozelandese Alice Robinson scalza dal trono la Regina Mikaela Shiffrin. Un risultato che sorprende fino a un certo punto perchè nessuno si attendeva, dopo la prima manche, un errore dell’americana tale da farle realizzare il 18esimo tempo di manche.

Mikaela Shiffrin (foto pentaphoto)

Alice Robinson, è invece stata perfetta nell’azione (un po’ meno con la velocità: 14esimo tempo di manche) ed è bellissimo sapere che la lotta per le gare tecniche sarà sempre più agguerrita. Per un’atleta di soli 17 anni iniziare la stagione con una vittoria è tantissima roba! Ci piace che apprezzi così tanto l’Italia dal momento che ha deciso di trasferirsi in Val di Fassa!

Federica Brignone a Sölden (foto pentaphoto)

Federica Brignone ha sciato bene, forse non in maniera sublime (errore all’imbocco del muro), ma non le è bastato per salire sul podio, accontentandosi di un buon quinto posto. Prima di lei la francese Tessa Worley, che è stata autrice di una meravigliosa seconda manche (quarto tempo). E meno male che – a suo dire –  può sciare solo al 70 per cento, dopo l’infortunio dell’anno scorso. E’ stata bravissima a contenere le velleità di podio della giovane norvegese Mina Fuerst Holtmann, quarta a 85/100 da Alicia.

Ci siamo segnati sul taccuino delle sorprese il nome dell’austriaca Franziska Gritsch, autrice di una manche per le da ricordare. Ci vuole ovviamente la controprova, ma se scierà come a Sölden anche nei prossimi giganti, non ci metterà molto a presentarsi tra le top. Ricordiamoci anche della norvegese Maria Therese Tyberg, una delle tante giovani di una squadra scandinava che qui ha impressionato! Entrambe le giovane atlete hanno recuperato oltre 20 posizioni, finendo rispettivamente, settima e sesta.
C’è da dire che dopo la lunga sosta avvenuta per consentire al soccorso pista di recuperare la sventurata bernadette Schild, la pista è cambiata. La parte finale ha trasfornato diventando marcia. Questo spiega i tempi alti – Worley a parte – fatti rgistrare dalle ultime scese.

Viktoria Rebensburg, come spesso le capita, non ha inciso più di tanto perché è un diesel. Se non raggounge dinamicità diventa un’atleta normale. E a Sölden si è ritrovata fuori dalle top ten.

Marta Bassino, 12esima, deve ringraziare il suo piedino fatato. Se non l’avesse la sua posizione sarebbe stata peggiore. Marta sa sciare decisamente meglio di quanto abbiamo visto nella seconda manche. Un po’ scomposta a inizio muro ha commesso un errore che ha precudicato le successiva dieci porte dove non ha potuto rientrare con i giusti tempismi. Poi ha pagato sul pianone finale dove è arrivata senza velocità.

All’appello è mancata Petra Vlhova (14esima) ma ricordiamo che ha recentemente subito un’operazione complessa al setto nasale che l’ha costretta a fermare per due settimane la preparazione. Si porta dietro un fisicone che se non è al top non le permette di dar libero sfogo a una tecnica notevole. Tornerà presto a dar fastidio a Shiffrin.

E’ invece tronata tra le prime dieci Lara Gut (ottava). Anche l’atleta elvetica sa sciare meglio e quando riuscirà a contenere la troppa foga che la costringe a commettere errori, potrà tornare a lottare per il podio.

Irene Curtoni ha replicato la prima manche. Un’azione pulita sulla prima parte del muro poi si è fatta arrivare un po’ i pali addosso nella seconda parte gesticolando eccessivamente con le braccia. Ha colcuso al 21esimo posto.

Applausi per Roberta Melesi perché ha affrontato il secondo tracciato senza freni. Deve ancora migliorare l’atteggiamento tecnico sugli sci, ma pè giovane e ha tempo per perfezionarsi. E’ piaciuto l’atteggiamento. Quello giusto, quello che ci vuole. Il risultato finale non conta (24esima, primi punti Coppa in carriera), ma bisogna segnarsi che Roberta ha la possibilità di scalare le classifiche in questa sua prima stagione tra le grandi.

Un pizzico di delusione invece, per Francesca Marsaglia, nona a metà gara, 26esima al traguardo. Ha perso tutto sul muro dove si è letteralmente addormentata. E un po’ come Bassino, sul rettilineo finale privo di pendenza ha perso una vita finendo anche alle spalle di Roberta Melesi.

Francesca Marsaglia (foto pentaphoto)

Registriamo una brutta caduta dell’austriaca Bernadette Schild che è caduta in maniera rocambolesca mettendosi le mani sul ginocchio. L’impressione è che il legamento sia partito anche se speriamo in un problema meno serio. Se l’è portata via l’elicottero per trasportarla all’ospedale di Innsbruck.

Bernadette Schild trasportata in elicottero

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).