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Anterselva, nella Staffetta singola, questa volta c’è uno stop!

Ai Mondiali di Anterselva, nella staffetta singola, la Dea Wierer questa volta sbaglia giornata e questa volta c’è lo stop. Medaglia d’oro annunciata per la Norvegia che invece non ne sbaglia mai una. L’argento va invece al collo della Germania, il bronzo alla Francia che brucia la Svezia.

Nessuna sorpresa dunque. Perché le più forti sono lì. Manca soltanto l’Italia che chiude al nono posto con il duetto Dorothea Wierer-Lukas Hofer.
Le braccia alzate sulla linea del traguardo sono naturalmente quelle di Johannes Boe

La gara era partita malino con Dorothea Wierer col pettorale 13 quindi in mezzo al traffico. Si è trovata ingolfata al primo poligono con un gap di default di una decina di secondi. La poca tranquillità la costringe a commettere tre errori con relative ricariche nel tiro a terra.

Nel tiro in piedi più o meno uguale con altre due ricariche. Lukas Hofer prende il cambio in 17 esima posizione. Arriva al poligono per 14esimo e con un netto ne guadagna cinque. Splendido! Davanti c’è Norvegia, Svizzera e Germania. Tanti errori al secondo poligono. Anche Lukas ne sbaglia due anche se è veloce nelle ricariche.
Restituisce lo stadio a Dorothea Wierer e la situazione è questa: Svizzera e Germania assieme. A sei secondi Norvegia, a 12 Austria, Canada e Ukraina.

Doro deve rincorrere a una trentina di secondi. Per come si era messa poteva andare peggio. Anche perché Dorothea si scatena ed è sesta a 12 secondi ancor prima di arrivare al suo primo poligono di frazione. Che divenata fondamentale per tornare a tutti gli effetti in gara.

Norvegia, Svizzera e Germania arrivano per prime con una decina di secondi. Wierer fa zero, è sempre un’incredibile atleta che salta fuori nel momento decisivo. Si chiama classe. Siamo quarti con Roeiseland (NOR) che comanda, davanti alla Oeberg (SWE) e Haecki (SUI).

Ma Doro le prende lasciando la tedesca Preuss che non tiene quel passo. Così come la Francia che perde una ventina di secondi. Lo sforzo di Doro sembra eccessivo.

Dorothea arriva al suo ultimo poligono in seconda posizione, tiro in piedi. Qui sbagliano tutte ma non come Doro che non riesce a chiudere. Spreca tutte le ricariche e con 4 errori si infila nel giro di penalità. Il cambio a Hofer è in decima posizione a 38 secondi.

Ci si domanda se Wierer non abbia esagerato troppo nel fondo. Tirare così forse non serviva. Il suo score al tiro quasi non le appartiene: 9 errori! Lukas ci riprova ma serve un miracolo. Quasi lo fa. Un errore solo 43 secondi di ritardo, ottava posizione dopo il penultimo poligono. La situazione non cambia anche dopo l’ultimo. L’Italia finisce nona.

Ci si chiede cosa l’abbia potuto provocare. la risposta pare una sola. Partire col 13 è stato troppo condizionato. E quel numero è stato determinato dall’andamento in Coppa del Mondo. Se vogliamo cercare una colpa a tutti i costi. sta proprio nella scelta di coppia fatta un mese fa a Pokljuka. Dove sarebbe stato meglio non schierare Wierer. Se così fosse accaduto oggi saremmo partiti col 4 o il 5. Altra storia. Amen

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).