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Be Famous: Marco Abbruzzese: “lo sci è fatica e passione!

Be famous della settimana con Marco Abbruzzese, appena diciassettenne, uno dei migliori talenti giovanili del Piemonte (ma è genovese) e pensa che lo sci sia “Fatica, passione e voglia di vincere“. Bravo ragazzo!

Iscritto per il Mondolè Ski Team di Prato Nevoso, è allenato da Simone Sperotti e Simone Anselmo.

Marco si è affidato molto all’esperienza di Sperotti ma ha avuto anche il privilegio di allenarsi talvolta con Claudio Ravetto che collabora con il Mondolé.

Eh si proprio lui, l’ex cittì della nazionale, che di Marco dice: “È un ragazzone alto 1 e 85, a meno che sia ulteriormente cresciuto ieri (lo ha allenato il giorno prima). Forte è forte e va bene in tutto, sia in velocità che in slalom e gigante.

Spero per lui che non si instradi troppo presto. Intendo, se per caso non riesce a fare punti in slalom una stagione, mentre gli viene facile tutto in discesa, ecco che viene etichettato subito come discesista.

Io spero che questo non accada perché Marco è nel momento in cui può emergere in ogni disciplina. Per scegliere c’è sempre tempo.

L’anno scorso ha fatto una bella stagione, vediamo se  riesce a riconfermarsi anche in questa. È venuto fuori abbastanza presto ma solo rispetto ai nostri standard perché se vediamo quanti 2000, 2001 e 2002 sta sfornando la Norvegia…

Incredibile, stanno arrivando nei primi 10 in Coppa del Mondo! Hanno proprio un sistema diverso da tutti gli altri, soprattutto in gigante, sia nei maschi che nelle femmine.

Ad ogni modo, Marco lo vedo personalmente molto bene perché ha anche una bellissima famiglia.

Sua mamma è stata atleta a un discreto livello. Lo seguono, lo aiutano, gli stanno dietro con la corretta intensità. È importante anche questo fattore.

Fisicamente, come dicevo prima, c’è! Viene dalla pallanuoto, un fisicaccio. Però non privilegia la forza sugli sci, è molto tecnico, ha la dote della scorrevolezza innata e non ha paura, altra caratteristica importante!

Insomma, ha tutte le caratteristiche per far strada, però lo sci lo conosciamo…”.

Chiediamo conferma di questo anche all’allenatore del Mondolè che lo segue da un anno e mezzo, Simone Sperotti: “È un atleta dotato non solo sciisticamente, ma anche di volontà e sopratutto di testa. Questo ragazzo vuole arrivare, non ce n’è!
Ne ho avuto un altro di atleta forte, Simoni che ora è in Coppa del Mondo assieme a Paris e compagni. Altro bel tipo.

Marco è più maturo rispetto ai suoi coetanei. Ha già fissato degli obiettivi e ciò che intende fare. Ad esempio, non vuole rinunciare a divertirsi in tutte e quattro le discipline. Anzi cinque!

Il fatto è che è bravo in tutto. Soprattutto in slalom e in discesa. Una specialità opposta all’altra. Non è una cosa comune. In gigante dobbiamo ancora lavorare un bel po’, mentre in superG ha bisogno di maturare come atleta, perché è la disciplina stessa che lo richiede. Ma verrà fuori anche lì. 

Atleticamente poi è proprio un ragazzone. Abbiamo lavorato molto questa estate con il preparatore Simone Anselmo perché la struttura ce l’aveva, ma sembrava un po’ un sacco vuoto. Quindi, tanta preparazione atletica e poco sci. E tutto questo lavoro verrà fuori nel corso dell’inverno.

Poi bisognerà comunque vedere anche i programmi agonistici. È nel gruppo Osservati per cui ogni tanto lo chiamano a destra e a sinistra. Per ora riesce a gestirsi bene. Anche con la scuola. Se prende un sette sta male. Punta all’otto, meglio il nove.

Questo spiega perché nei trasferimenti in pulmino tira fuori i libri e li chiude solo quando siamo arrivati a destinazione. E non sono tanti che fanno come lui.

Ha anche la fortuna di andare in una buona scuola. Il liceo scientifico sportivo che c’è a Mondovì. E poi i genitori. Bellissima famiglia. Da Genova si sono trasferiti a Frabosa quando Marco decise di abbandonare la pallanuoto per lo sci. E poi sua mamma (Caterina Kaiser) ha fatto gare a un buon livello per cui conosce perfettamente l’iter che deve seguire il figlio”.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).