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Beaver Creek: il primo “volo” di Marco Odermatt

Se non capitava nel superG di Beaver Creek  sarebbe accaduto in una delle prossime gare ma evidentemente il primo volo di Marco Odermatt non poteva attendere oltre. Il ragazzino elvetico conquista la prima vittoria in Coppa del Mondo, e incassa l’ammirazione di tutti. Il primo a complimentarsi è il norvegese Aleksander Aamodt Kilde.

Il fatto di essere stato battuto da Marco ha forse alleviato un po’ il nervoso per aver buttato via la gara nell’ultima curva, quando aveva 3/4 decimi di vantaggio. Andato lungo ha messo gli sci in fresca e, ciao, ciao. Un decimo il suo ritardo.

Un secondo posto, comunque di grande valore perché sulla Birds of Prey ha compiuto forse una delle sue migliori performance della vita. Proprio fino a quel maledetto passaggio. Il terzo ad applaudire è l’austriaco Matthias Mayer che è in una forma splendida e sorride, un po’ a denti stretti, per il terzo posto a soli 14 centesimi da Marco. Stretta di mano sincera anche da parte del francese Alexis Pinturault, un boss del podio, oggi splendido quarto a +0,37 da Marco.

Gli era capitato tre volte di salire sul podio in superG, una proprio qui nel 2014 quando concluse al terzo posto. Ma seppe anche vincere in quella stagione a Lenzerheide, poi ancora un secondo posto nel 2012.

Comunque Marco (pluri vincitore ai Mondiali Junior) oggi ha compiuto un vero miracolo tecnico se pensiamo che non è stato esente da errori, uno in particolare a metà percorso.

Però ha saputo correggere in maniera fulminea, da vero gatto e a non perdere velocità. Un gesto alla Bode Miller!

Un comportamento da atleta esperto e grande conoscitore delle piste di Coppa del Mondo. Ecco che l’ammirazione per questo talento assoluto deve essere totale.

Non è andata bene a Dominik Paris, 13esimo, spesso molto lungo nelle linee e troppe volte aggrappato alle lamine per evitare di allungare troppo la traiettorie. Non una delle sue migliori interpretazioni, +1″18 il ritardo. Ha proprio fatto fatica. Proprio come Beat Feuz, spesso sporco anche lui nei tratti più tecnici.

Gli è finito alle spalle con un ritardo di 1″30. Pur essendo entrambi abili anche in curva, forse questo disegno, a firma del tedesco Andy Evers, era eccessivamente tecnico, per degli omoni grandi e grossi come loro.

Il migliore Azzurro però si chiama Mattia Casse, decimo, dal quale forse ci si aspettava ancora di più, considerando che ormai è evidente come si sia definitivamente sbloccato, sia fisicamente che mentalmente.

Perché la tecnica l’ha sempre avuta. 93 i centesimi di ritardo. Niente da fare, invece, per Emanuele Buzzi che è uscito appena dopo il primo intermedio. la sua sciata un po’ seduta lo ha fregato.

No good news anche da parte di Peter Fill che già al primo intermedio perdeva 83 centesimi per colpa di un’infilata di braccio in una porta. Già lì la gara per lui era finita.

Al traguardo ha accumulato un ritardo di 2″15. Però si è notata una sciata più aggressiva e sciolta, rispetto alle ultime. Non è ancora il Peter che conosciamo, ma ci sta arrivando! Era atteso anche Matteo Marsaglia, 27esimo, ma l’Azzurro ha bisogno di recuperare meglio dal recente infortunio. Un ritardo di 2″02 su un percorso del genere comunque, è accettabile.

Con il 58 ha preso il via Riccardo Tonetti, dal quale non ci si poteva attendere miracoli. 2″45 il suo ritardo

Per la cronaca, al quinto posto si è classificato l’elvetico Mauro Caviezel, fermo a +0,64, davanti all’americano Travis Ganong che sperava di trovare una neve più aggressiva, come qui è quasi sempre.

Ma forse la temperatura alta ha raffreddato un po’ il terreno. Morale a terra invece per tanti protagonisti come l’austriaco Vincent Kriechmayr che sperava di andare meglio su un tracciato a lui congeniale. Invece ha incassato un ritardo di 74 centesimi, 17 in meno di capitan Reichelt.


About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).