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Blardone: “Ante, ma cosa ci fai qui?”

È andata proprio così, Max Blardone in pista a Solda coi suoi Giovani si trova spuntare davanti lui e non potendo credere ai suoi occhi si assicura: “Ante, Ante Kostelic… ma cosa ci fai qui?

E lui, monumento dello sci croato, ma anche personaggio unico del Grande Sci, risponde con grande semplicità: “Ma come cosa ci faccio qui… Io qui perché ci sono i ragazzi miei che devono crescere. Devono essere seguiti se no…
E la foto di rito non poteva certo mancare.
Ma anche se ha cercato di nascondersi un po’, celata sotto il casco, mascherina e bavero della giacca a vento tirato su, ho visto anche Janica

In effetti c’è un’atleta che ha solo 16 anni e che si è presentata a Solda facendo allibire tutti quanti. 108 di pettorale, secondo miglior tempo di manche sia ieri che oggi! Ma di questo ne parleremo presto.

Ante Kostelic (ex giocatore di pallamano9, in una foto del 2015 nella sua Zagabria. Il papà di Janica e Ivica è nato l’11 agosto 1938!

Torniamo ai Giovani di Max.
È andata bene direi, anche se non benissimo. Va beh, io poi pretendo e pretendo, però quando vedi la vittoria lì, lì, solo da afferrare… C’è da dire che oggi Meier si è dimostrato di un gradino superiore. Non molto, ma alla lunga è venuta fuori l’esperienza. Avere nelle gambe e nella testa 15 partenze in Coppa del Mondo a qualcosa serve di sicuro”.

Giò Franz?
Sono contento, perché ha sciato abbastanza bene, specie nella prima. Anche nella seconda devo dire, ma è venuta fuori un po’ di foga non necessaria. Stiamo parlando però di un ragazzo ancora molto giovane, tutto normale. Il secondo posto è molto confortante. Mi spiace un po’ per Filippo Della Vite. Miseria se scia quel ragazzo. Purtroppo, proprio sul muro è volato fuori. Un po’ da salame per dirla tutta. Bello però sapere che un po’ tutta la squadra, errorini a parte, c’è. Tutti molto concentrati. Sbagliare poi ci sta.

Domani il primo slalom…
Sono molto curioso di vedere cosa accadrà anche qui. So che vuoi sapere chi potrebbe eccellere per cui ti precedo. Credo possa ben figurare Manuel Ploner, ma continua ad avere un po’ di fastidi alla schiena. Se non avrà problemi in questo senso potrà dire la sua. Poi ci sono quelli più esperti, come Hans Vaccari e Francesco Gori. Francesco, accidenti, lo vedevo bene anche in gigante. Tutti lo considerano slalomista puro, ma secondo me ha molto da dire anche tra le porte larghe.

Le “nuove” pratiche organizzative inserite per la sicurezza come sono andate?
Direi proprio bene. Sai che quando vedo che c’è qualcosa che non va non ho peli sulla lingua. Devo dire però che ormai anche gli atleti, che poi ricordiamolo, sono ragazzi, alcuni anche solo di 16 anni, hanno capito. Oggi sono saliti in funivia distanziati, chiamati in base al pettorale. Ma anche nei luoghi comuni non ho notato nulla fuori posto.

La riunione di giuria online?
Veloce, comoda e pratica. Cosa dire di più. È andato tutto liscio e in effetti è un sistema che potrebbe essere adottato quando questa dannata bufera se ne andrà via.

Come la sta vivendo l’ambiente?
Chiaro che sono tutti molto concentrati su quello che devono fare qui. Ma nessuno prende la cosa con sufficienza. Si sa che non è come prima e tutto sommato ci si sente anche un po’ privilegiati, rispetto a tanti problemi che si stanno accumulando.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).