Siamo solo a metà gara, ma le cose si stanno mettendo bene dopo la prima manche del gigante di Courchevel dove la norvegese Holtmann sorprende la coppia Bassino-Brignone. Mina Fuerst, classe ’95, ha chiuso davanti a tutte con un vantaggio di 1 decimo sulle due Azzurre. Marta 3 centesimi più veloce di Federica al termine di due discese fotocopia. Inutile dire che ci si poteva attendere tutto meno che un risultato così imprevedibile come questo. Con Mina Fuerst, ma salita sul podio a porsi in testa in una manche abbastanza complicata. Ma non solo, qualcuno poteva immaginarsi che Mikaela Shiffrin avrebbe tagliato il traguardo con un ritardo di 1″33?
Per essere lì davanti bisognava saper leggere la neve, tutt’altro che dura e piuttosto scivolosa. Non c’è riuscita nemmeno tessa Worley che perde 0,84, mentre aveva capito tutto Alice Robinson che ha un gap di 49/100 solo per colpa di un errore commesso alla fine del muro. Davanti alla neo diciottenne neozelandese, Petra Vlhova, quarta a ridosso delle Azzurre con appena 16 centesimi da recuperare alla Holtmann. Poi Wendy Holdener (+0,37) e la svedese Sara Hector (+0,47). C’è un’altra atleta che però può ambire al podio: Viktoria Rebensburg, ottava a +0,51. Dopo i ritardi aumentano, con tessa, Hrovat, Haaser e Brem.
Sarà una seconda manche dalle mille emozioni. Un po’ perché Marta Bassino e Federica Brignone faranno di tutto per farci sognare. E poi, il podio è completamente aperto a 8 atlete. Diciamo 9, perché di Mikaela Shiffrin non c’è proprio da fidarsi. L’americana può anche sbagliare una volta, di tanto in tanto, ma difficilmente ripete l’errore. Perché il suo risultato anomalo non è frutto di un errore tecnico, ma di un’interpretazione errata. Non si è fidata del manto nevoso ed ha sciato un po’ sulle uova. Nella seconda partirà ben più prima delle antagoniste che comandano la gara e con un tracciato meno rovinato, potrà andare, questa volta, a tutta.
Queste le sensazioni a caldo delle due Azzurre:
Bassino: “Manche tosta perché la neve non era proprio dura, sotto i piedi sentivi che si rompeva. Era da spingere, io sono abbastanza soddisfatta, ma siamo solo a metà”
Brignone : “Siamo tutte vicinissime, nella seconda manche bisognerà fare la differenza bisogna vedere come tracceranno, occorre essere perfetti, ce la giochiamo in tantissime. Un tracciato facile dove non puoi permetterti di sbagliare una virgola. Io ho sporcato un solo passaggio dove ha sbagliato Robinson. Solo che Alice, che era sulla nostra linea, ci ha lasciato un po’ di più”.
Le altre Azzurre: Irene Curtoni ha chiuso con un ritardo abbastanza alto: + 1″99 che le vale la 25esima posizione, ma sufficiente per affrontare la seconda manche. Sarà preceduta da Sofia Goggia che paga 2 secondi, quindi 26esima a 1 solo centesimo da Irene. Da segnalare però che la loro performances è stata certamente disturbata dal vento, così come quella di altre atlete partite con quei numeri.
Roberta Midali ha invece concluso con oltre 5 secondi ma si è quasi fermata. Un po’ meglio Valentina Cillara Rossi, tornata in Coppa del Mondo, ma la qualifica è rimasta lontana: +3″27 il suo ritardo