Il primo pensiero del secondo gigante di Adelboden va purtroppo solo al terribile incidente capitato all’americano Tommy Ford che cade, sbatte la testa sul duro e si ferma falciando reti e due addetti della pista. È capitato sul muro finale. A metà del muro finale perde la linea e d’istinto cerca di superare una porta che invece prende in pieno. Ma poi cade in avanti sbattendo faccia e capo sul terreno ad alta velocità.
Un colpo tremendo che fa perdere molto probabilmente conoscenza al gigantista americano che scivola 50 metri sotto senza alcuna reazione. Gara interrotta per mezzora per attendere l’arrivo dell’elicottero. Dall’ospedale arrivano però notizie lievemente confortanti. Tommy è tornato cosciente e ora è sottoposto a esami neurologici.
Poi la gara riprende con Loic Meillard, pettorale numero uno, che con una prima manche di ottima fattura, segna il miglior tempo. Un sempre ottimo Alexis Pinturault è alle sue spalle con 3 decimi, mentre Marco Odermatt, sceso prima di Ford, è terzo, ma a sette decimi. Sempre più bravo in gigante Aleksander Aamodt Kilde che scia sempre col peso un po’ sulle code ma con quelle gambe granitiche riesce a disegnare sempre traiettorie conveniente. Quarto posto a 98/100.
Poi Filip Zubcic che perde 1″02 pur sciando con la sua proverbiale grinta. Difficile stabilire se la pausa di 30 minuti, causata dall’incidente di Ford, abbia influito sulla risposta del terreno. Ritardi elevati, comunque, come ieri, quando Alexis aveva chiuso la prima manche con un vantaggio mostruoso partendo con l’1 come oggi Meillard.
Niente male la prima di Luca di De Aliprandini che ha pasticciato solo tra un dosso e l’altro, il che lo ha costretto a frenare per tenere la linea. Ma si trova al decimo posto a +1″78, dietro al miglior francese dopo Pintu, Thibaud Favrot che ha saputo disegnare una delle sue migliori manche di sempre: sesto posto a +1″40.
Poi un gruppetto di atleti ravvicinati. L’austriaco Roland Leitinger, settimo a +1″47, a Gino Caviezel, ottavo a +1″49 e Justin Murisier, bravo anche oggi, nono a +1″51.
Giovanni Borsotti si trova il 14esima piazza a +2″21 e Riccardo Tonetti poco dietro, a +2″26. Alex Hofer si arrende e esce dai trenta con un +3″54. Così come Hannes Zingerle: +4″04
Ancora male Henrik Kristoffersen che sembra proprio aver perduto il senso della tecnica ideale della specialità. 2″08 sono davvero tanti.
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