Il secondo gigante di Adelboden ha decretato una indiscutibile verità, e cioè che questo Alexis Pinturault non si batte! Ma oggi siamo felici di dire che Luca De Aliprandini c’è! L’Azzurro ha portato a casa finalmente una manche di altissimo livello.
Non priva di sbavature ma sulla Chuenisbärgli è davvero impensabile essere puliti. L’atteggiamento giusto, grinta da far paura e angoli giusti, senza finire in quegli errori che finora gli hanno impedito di salire sul podio.
Non ci è salito neanche oggi, ma ci conforta quello che è riuscito a ottenere, un sesto posto che lo rilancia nell’ardore e nell’onore. Che è stato ferito a sentire le sue dichiarazioni: “Non va mai bene niente quello che faccio. E a chi sta a casa davanti al computer a scrivere dico, che venga lui qui!“. Critiche, dunque, non digerite. Ma consideriamolo uno sfogo servito per caricarsi. Considerando il distacco maturato nella prima manche non poteva affidarsi ai miracoli per salire sul podio. Ma il suo sesto posto è davvero una splendida notizia.
Anche se Aleksander Aamodt Kilde ha compiuto un’altra impresa terminando quinto, vede allontanarsi un poco il francese, nuovo pettorale rosso in gigante. Alexis ha 675 contro i 550 del norvegese.
Detto questo andiamo al podio. Pinturault si è imposto anche oggi con una sciata che rasenta la perfezione. È sempre stato molto pulito, ma su questa pista, si sa, è ben difficile pennellare. Invece lui ha incantato ancora una volta battendo uno scatenato Filip Zubcic e Loic Meillard che è stato bravo e fortunato. Due i centesimi che hanno condannato al quarto posto il compagno di squadra Marco Odermatt.
Gli altri , Azzurri sono distanti dal podio, ma rispetto alle gare precedenti si nota un bel passo in avanti. Forse non come punti ma per un atteggiamento tecnico un po’ più attento. Giovanni Borsotti ha concluso al 14esimo posto, poco più indietro Riccardo Tonetti, meno pimpante di ieri, ma comunque dentro ai top 20.