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Gigante Bansko, Mathieu Faivre fa la differenza nelle ultime 15 porte

A metà gara del secondo gigante di Bansko non ci sono grandi novità, ma la conferma di un grande Mathieu Faivre che oggi fa la differenza nelle ultime 15 porte. Nella parte conclusiva riesce a dare quasi mezzo secondo a Loic Meillard che lo insegue al secondo posto a 42/100.

37 centesimi più in là c’è Alexis Pinturault, il migliore dei pretendenti al trono della specialità. perché Marco Odermatt è sesto a +1″20 mentre Filip Zubcic per colpa di un’inclinazione ha concluso la sua manche: +3″10. Spacciato? No, non ancora perché partirà tra i primi nella seconda e ieri abbiamo visto che è possibile recuperare tantissimo. Da uno come lui ci si può attendere anche il miracolo tecnico.

Grazie a un numero di pettorale basso, il 2, Zan Kranjec si ritrova al quarto posto a 86/100, ma la sensazione è che con un numero più alto avrebbe sulle spalle anche lui un ritardo molto alto.

Bravo è staso il terzo francese di giornata, quel Thibaut Favrot che cresce sempre più e ora può attaccare il podio: perde 1″19.

In una manche dove il tracciato ha impedito di trovare una velocità naturale, quasi tutti si sono trovati in grande difficoltà.

Insomma, è come guidare una Ferrari nelle vie cittadine, impossibile esplodere la potenza. Rigido come un palo Kristoffersen (+2″10) appena meglio di Luca De Aliprandini che si  beccato un secondo e mezzo solo nel tratto centrale, per concludere con un +2″21 che non fa presumere nulla di buono.

Dunque solo in quattro entro il secondo di ritardo, ma solo in otto in due! Quando si crea una situazione del genere ne perde molto lo spettacolo. Per di più la neve, come spesso accaduto quest’anno, ci ha messo del suo, perché bene o male non ci sono state azione identiche così diverse tra gli atleti, ma le differenze cronometriche sono nette tra i primi numeri e dal 10 in poi.

Lo stesso Faivre ha sciato meno bene rispetto a ieri, poi ha trovato il modo per accarezzare il terreno con un movimento molto graduale o se si vuole non aggressivo e strappato.

In queste condizioni sembra proprio avere una marcia in più. Questo fino a quando la pista è liscia, poi anche lui, come tutti, sui segni deve solo cercare di perdere il meno possibile!

Gli altri italiani non portano grandi notizie: Giovanni Borsotti ha sciato meglio di ieri fin quando un errore di inclinazione lo ha portato al traguardo con 2″82 di ritardo, che per Riccardo Tonetti sale fino a +3″05. Bisogna comunque attendere la fine della manche perché la sensazione è che ci si possa qualificare con un ritardo che sfiora i 4 secondi. Manfred Moelgg col 33 ha retto fino a metà manche (+1″30), poi anche lui si è assestato sui tre secondi: +3″56. Sulla stessa linea Alex Hofer: + 3″78.  Più efficace l’azione di Hannes Zingerle nella prima metà, poi anche lui paga il ritardo automatico per concludere con +3″53. Niente da fare per Filippo Della Vite che oggi non trova l’azione che ieri gli aveva consentito di qualificarsi e poi scatenarsi nella seconda: oltre i 5 secondi il suo ritardo  Roberto Nani si è arreso sul muro centrale.
Gigante Bansko Mathieu Faivre

LA CLASSIFICA

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).