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Gogo, l’arma in più di Matteo Marsaglia

Matteo Marsaglia ha un’arma in più. Si chiama Giorgio Maria Gaj, Gogo per chiunque. Già, perché Matteo Marsaglia, dopo anni passati nella scuderia Rossignol, quest’anno è passato a Fischer e Gogo sarà colui che farà di tutto per riportare l’Azzurro ai massimi livelli. Quelli che Matteo Marsaglia ha già conosciuto prima di entrare nella spirale degli infortuni e di tutte le problematiche legate al recupero.

Abbiamo intervistato a tale proposito sia Matteo che Gogo, assieme in allenamento a Les 2 Alpes. Per Marasaglia si tratta di un passo molto importante per ritrovare il ritmo e la serenità di qualche anno fa. Per Gogo è altresì una sfida di grande responsabilità. Sa benissimo che soprattutto nelle specialità veloci, il successo, così come la sconfitta, quasi sempre è da dividere al 50 per cento.

Gogo, l’arma in più di Matteo Marsaglia, fa questo lavoro da 4 anni ma in Italia da uno solo. Ha passato infatti, tre anni negli Stati Uniti, due con la squadra di Coppa Europa e una con quella di Coppa del Mondo. Poteva rimanere negli States ma ha deciso di accettare questa sfida entrando a fare parte di Fischer Austria

Stiamo lavorando sodo con Matteo e l’Azienda, per trovare il setup migliore. Dobbiamo ancora affinare la scelta del materiale giusto e man mano che Matteo si allena troviamo sempre risposte più precise. Il lavoro più difficile è ovviamente quello sullo scarpone. Non è mai facile adattarsi, dopo tanti anni, a una scarpa nuova“.

Negli States usano un setup dello scarpone molto aggressivo: “Sì, è vero. Il canting dello scarpone lo regolavano molto esterno, quindi con 1 o 1 grado e mezzo di apertura, per sentire subito lo sci. Nelle discipline tecniche questo può aiutare. In quelle veloci invece, è meglio avere uno scarpone meno aggressivo per essere più scorrevoli”.

Ora Matteo sta provando tre modelli diversi di scarpone: “Ma è difficile prendere una decisione finale qui, a Les 2 Alpes, per via delle temperature decisamente alte. Però ci siamo già fatti un’idea sulla durezza delle platiche che intenderemo usare

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).