Sulla carta il secondo appuntamento sulle nevi dell’Alta Badia era un discorso a quattro, tanti gli atleti racchiusi nel secondo. Sulla neve non c’è stata storia con Marco Odermatt che ha bissato la vittoria. Partiva con 95 centesimi di vantaggio ma non è parso voler amministrare. Per l’elvetico pareva le sconnessioni non esistessero e il peso sullo sci esterno o interno non facevano la differenza. Non ha rischiato nulla ed è sempre parso in controllo con traiettorie rotonde, in alcuni casi più larghe sulla porta senza però inficiare la scorrevolezza e velocità. Dopo cinque giorni di gara neppure il minimo segno di stanchezza. Uno sciatore in questo momento inarrivabile.
Alle sue spalle Marco Schwarz è sceso all’attacco consapevole di dover fare qualcosa di straordinario. Ha commesso qualche errore recuperando sempre con grande lucidità. Alle sue spalle Zan Kranjec che ha disputato una super manche superando tutte le sconnessioni della neve grazie alla grande forza. Il podio sicuramente lo ripaga per la grande manche con un posto recuperato a discapito di Filip Zubcic, molto lontano dallo sciatore di ieri. Ha perso troppo nella parte alta, consapevole di dover spingere sin dalle prime porte per tentare di superare il cannibale Odermatt. Ha invece accumulato svantaggio senza essere poi riuscito a recuperare nel finale dove Kranjec e Schwarz hanno fatto la differenza.
Alta Badia, gli italiani
Giovanni Borsotti ha gettato il cuore oltre l’ostacolo dando tutto e il suo urlo liberatorio all’arrivo ha fatto capire quanto ci tenesse a fare bene sulle nvei dell’Alta Badia. L’impegno questa volta è stato ripagato anche dal risultato con sei posti guadagnati e il nono posto finale. Anche Filippo Della Vite ha disputato una manche a tutta con un atteggiamento molto differente rispetto alla prima manche, che lo aveva visto passivo in pista e molto deluso al traguardo. «Porto a casa il risultato – ha detto – finalmente ho concluso la gara e proverò a considerare questo come un punto di partenza».Alex Vinatzer ha dimostrato che il Gigante sta diventando disciplina sempre più amica. Bene nella parte centrale, più difficile, ha sciato bene ed è entrato nei primi trenta del ranking potendo così contare su migliori pettorali nelle prossime gare centrando così l’obiettivo di fine stagione dopo poche gare. Luca De Aliprandini è stato il primo a partire e ha dovuto scoprire, suo malgrado, le insidie del percorso. Ha commesso un errore a metà, nello stesso punto, la seconda rossa prima della lunga che immette nel muro, che ha mandato fuori Muffat-Jeandet, che ne ha condizionato il risultato.
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