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Nello slalom a Kitzbuehel Vinatzer e Razzoli, così ci siamo!

La prima manche del settimo slalom stagionale, a Kitzbuehel, ha già regalato un grande spettacolo, degno della DH di ieri. Una sorta di aperitivo per l’abbuffata della seconda manche dove in tanti corrono per la vittoria. Il pendio austriaco ha presentato tanti cambi di ritmo e di pendenza. La pista dura, difficile, barrata aveva però una neve con un’ottima tenuta.

Quando tutto sembrava già scritto il colpo di scena è arrivato da Lucas Braathen che, partito con il pettorale numero 34, è balzato al comando. Il norvegese ha dato tre decimi al a Daniel Yule, leader sino a quel momento. Bravo il norvegese e complimenti a quanti hanno preparato la pista che ha tenuto alla perfezione permettendo anche a quanti partivano con pettorali alti di registrare buone prove. Conferma la tesi Anton Tremmel, settimo coni l pettorale 50.

Ha interpretato la tracciatura ottimamente Daniel Yule che, sceso con il pettorale numero due, ha impresso una grande spinta in ogni cambio di direzione con cattiveria e aggressività sin dall’apertura del cancelletto. 50 secondi e 82 centesimi per completare le 66 porte sciate con grande fluidità. Ottima la sua prova e miglior tempo sino alla discesa di Braathen.

Alle sue spalle il campione che non ti aspetti. Michael Matt ha lottato come un leone davanti al suo pubblico. Ha attaccato dalla prima all’ultima porta prendendo molti rischi con un mezzo miracolo sull’ultimo dosso che però gli ha fatto prendere tanta velocità. Terzo a soli 9 centesimi da Yule.

Quarto il connazionale Marco Schwarz, efficace tra i pali sistemati dal tracciatore norvegese. 27 centesimi al traguardo, nulla. Così come, a meno di un battito di ciglia, due centesimi, Alexis Pinturault che è partito guardingo nella prima parte, girando molto e alzando un po’ più neve del solito. Nessun rischio per il francese che ha spinto nella seconda parte del tracciato lasciandosi ampie possibilità per la seconda manche.

Sl Kitzbuehel la manche di Vinatzer e Razzoli

Alex Vinatzer è uscito dal cancelletto come suo solito. Grande aggressività e linee strettissime sui pali. Meraviglioso nella sua azione con una sola sbavatura prima del dosso. L’azzurro ha confermato che quando non esce è lì con i migliori, che vantano più esperienza di lui. Sesto a 66 centesimi da Braathen, vogliamo che si diverta (e ci faccia divertire) anche nella seconda manche.

Giuliano Razzoli è arrivato a Kitzbuehel sconsolato per i risultati. Dalla sua però la fiducia degli sci nuovi, i Fisher, e un feeling ritrovato. Non è la prima volta che vediamo il Razzo tirare fuori dal cilindro prestazioni pazzesche. Quello che auspichiamo è che per il nostro ragazzone emiliano questa possa essere la prima di un filetto di buone prestazioni. La testa gioca un ruolo fondamentale e la sua prova, con solo un decimo al penultimo intermedio, lo farà partire nella seconda manche con la consapevolezza di poter acciuffare il podio, solo a due decimi.

Mezza delusione per Kristoffersen

La sua neve, il suo tracciatore e il pettorale rosso a far capire che è il più forte. Kristoffersen ha voluto esagerare in partenza incappando in un errore subito. Ha fatto fatica a trovare il giusto ritmo mettendo in mostra l’efficacia della propria azione solo nella parte centrale, quando ha interpretato bene le due figure disegnate dal proprio allenatore. 75 centesimi dal leader non sono irrecuperabili, ma tra lui e Braathen ci sono altri sei atleti. Servirà una seconda manche perfetta per vincere.

Stefano Gross ha allargato le braccia. Sconsolato al traguardo, come uno che nonostante le buone intenzioni non sia riuscito a mettere in pratica le buone intenzioni. Non è mai riuscito a dare continuità alla propria azione rimanendo troppo vincolato sugli spigoli.

About the author

Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...