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Schladming: slalom al baby Kristoffersen

Quando Henrik Kristoffersen ha superato la fotocellula del secondo intermendio con un ritardo intorno ai 6 decimi gli austriaci hanno pensato di pregustarsi un podio fortemente tinto di rosso e bianco. Poi il ragazzino ha compiuto una vera e propria impresa. Senza dare l’impresisone di compiere una grande  rimonta ha scitato in modo impeccabile, apparentemente senza sforzo nel muro finale fermando il cronometro a 1:47.43, quasi due decimi meglio dell’idolo di casa Marcel Hirscher. L’austriaco in quel momento era al comando al termine di una discesa macchiata solamente da un’indecisione nel finale che, di fatto, gli dev’essere costata quasi 7 decimi, tanto era il vantaggio che aveva nei confronto dello straordinario Neureuther preceduto solo di un piccolissimo centesimo sul traguardo. Con il baby norvegese al comando tutte le speranze dei 45mila tifosi assiepati ai bordi della spettacolare pista illuminata a giorno erano riposte in Mario Matt, il quale però non potva permettersi il lusso di fare troppi conti e si trovava costretto a sciare in maniera impeccabile. Vietati i fumegeni toccava a lui fare il "botto" nell’ultima discesa. Purtroppo per i suoi tifosi la sua gara ha avuto il risultato di un raudo inesploso. Si è affluciato solo dopo tre porte quando il suo sci è passato all’interno del palo. Inforcata e gara finita!

Grande gioia del sorpreso e commosso Kristoffersen che, proprio come un ragazzino, ha cominciato a saltare, lanciarsi per terra… insomma, non star più nella pelle. E quando Neurouther si è tolto il berretto come segno di rispetto e complimento, il giovane norvergese gli si è inginocchiato ricambiando e sottolineando che ha ben in testa le gerarchie. Sono ancora loro i favoriti ma, dopo il risultato dell’utlima gara prima di Sochi, ora i riflettori saranno accersi anche sul ragazzino.

Gli italiani non sono parsi in buona condizione. Manfred "Manny" Moelgg è stato il migliore con il settimo posto seguito da Giuliano Razzoli al tredicesimo. Deville ha chiuso al diciottesimo e Tonetti ventiseiesimo. Fuori Stefano Gross che ha inforcato nella prima parte della seconda manche.

 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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