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Slalom Flachau, Noel ci riprova, ma Foss-Solevaag e Feller…

Nella prima manche dello slalom di Flachau il francese Clement Noel ci riprova perché suo è il miglior tempo, ma Sebastian Foss-Solevaag e Manuel Feller gli soffiano sul collo. 23 i centesimi da recuperare per il norvegese, 25 per l’austriaco.

Clement, su un tracciato con fin troppa curva, è stato il miglior interprete della manche, tempo a parte, sempre lesto nello scappar via dallo spigolo per ricercare velocità. Su questi pianoni, bastava una piccola frenatina per perdere svariati decimi.

Una grossissima chance ce l’ha anche Kristoffer Jakobsen, che col 18, si è infilato al quarto posto a soli 44 centesimi, dimostrando una crescita continua. Il 26enne svedese ha fatto a pugni con un palo che ha avuto la meglio grazie a un destro sul naso che lo ha fatto sanguinare. per fortuna aveva il paradenti!

Più staccati gli altri, con il pettorale rosso Marco Schwarz a 7 decimi, Ramon Zenhaeusern a +0,81 e Linus Strasser a +0,87. Si pensava che su una pista considerata troppo facile, i distacchi sarebbero stati più contenuti. Invece in queste condizioni si è dimostrato che o vai benissimo o malissimo Come Henrik Kristoffersen, autore di una manche disastrosa, chiusa a +1″72, poco peggio di Alexis Pinturault +1″68, leggermente meglio di Michael Matt +1″87!

Ancora un out per Alex Vinatzer che è uscito quasi subito. Questa volta non ha inforcato, ma, come è capitato a Yule, è arrivato lungo e arretrato senza possibilità di poter recuperare. È risalito, si è rimesso in gara, ma senza disegnare passaggi in maniera pulita, fin quando si è arreso. Il ragazzo è fortissimo, questo è fuori discussione, ma non rimane dentro e questo sta diventando un problema non indifferente. Non crediamo sia un tarlo mentale, piuttosto una carenza di senso tattico.

Dopo l’inforcata di Adelboden aveva detto che ci avrebbe lavorato su ma è da un bel po’ che non riesce a completare le manche. Non resta che sperare nel prossimo appuntamento di domani.

Il migliore dei nostri è un brillantissimo Stefano Gross, il migliore con i pettorali relativamente alti. Col 28 Sabo si è piazzato in decima posizione. a +1″26 Indubbiamente la sua migliore manche della stagione.

Meno abile Manfred Moelgg, 22esimo, che ha chiuso con un ritardo abbastanza pesante: +1″70, appena davanti al triste Kristoffersen. Non bene Simon Maurberger +2″52, fuori dai 30. Rimane l’amaro in bocca per Giuliano Razzoli che stava compiendo un mezzo miracolo. 42/100 al penultimo intermedio a sottolineare una condotta di gara intelligente quanto efficace. Poi in uscita da un dosso si è sbilanciato e addio…  Quattro le porte disegnate da Federico Liberatore. Un arretramento fatale! Qualche passaggio in più per Tommaso Sala che fino al dosso che l’ha buttato fuori ha sempre assunto un buon atteggiamento. L’uscita però è stata tatticamente stupida. Rimane il fatto che ci prova sempre. Rimane il fatto che dopo i primi 50, su nove usciti 4 sono italiani. nella prima manche dello

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).