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Sofia Goggia: “Ho guardato le linee di Fede, poi grazie a Babi avevo delle bombe!”

Sofia Goggia: “Ho guardato le linee di Fede, poi grazie a Babi avevo delle bombe!”
È ovviamente una Sofia Goggia raggiante quella che Ninna Quario raggiunge al traguardo. Ecco le parole dell’eroina Azzurra pochi minuti dopo la terza vittoria in tre giorni in quel di Lake Louise.

“È la vittoria che desideravo di più. Anche l’anno scorso andavo forte in discesa, ma in superG non riuscivo a trovare la quadra. Sbagliavo, punto. Fare questo passo in più per me è importantissimo.

Sono riuscita a “switchare” dalla discesa al superG e questo è davvero top!”. A fare il triplete a Lake Louise nella storia dello sci sono solo in tre: la tedesca Katia Seizinger nel ’97 e The Queen Lindsey Vonn nel 2011, 2012 e 2015. Ebbene, io non vado matta per le statistiche, ma devo dire che questa mi piace un sacco!

Ho guardato la discesa di Federica perché questo era il mio riferimento. Sapevo che le sue linee sarebbe state le migliori. Beh, ho avuto ragione!

Bellissimo l’abbraccio tra le due al traguardo, perché non è sembrato per niente di circostanza, ma un vero gesto sportivo da vere compagne di squadra.

Questo successo storico è anche merito di Babi, il mio skiman, perché nel tratto finale, dove contava tantissimo la scorrevolezza, (ma anche quello iniziale) i miei sci erano delle bombe (Atomic!).

Non è solo un grazie, ma una totale condivisione.

Non posso che essere orgogliosa, perché 300 punti in tre giorni è tata roba!

Sono veramente molto contenta, indosso due pettorali rossi, ci sarebbe tanto da festeggiare ma non dobbiamo deconcentrarci e rimanere sul pezzo, già nel prossimo fine settimana ci saranno due supergiganti e ci aspettano nuove sfide, per cui non abbassiamo la guardia”.

E Federica Brignone è soddisfatta?

Certo che lo sono! Soprattutto contenta di come ho sciato. Poi quel dannato errore alla fine che ho pagato, analisi alla mano, con 59 centesimi su Sofia, presi tutti negli ultimi 15 secondi di gara. All’ultimo intermedio ero avanti di 6, ne prendo 53, ecco qui il risultato! In quel tratto ho la 35esima velocità.

Il problema non è stato tanto il presentat arm, diverso atlete lo hanno fatto, ma l’atterraggio. Mi sono ritrovata con gli sci di traverso, quindi frenando proprio sul piatto.

Comunque torno in Europa col buon umore. Sono felice e soddisfatta di come ho sciato e anche per i risultati ottenuti. Non vedo l’ora di partire nelle gare veloci, possibilmente con meno zone piatti!So”fia Goggia: “Ho guardato

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).