Gare

Sölden 1a manche, Marta Bassino fa il vuoto. Brignone insegue

Non poteva iniziare meglio di così, perché nella 1a manche del gigante di Sölden Marta Bassino fa il vuoto. E Federica insegue al secondo posto con un ritardo di 58/100. Un distacco importante quello dato dalla piemontese, quasi irreale rapportato al tempo realizzato dalle top player. Tessa Worley  a +2″66, Petra Vlhova a + 2″02, Alice Robinson a +1″18. Verrebbe da dire gara quasi portata a casa, ma lo sci è malandrino. Meglio tenere l’entusiasmo in tasca e aspettare la seconda manche.

Marta ha sciato senza patire minimamente il fastidio della nebbia, più insistente nelle prime 5 porte, ma presente fino al traguardo. Ha interpretato il tracciato, come dire, alla Bassino! Con quella leggerezza che fa schizzare via le lamine dal ghiaccio senza dunque, grattare e perdere centesimi.

Federica Brignone ha recuperato, come fa sempre, sul pianone finale. Sembra pimpante anche la vincitrice della Coppa del Mondo, un pelo più prudente di Marta sul muro. Linee molto chiuse ma con una postura in totale sicurezza. Dietro al duetto Azzurro la norvegese Mina Fuerst Holtmann, che perde 92/100 da Marta e + 34/100 da Federica. Alle spalle di Alice Robinson che condivide la quarta piazza con Michelle Gisin, un po’ troppo arrembante sul ripido centrale, c’è Lara Gut-Behrami a +1″39. Alle sue spalle Wendy Holdener, incredibilmente al via nonostante il recente infortunio.

Sta benissimo invece Petra Vlhova ma la sua azione è sembrata lenta e pesante. Nessun allarme. È normalissimo in questo periodo in cui la preparazione prevede carichi che non tutte le atlete riescono a smaltire così presto. Certamente Livio Magoni saprà dirle come dovrà affrontare la seconda dopo averla vista all’opera. E allora quei 2″02 potrebbero diminuire. Sölden 1a manche Marta

Non pervenuta invece Tessa Worley che ha sbagliato sul muro presentandosi lentissima all’imbocco del piano. Perdeva comunque già a metà manche. Lei è un portento, ma recuperare 2″66 sembra un esercizio abbastanza complicato. Ma un recupero è prevedibile.

È pienamente in corsa, invece, Sofia Goggia. Col pettorale 16 ha ottenuto l’ottavo miglior tempo, frutto di una prima e ultima parte niente male. Sul muro ha ecceduto un poco con le inclinazioni perdendo la linea più indicata, ma la sua sciata tra le porte larghe è decisamente recuperata!

Poche sorprese dalle retrovie. Solo un’acuto da parte dell’americana Paula Moltzan che con il 62 ha ottenuto il 17esimo tempo a +2″89. Al traguardo ha dichiarato: “Oh my God!“.

Ricordiamo che Mikaela Shiffrin non si era iscritta alla gara.

Al parterre, le dichiarazioni raccolte da Ninna Quario:

Marta Bassino:Sono molto contenta di aver trovato subito buone sensazioni in gara. Le stesse che avevo in allenamento. D’altra parte stiamo lavorando molto bene e devo dire che siamo proprio una grande squadra. Sono concentrata e adesso la seconda dove spero di ripetere la stessa azione“.

Federica Brignone:Posso dire di essere soddisfatta. Ho fatto solo un po’ fatica a sentire all’inizio le buone sensazioni. Per questo ero un po’ in leggera trattenuta. Direi che la gara è lo specchio di ciò che è finora accaduto in allenamento. Marta è spesso stata davanti a tutte. Nella seconda penso di poter mettere una marcia in più. Quindi la gara non è finita…

Sofia Goggia:Non ho sciato proprio bene. Ho rischiato e mi sono trovata alcune volte un po’ troppo sdraiata. Devo ringraziare le lamine che erano “tirate” alla perfezione e mi hanno salvata! Bene Marta e Fede, d’altra parte sono loro due il riferimento per tutte le atlete in gigante!“.

LE ALTRE AZURRE
Tutte fuori dalle trenta le altre giovani leve Azzurre, anche se ci sono segnali positivi. 40esima Lara Della Mea, che evidentemente sta sciando bene. Una buona notizia in vista dei “suoi” slalom. Poi la coppia Roberta Melesi e Laura Pirovano che nulla hanno potuto dinnanzi a un muro che via, via, si è logorato troppo per poter fare il tempo. Ancora acerbe Luisa Bertani e Cillara Rossi che hanno pagati un gap eccessivo, sopra i 6 secondi. Avranno tempo di crescere. Niente da fare anche per Ilaria Ghisalberti, 20 anni, alla quale era proprio difficile chiedere chissà che. Sarà comunque felice per il suo debutto in Coppa del Mondo.

 

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).