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Team Event, la sfida scandinava va alla Norvegia

Team Event, la sfida scandinava va alla Norvegia

La Norvegia conquista la medaglia d’oro nel team Event. Gli scandinavi battono la Svezia, mentre il bronzo va al collo della Germania, la squadra che butta fuori ai quarti l’Italia.

Una vittoria che sa di premio di consolazione per un paese che nel corso della stagione ha perduto i suoi pezzi migliori.

Nella prima sfida StJernesund batte nettamente Alphand di bene 51/100.

Poi un bel giallo: Jakobsen tira ampia una linea a causa di un errore, Fass Solevaag lo vede con la coda dell’occhio e temendo lo scontro evita la porta e si ferma.

Mentre la giuria decide il da farsi, Sarah Hector, oggi davvero invincibile, porta intanto la Svezia sul 2 a 1 battendo Riis-Johannessen.

In teoria il punto andrebbe a Fass-Solevaag per invasione di campo, ma la giuria decide di far ripetere la sfida. Decisione giusta? In effetti lo svedese non è che si sia avvicinato così tanto allo sfidante, che però non avrebbe avuto ragione di fermarsi se non avesse temuto lo scontro.

Comunque sia i due si ripresentano per la sfida bis. È lo stesso Sebastian che sistema tutto battendo Jakobsen. Sul 2 a 1 il goal decisivo tocca a Fabian Wikers Solheim e a Mattias Roenngren che però sbaglia regalando l’oro alla Norvegia.

La medaglia di bronzo è della Germania che lascia a bocca asciutta i campioni di Aare, ovvero gli svizzeri. Finisce a 2 a 2 ma il tempo dei tedeschi, quello di Stefan Luitz e di Andrea Filsen, è inferiore di 12/100. Scarto minimo ma sufficiente per conquistare l’ennesimo alloro che vale anche per Emma Aicher e Alexander Schmid.

In semifinale la Svizzera si scontra con la Norvegia, mentre la Germania deve affrontare la Svezia.

Wendy Holdener, ancora un po’ rabbiosa per come era finita ieri, batte la Riis-Johannessen con 3 decimi di vantaggio, ma poi Sandro Simonet ha la peggi ocon Fabian Solheim. Ci pensa poi Thea Louise St. Jernesund a portare la Norvegia sul 2 a 1 con Camille Rast che quando stava per vincere commette un errore irrimediabile. L’ultimo atto tra Semyel Bissig e Sebastian Foss-Solevaag si risolve con la vittoria dell’elvetico, ma per soli due centesimi passa la Norvegia che vola in finale con la Svezia. Irresistibili le manche di Hector e Jakobsen che trascinano nello scontro finale con la Norvegia il team.

Ai quarti l’Italia viene sbattuta fuori con un perentorio 3 a 1 dalla Germania.

L’unico punticino ce lo regala la discesista Nadia Delago, intervenuta in sostituzione di Lara Della Mea che anticipa Emma Aicher di un centesimo. Poi Borsotti perde per 25/100 con Luitz. Pirovano +16/ su Filser e De Alpirandini + 23/100 sullo specialista Schmid.Da rivedere e studiare meglio l’uscita dal cancelletto. Sia Pirovano che Borsotti l’hanno sbagliata compromettendo di molto il resto della loro manche.

Sorpresa poi nella parte bassa del tabellone dove la Svezia manda a casa l’Austria. Sara Hector ha la meglio su Stephanie Brunner, poi Pertl batte Roenngren e Liensberger precede Alphand. Sul 2 a 1 risolve Kristoffer Jakobsen che oltre a battere Gstrein realizza un tempo da favola che porta in semifinale la squadra.

La Svizzera, squadra campione in carica, ha rischiato ai quarti con il Canada, passando in semifinale solo all’ultimo match, quando Jeffry Read, nel tentativo disperato di superare Bissig, si è praticamente fermato a causa di un errore forzato di linea. Al pelo anche la Norvegia sugli Usa, sfida che termina sul 2 a 2 ma con il best time degli scandinavi.

Nel primo turno, agli ottavi, Il Canada si era sbarazzato della Repubblica Ceca per 4-0. la sfida Usa-Russia 2-2 ha premiato dli Stati Uniti grazie ai tempi migliori. Secco cappotto per la Norvegia sul Giappone, Mentre l’Italia passa grazie a una super prova di Luca De Aliprandini che risolve il 2 a 2 con un gran tempo. Nessun problema per la Germania che eliminala la Gran Bretagna 3 a 1 e la Svezia  che manda fuori la Slovenja con lo stesso risultato. facile per L’Austria superare il turno con un 4 a 0 sul Belgio.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).