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Vancouver: Arrivano i nostri gigantisti

Oggi, 23 febbraio, il programma olimpico dello sci alpino propone il gigante maschile in cui l’Italia schiererà i seguenti atleti: Max Blardone, Davide Simoncelli, Alexander Ploner e Manfred Moelgg. Ecco le loro parole della vigilia.

Max Blardone: "Quest’anno ho fatto scelte importanti per arrivare al top della forma per l’Olimpiade, lavorando serenamente e portando avanti il mio programma. Ho fatto tutto quanto era nelle mie possibilità, l’atteggiamento è quello giusto e mi sento carico. Sarà una gara con distacchi minimi perchè tanti atleti sono in grado di salire sul podio e andranno fortissimo, senza risparmiarsi. La soddisfazione di vincere una medaglia è qualcosa di indescrivibile, siamo qui per attaccare al massimo. Il fatto che l’Italia non abbia ancora preso una medaglia nello sci non mi preoccupa, andiamo avanti per la nostra strada".

Davide Simoncelli: "Settimana scorsa sono caduto a Nakiska duarnte un allenamento prendendo una botta al ginocchio ma adesso è passato tutto. La forma è ottima, non vedo l’ora di cominciare. Sono fiducioso, il fatto di non avere conquistato mai podi fra Olimpiadi e Mondiali deve servirmi soltanto da stimolo anzichè procurarmi tensione. A Torino quattro anni fa andò male, scendo in pista con l’intenzione di fare un bel risultato, in questa stagione sono riuscito a rimanere lontano dai dolori alla schiena come forse mai in questi ultimi anni, spero di raccogliere il frutto del mio lavoro".

Manfred Moelgg: "A differenza dei miei compagni sono arrivato in Canada da più di due settimane. E’ stata lunga aspettare tutto questo tempo per gareggiare, però allo stesso tempo ho potuto lavorare bene sia in slalom che in gigante. Arrivo con un buono stato di forma, vedremo in pista chi sarà il migliore. L’Olimpiade è un appuntamento diverso dalla Coppa del mondo, anche se le gare sono sempre quelle, per l’atmosfera e la tensione che si vive. Ho sperimentato la pista in supercombinata, devo dire che la parte centrale che molti dicono sia facile, invece non lo è. Qui in gigante due anni fa andai bene, posso fare un bel piazzamento sia fra le porte larghe che fra le porte strette".  

Alexander Ploner: "Mi sono allenato tanto per raggiungere questo traguardo, mi ero prefissato di essere al massimo per il giorno della gara, poi l’hanno spostata di due giorni e non so come saranno le cose martedì…Scherzi a parte, torno a correre in un’Olimpiade a otto anni di distanza dalla prima volta, spero di non sbagliare come ho fatto a Salt Lake City".

 

Claudio Ravetto: "Spero di rivedere nei ragazzi del gigante lo stesso spirito dei loro compagni che hanno preso parte al supergigante. La pista non è pendente ma la neve è bella dura. Mi dispiacerebbe enormemente uscire da questa Olimpiade senza medaglie, ma farebbe parte del gioco. Sarei già contento di vedere nei miei atleti l’atteggiamento di aggressività che sono capaci di mettere in pratica".

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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