I punti comuni tra Acqua San Bernardo e la montagna sono molteplici. Pura come la neve, con il suo infinitesimale contenuto di nitriti e nitrati; leggera come l’aria in altura, con il suo bassissimo residuo fisso misurato ad appena 34,9 mg/L; equilibrata come le forze che plasmarono le Alpi da cui sgorga, con il suo Ph neutro perfetto alleato di cibi e bevande.
Inoltre, è rispettosa dei doni della nostra terra. Infatti, i suoi stabilimenti sono alimentati a energia eolica, i suoi packaging sono sostenibili, con un ampio utilizzo di alluminio, plastica riciclata e vetro a rendere. Nel 2026, anno del centenario, l’azienda raggiungerà la neutralità carbonica grazie ai progetti di compensazione delle emissioni studiati in collaborazione con Slow Food.
Acqua San Bernardo ama la montagna e gli atleti FISI
Ma il filo conduttore con la montagna scende anche in pista grazie alla partnership stretta con la FISI. Antonio Biella, direttore generale di Acqua San Bernardo, è raggiante quando descrive questa campagna: «Abbiamo pensato e sognato sulla campagna per il lancio della nostra collaborazione con la Federazione Italiana Sport Invernali. Come ogni sportivo e come i nostri fantastici atleti, che noi chiamiamo gli eroi della neve, abbiamo scavalcato ostacoli e superato difficoltà in momenti di sconforto. Alla fine, il legame e la vicinanza con la montagna dei nostri uffici di Garessio, una buona pizza in compagnia del team marketing, e un risveglio all’alba dinanzi alle Alpi marittime, ha acceso nel nostro direttore artistico la scintilla che è subito arsa nei nostri cuori e nelle nostre menti facendoci capire che avevamo raggiunto la nostra vetta».
Una passione radicata nel tempo
San Bernardo sarà presente sulle giacche a vento dei protagonisti degli sport invernali in un percorso pluriennale che vivrà il momento più alto durante i Giochi Olimpici Invernali 2026. La passione per la neve non nasce oggi in Biella, bensì è radicata nel tempo, proprio come lui stesso ha confermato: «Con grande entusiasmo saliamo sugli sci spinti dalla voglia e dall’onore di fare parte di questa grandiosa avventura, che vedrà l’Italia protagonista dell’evento mondiale dei Giochi Olimpiaci Invernali. Da sempre la montagna, con il suo ambiente e i suoi sport, appassiona tutti noi: si tratta di luoghi magici che sentiamo molto vicini».
Quali sono i ricordi che porta con sé? «Nei miei ricordi più emozionanti c’è la gara olimpica 50 km a cui ho assistito durante le ultime olimpiadi italiane di Torino 2006, dove a Pragelato, Giorgio Di Centa si è aggiudicato il doppio Oro nel fondo, in staffetta e soprattutto nella 50km in tecnica libera. Ma penso anche alla pista Stelvio di Bormio, dove numerose volte ho visto la discesa libera e alla suggestione di Anterselva dove, quando ho sciato per la prima volta ho avuto l’emozione di entrare di un tempio dello sport». Proprio una delle località in cui si svolgeranno le gare olimpiche del 2026.
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