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Aperto il museo dello sci e della montagna all”Aprica: una raccolta di emozioni!

Aperto il museo dello sci e della montagna all”Aprica: una raccolta di emozioni!
L’8 luglio scorso è stato inaugurato il “Museo dello sci e della montagna” all’Aprica.
L’idea nasce da un lavoro di raccolta fatto da Elio Picia Negri – tiranese, classe 1956, appassionato di sci e di preparazione sin da bambino – lungo tutta una vita ed esposto per la prima volta al pubblico l’8 marzo 2006, in occasione della prima “Festa per i sciatori”.

Da sinistra, il consigliere e assessore di Aprica Damiani, Elio Negri, ideatore del museo e il Primo Cittadino Dario Corvi

Quella volta vennero presentate poche paia di sci di diverse epoche e qualche altro oggetto legato a questa attività. Quello fu solo lo spunto per iniziare. Da allora molte persone hanno donato materiale per accrescere la collezione e ogni oggetto portato ha la sua storia da narrare.

Elio ha i tratti forti di un uomo di montagna, ma quando Ti racconta della sua raccolta non riesce a trattenere l’emozione. Ci sono sci in legno e attacchi degli esordi, addirittura qualche prodromo che è difficile chiamare sci, ci sono pezzi di ogni epoca, sci moderni, prototipi, bolidi da kl, fuoripista, scialpinismo, pezzi di grande produzione e pezzi unici.

Lui ti racconta e a ogni paio di sci associa un aneddoto, la storia della persona che li ha utilizzati in gara o per una ascensione. Oppure la storia di chi li ha donati o ancora le caratteristiche innovative (per la rispettiva epoca) dei modelli più significativi, c’è persino uno dei primi piattelli (traini) per la risalita.

Per una persona che, come me, ha più di 50 anni e una passione per questa attività intrapresa da bambino piccolo, attraversare l’esposizione fa scaturire una fontana di ricordi. I primi sci degli inizi, ancora con il “mollettone”, i primi sci con un attacco moderno, gli Spalding Alfa bianchi e verdi come quelli di Gustavo che utilizzavo con il maestro Confortola (detto Il Ciondolo), o gli ST e i VAS come quelli di Alberto o…

Con questa festa e grazie all’entusiasmo e alla perseveranza dell’amministrazione comunale di Aprica (ci sono voluti alcuni anni per avere i fondi necessari, trovare la disponibilità di un luogo adatto e allestirlo), la collezione ha trovato una collocazione stabile ed adeguata presso il centro polifunzionale del Comune, nei locali in Corso Roma 150.

L’inaugurazione è stato anche il momento per qualche consegna importante. Un altro paio di sci che fu di proprietà di Ivo Del Brallo in ricordo di un mito dello sci velocità che non c’è più, Sandro Casse con le firme di tutti i più importanti atleti del KL italiano e alcuni targhe di riconoscimento tra cui una allo stesso Elio, per la passione e l’impegno che profonde in questa attività.

Ma la raccolta di Elio non poteva non avere un simbolo,

anzi un vero e proprio logo. Anche questa volta una testimonianza di amicizia e della vicinanza tra luoghi diversi che la montagna sa creare. Il logo, che rappresenta un’aquila che scia, porta la firma di Paolo Ederle, milanese appassionato frequentatore di Aprica da sempre. Per usare le parole dello stesso Paolo

il logo del museo doveva rispecchiare la libertà della montagna espressa dall’aquila e l’amore per lo sci”.

Così durante una chiacchierata in un bar di Aprica nacque il bozzetto stilizzato di un’aquila sugli sci.

Ripercorrere le sale, vedere tanta gente incuriosita, dimostra che c’è grande passione verso lo sci e la montagna. E che vale la pena di coltivare e promuovere. Grazie quindi a Elio e all’amministrazione comunale di Aprica per questa splendida iniziativa. Aperto il museo dello sci 

About the author

Andrea Bagnoli

Nato a Varese nel 1970, si è laureato in architettura presso il Politecnico di Milano nel 1995. Dal 1998 è architetto occupandosi principalmente di edilizia residenziale e di servizio. Da sempre grande appassionato di sci e di montagna, oltre che di architettura e di tecnologia, sta svolgendo una ricerca sul tema delle architetture e delle strutture di servizio all’utilizzo sportivo della montagna, quindi sostenibilità, accessibilità, rapporto tra i manufatti e il contesto ambientale in cui sono inseriti, gestione consapevole delle risorse ambientali ed energetiche, qualità architettonica degli interventi e ovviamente … funzionalità per lo sciatore.

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