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AssoSci: “L’interesse nazionale“ e lo sci alpino, un’occasione persa?

Pubblichiamo il pensiero “L’interesse nazionale e lo sci alpino, un’occasione persa? – formulato da Asso S.C.I. riguardo alle recenti misure che regolano la pratica dello sci agonistico in Italia.

Ricordando che Asso S.C.I. è un’associazione costituita nel 2016, da alcuni tra i più importanti sci club del paese. E nata come gruppo per tutelare e promuovere l’attività comune, soprattutto quella giovanile.

Il DCPM 24.10.20 aveva demandato (anche) alle Federazioni sportive la facoltà di determinare gli eventi e le competizioni sportive di interesse nazionale, determinazione alla quale è legata l´importante questione, quali categorie di atleti possono continuare a svolgere attivitá agonistica e allenamento.

Per quanto concerne la FISI, l´interpretazione inizialmente proposta del concetto di „interesse nazionale“ era apparsa piuttosto vaga (forse volutamente, per lasciare spazi interpretativi volti ad una possibile ampia autorizzazione a svolgere attività di sport invernali).

Così, in occasione dell’incontro virtuale sul canale facebook di FISI in data 30.10.20 il presidente Flavio Roda aveva spiegato che anche le categorie di sci alpino U14 e U16 (allievi e ragazzi) potevano essere considerati di interesse nazionale e quindi l´attività di allenamento per queste categorie avrebbe potuto continuare.

Alcune Federazioni avevano addirittura deciso di considerare i propri tesserati di ogni etá di interesse nazionale. Forse anche simili interpretazioni disinvolte – a fronte di una scenario di crescente diffusione della pandemia – hanno indotto l´amministrazione statale a restringere i poteri delle singole Federazioni, affidando, con DPCM del 03.11.2020, al solo CONI la determinazione degli eventi e competizioni sportive di interesse nazionale (o quantomeno la stretta vigilanza e la pubblicazione sul proprio sito).

Per gli sci club questo sviluppo ha comportato una drastica restrizione dell´attività (soprattuto di allenamento; gare per i giovani non ce ne sono in questo periodo), visto che sono stati considerati quali atleti di interesse nazionale soltanto le categorie U18, U21, senior e master fino a 44 anni, mentre restano “alla porta” allievi e ragazzi (oltre, comprensibilmente, ai più giovani).

Il Consiglio direttivo di Assosci ha esaminato la portata della nuova normativa e conseguenti determinazioni del CONI. Dagli interventi dei consiglieri è emersa in via di massima una condivisione delle misure restrittive, volte a stabilire il giusto equilibrio tra necessità legate all’emergenza sanitaria, che sta nuovamente portando il sistema sanitario a livelli di guardia, e la garanzia di spazi necessari per consentire lo svolgimento delle attività sportive di primaria importanza a livello nazionale.

Previge la convinzione che sia meglio restringere o fermare le attività di allenamento e gare in questo periodo pre-invernale che compromettere l´intera stagione con regolamenti troppo permissivi, tant’è vero che alcuni club intendono disertare le prime gare FIS in programma a Solda, preferendo svolgere attività di allenamento durante la settimana in condizioni sostanzialmente sicure, quando i comprensori sciistici estivo/invernali presumibilmente saranno poco frequentati.

Un giovane atleta impegnato nello slalom dell’Alpecimbra Fis Children Cup 2019

In genere ci si duole, comunque, dell’interruzione dell’attività delle categorie ragazzi e allievi, dopo un`estate che aveva consentito una preparazione quasi ai soliti livelli.

Emerge il timore che non poche ragazze e ragazzi potrebbero abbandonare la carriera sportiva, sopratutto se l´interruzione dovesse protrarsi per un periodo più lungo o addirittura per tutta la stagione invernale. Viene considerata critica la situazione anche per gli junior delle annate 2001-2002 che hanno davanti una stagione decisiva per la futura carriera sportiva (ma almeno queste categorie possono continuare l’attività).

Qualche perplessità ha suscitato la decisione di dare preferenza alle categorie master rispetto a quelli più giovani degli U14 e U 16. È stato sottolineato che lo sci alpino è una delle poche discipline che si svolgono interamente all´aperto e che le esperienze maturate in estate hanno dato prova che l´allenamento è possibile in condizioni di sufficiente sicurezza (non sono noti casi di infezioni contratte durante l´allenamento estivo).

È vero, tuttavia, che per sciare sono necessari spostamenti a volte anche di distanza notevole che possono comportare il rischio di contagio, ma anche qui l’esperienza ha dato riscontri confortanti, a dimostrazione che gli sci club si sono attenuti scrupolosamente alle misure precauzionali imposte.

La limitazione del numero di passeggeri nei pulmini solitamente in uso agli sci club costituisce purtroppo un maggior onere, costringendo le associazioni a impiegare più mezzi e risorse personali.

E il reperimento di tali informazioni spesso non è immediato, per cui sarebbe auspicabile una attenzione da parte di FISI e una condivisione con comunicati specifici del tipo di quelli avvenuti per la trasferta di Solda da parte di taluni Comitati Regionali (in sostanza si ritiene incompleta la comunicazione “secondo la vigente normativa”, quando l’approfondimento si ritiene necessario).

La discussione ha avuto per oggetto anche il ruolo della FISI in seguito all’emanazione dei DCPM del 24.10.20 e del 03.11.20. Dopo un’iniziale interpretazione estensiva, che avrebbe consentito anche agli U14 e U16 di proseguire l´allenamento, le iniziative della Federazione sono rimaste incentrate a salvaguardare le categorie più anziane sopra menzionate.

Le categorie allievi e ragazzi costituiscono le risorse più importanti per gli sciclub, che ora restano fermi sotto il profilo della preparazione. Pare che, a differenza di altre Federazioni, la FISI abbia comunicato quale evento di interesse nazionale soltanto le gare di Solda, in programma dal 09-12.11.20 (ed in effetti sulla pagina del CONI non è presente il calendario delle competizioni della FISI).

In tal modo FISI ha risolto la questione delle categorie giovani, senior e master in vista delle gare di Solda della prossima settimana, sposando, tuttavia, un`interpretazione più restrittiva del concetto di “interesse nazionale” di quello inizialmente propagato in virtù del DCPM 24.10.20.

Altre Federazioni hanno dimostrato più tempismo, segnalando le gare anche delle categorie inferiori.

Ciò fa quindi sperare che la FISI presto si occuperà anche delle categorie “minori”, per cui si intende rivolgere un sollecito in tal senso alla Federazione. Va aggiunto che, oltre all’allenamento sulla neve, dovrà essere permessa la continuazione della preparazione atletica (sulla cui liceità regna notevole incertezza), anche per evitare che le ragazze e i ragazzi si presentino fuori forma alla ripartenza in preparazione alle gare invernali, con aumento del rischio di lesioni.

Sarebbe pertanto auspicabile che la Federazione, a prescindere dalle decisione sul concetto di „interesse nazionale“, ormai saldamente in mano al CONI (comprensibilmente meno dotato delle conoscenze sulle specificità del settore di sci alpino), provveda ad emanare delle direttive chiare riguardanti sia lo sci che la preparazione fisica.

Il fatto che in questo periodo l`accesso agli impianti sciistici sia sostanzialmente riservato ai soli agonisti, poteva addirittura favorire il settore dello sci alpino, ma si è persa l´occasione di coinvolgere, in sicurezza, anche le categorie “minori”.

Quanto è stato fatto quest’estate poteva essere da importante riferimento per FISI e per le istituzioni. Le cose sono andate molto bene sui ghiacciai e si sarebbe potuto valorizzare l´esperienza maturata, per consentire una più ampia apertura agli allenamenti dei più giovani. Perciò si ritiene che nel prosieguo un richiamo a questi comportamenti maturati dall’esperienza se non già rappresentati siano senz’altro auspicabili.

Il Presidente Christoph Senoner

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).