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Come si è organizzato lo Ski College Veneto Falcade

Ski College Veneto di Falcade, come si è organizzato per proseguire nel non facile compito di coniugare studio e sport.  Prima una doverosa premessa. L’assemblea dei soci dello Ski College ha riconfermato alla presidenza del consiglio di amministrazione della Società Cooperativa Sportiva Dilettantistica Luca Marchetto.

Nella struttura che ospita oltre sessanta studenti-atleti, provenienti da diverse regioni d’Italia (tra snowboard, fondo e  sci alpino), Marchetto sarà coadiuvato da Michele Costa (sindaco di Falcade), Valentina Della Zonca, Davide Pettini, Corrado Piscanec, Manuela Xaiz e Monica Zorzini.

C’è anche il nuovo ingresso di Luca Marchet, in rappresentanza del Follador-De Rossi, l’istituto con il quale lo Ski College ha stretto da tempo una convenzione. E che dà la possibilità agli studenti – sciatori di scegliere tra istituto tecnico tecnologico, istituto tecnico economico, scientifico, scientifico sportivo e istituto professionale.

Luca Marchetto, riconfermato presidente del Cda della Società Cooperativa Sportiva Dilettantistica

È nato nel 1991 a Falcade con la partecipazione della Regione Veneto con la finalità di concorrere alla gestione economica della scuola e del convitto per atleti in discipline sportive invernali aggregata all’Istituto Professionale Alberghiero.

Questa la premessa di Eddy Gaspari, il tutor scolastico dell’istituto. Quella dello Ski College Veneto è stata una delle prime realtà di questo genere in Italia che si prefigge di supportare gli atleti degli sport invernali senza che vengano sacrificati gli impegni scolastici.

Con il nuovo Dpcm, in un primissimo momento le attività sportive sono state fermate. Anche quelle relative alla preparazione atletica in palestra. Ma è stato un “fermo” temporaneo, utile per programmare meglio le uscite in ghiacciaio. Che difatti sono subito riprese. Le lezioni hanno visto aumentare la didattica a distanza, anche per chi è in convitto che può seguire le lezioni dalla propria camera.

Lo raccontiamo perché per uno ski college non è certo facile gestire una situazione del genere. Di seguito, spieghiamo com’è strutturata la struttura per meglio comprendere alcune dinamiche.

Nel 2016, la gestione delle attività degli atleti che praticano sport invernali iscritti all’Istituto di Istruzione Superiore «Follador – De Rossi», scuola pubblica statale, viene affidata alla costituita «Ski College Veneto – Falcade Società Cooperativa Sportiva Dilettantistica», struttura cooperativa composta prevalentemente dai genitori degli atleti.

Nel 2020 lo Ski College Veneto assieme all’Istituto di Istruzione Superiore Follador – Dei Rossi ha ricevuto il riconoscimento dalla FISI di Ski College Federale unica struttura in Veneto.

La mission è quella di permettere a giovani dai 14 ai 18 anni, che superano il test d’ingresso, di coniugare l’attività agonistica nello sci alpino, sci di fondo e snowboard con il percorso di studio scelto presso le due sedi di Falcade e Agordo dell’I.I.S. Follador – De Rossi.

Per quanto riguarda la parte sportiva, mediamente si prevedono quattro o cinque giorni di allenamento a settimana, da integrare poi con le gare e i riposi per ogni gruppo.

I coach forniscono al tutor scolastico un programma di massima delle uscite in ghiacciaio per i mesi autunnali.

A sua volta il tutor controlla che vengano rispettati il numero massimo di giorni di assenza da scuola previsti dalla Convenzione. Il massimo concesso è il 25% rispetto all’ammontare delle ore totali. Poi invia la programmazione di massima al docente referente e agli educatori del Convitto.

Il periodo invernale è più complesso nella gestione, poiché la programmazione delle gare predisposta a ottobre subisce poi parecchie variazioni in corso d’opera.

Per gestire i movimenti degli atleti per ogni gruppo per le competizioni si utilizza sempre un’apposita App.

Gli atleti Ski College hanno comunque un permesso di uscita anticipata da scuola per gli allenamenti. I tecnici sono 11 tra allenatori e preparatori, di cui uno in collaborazione con il locale Sci Club Val Biois, per lo sci di fondo.

Per quanto riguarda i trasferimenti per le attività sportive, il Covid-19 non ha alterato la strutturazione. Lo Ski College, come già programmato, ha acquistato tre nuovi pulmini da aggiungere a quello già di sua proprietà, utilizzandone un altro a noleggio.

In questo modo, gli atleti possono essere divisi in gruppi e raggiungere sui pulmini, sanificati dopo ogni viaggio, le piste per allenarsi, sempre indossando la mascherina per tutto il tragitto.

Per il convitto invece, si è cercato di rendere tutti gli alloggi a uso doppio, mentre prima vi erano più stanze triple, ma questo non ha influito nella gestione totale dell’istituto.

La posizione dello Ski College è strategica in quanto si trova a pochi chilometri dalle piste di Falcade – Passo San Pellegrino.

Inoltre, il paese ha una piana nota in tutte le Dolomiti che d’inverno diventa una pista da fondo di oltre sette km, mentre in estate e autunno è perfetta per la preparazione atletica.

I ragazzi sono tutti atleti di ottimo livello. Ma se così non fosse? «In questo caso interviene la scuola stessa – Risponde Eddy – che si impegna a seguire il singolo studente affinché riesca a recuperare le eventuali lacune.

Così può allinearsi con il resto del gruppo, specialmente dal punto di vista del rendimento scolastico».

E l’emergenza Covid come la state affrontando? «Lo Ski College Veneto – continua Eddy – dal termine del lockdown di prima estate, si è adeguato nel rispetto delle norme imposte. Riuscendo a proporre una sessione estiva in ghiacciaio e due ritiri atletici presso il Convitto di Falcade, senza dover rivoluzionare in toto l’attività.

Maggiori sono state le difficoltà nell’organizzare la preparazione atletica autunnale. A causa del meteo e degli spazi disponibili, si sono dovute ricercare risorse ulteriori. E questo ha comportato un maggior dispendio economico.

Siamo ora in attesa dei protocolli che andranno a regolamentare le gare, nella speranza che venga fatta una valutazione concreta della situazione dei vari club.

Logicamente – prosegue Eddy – abbiamo adeguato la struttura e l’organizzazione in modo da prevenire al meglio il contagio. Poi ci sono le misure interne.

Gli studenti arrivano in palestra con l’abbigliamento già indossato, in modo da evitare un via vai continuo negli spogliatoi. Inoltre, gli accessi ai vari ambienti pubblici, dalla palestra alla sala sciolinatura, sono contingentati per evitare ogni possibile forma di assembramento».

Considerando l’importanza del dialogo con i genitori, specialmente in un momento così delicato, l’istituto ha organizzato due incontri. Utili per spiegare il nuovo protocollo e l’importanza di applicare le direttive sul funzionamento con la necessaria rigidità.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).