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Gli strani numeri dei Giovani dello sci club Goggi

Ci arriva una nota, sintetica ma fulminante, dal Ds Antonio Noris, con strani numeri riferiti ad alcuni Giovani dello sci Club Ubi Banca Goggi.

Inizialmente pensavamo si riferisse a un aggiornamento di punti Fis o Fisi. O a graduatorie varie. Oppure a quelli che i sapienti ragazzi sanno fare nei pali!

Eh no questa volta i suddetti numeri si riferiscono a tutt’altro. Sono questi: 65, 85, 85, 97 e 100. Ed esprimono, senza difficoltà di interpretazione, i voti meritati dai 5 atleti del club, alla maturità.

Una comunicazione insolita da parte di una società. Generalmente si parla di risultati, congratulazioni per una vittoria o cose del genere. Il fatto è che il Goggi non si occupa soltanto di sci, letto come espressione agonistica di un’attività sportiva.

Gli allenatori insegnano a sciare, possibilmente a vincere, a incassare una sconfitta, ma anche ad assimilare i valori della vita attraverso lo sport. Lo studio è uno di questi, fondamentale per chiunque, ma spesso problematico per chi si dedica a un’attività fisica di alto livello.

E sappiamo benissimo quanto impegnativo ci voglia per slalomeggiare tra allenamenti, gare e studio.

Ebbene, il Ds Antonio Noris intitola la sua nota così: “Cum Laude, proiettati verso una nuova dimensione”. E poi: “Congratulazioni ragazzi della categoria Giovani Alto Livello, siete stati eccezionali. Avete superato un test ben più ampio. Ovvero, avete dimostrato che cultura e sport possono andare a braccetto perfettamente.

Siete stati bravi a trovare il corretto equilibrio tra impegno e sacrificio. Mens sana in corpore sano quindi. Un esempio per tutti, soprattutto per gli altri giovani e giovanissimi dello sci club che vi hanno sempre guardato come Atleti e come Studenti, oggi proiettati nel mondo di domani”.

Queste frasi semplici, semplici rappresentano un messaggio chiaro. Tra gli obiettivi di un ragazzo impegnato nei circuiti giovanili di qualsiasi livello, non può esserci soltanto il podio, una medaglia, una coppa. Al Goggi gli atleti tutti, dai super Baby agli Allievi, osservano i Giovani come un primo punto di arrivo.

L’esempio dei “Grandi” è dunque importante. Perché puoi anche vincere gare e circuiti, ma alla fine una coppa o una medaglia messe in bella mostra non sapranno garantirti un futuro.

Impegnati al massimo nell’attività sciistica, ma studia. Non devi essere per forza il primo della classe, ma non puoi dimenticarti che la scuola è l’obiettivo più importante per qualsiasi ragazzo.  Solo in questo caso, guardandoti indietro, sarai pizzicato dai brividi quando, con un meritato senso di orgoglio, dirai: “Ho fatto parte del Goggi”.

Tranquillo, potrai dirlo lo stesso anche se non studi, ma non riceverai alcuna vibrazione.  In un certo senso avrai tradito i valori della società che ti ha cresciuto e ti sembrerà di aver vestito i colori di un club qualsiasi.

Dunque, onore e gloria ai nuovi maturandi. Anzi, ai maturi. Anzi ai maturati!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).