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Il gran lavoro degli Alpini in “difesa” dei Mondiali

Il gran lavoro degli Alpini in “difesa” dei Mondiali
Quando c’è una grande evento in montagna gli Alpini ci sono sempre. Dunque, anche a Cortina, la loro presenza è davvero massiccia quanto fondamentale. Ne abbiamo visti tantissimi sulle piste, sulle strade, in paese, ovunque! È interessante capire come si muovono e quali sono le loro specifiche mansioni. Per questo abbiamo chiesto lumi al loro coordinatore, il Tenente Colonnello del 7° Reggimento Alpini di Belluno Riccardo Peretto, Comandante del Battaglione Alpini “Feltre.

Tenente Colonnello, che gran lavoro che state facendo…
È un dovere e un piacere. Siamo impiegati a Cortina già da tre settimane e ci sono tante cose da fare. Ci muoviamo su quattro macro aree di intervento. Ci occupiamo sicuramente delle attività tecniche sulle piste, quindi del loro allestimento. Dalle reti di sicurezza ai trabatelli delle tv e a tutte le altre strutture, compresa l’assistenza alla barratura.  E sempre in piena collaborazione con l’organizzazione.

Poi c’è l’area arrivi, dove sono richieste abilità sciistiche di base. Anche in questo casi si tratta di allestimenti e di logistica che spesso bisogna sistemare da zero proprio in virtù delle nevicate degli ultimi giorni.


Mezzi in azione?

Certamente, abbiamo i nostri mezzi speciali del nostro Genio Alpino. Spalaneve di varie capacità che in realtà sono entrati in azione da diverso tempo. Anche nel periodo di Natale e Capodanno, in occasione dell’emergenza neve in favore delle comunità locali. Diciamo che ultimamente stanno girando a pieno ritmo.

Si tratta di un servizio non solo per i Mondiali ma anche per il piano civile. Appena ne abbiamo la possibilità aiutiamo sempre il Comune. Poi abbiamo anche un Fortklif di grosse capacità per la movimentazione carichi.


E poi immagino il soccorso piste..
Immancabilmente! E a Cortina è impossibile non vederli con quei giubbini giallo fluorescente. Non è un vezzo, ma l’alta visibilità è fondamentale per questo personale, anche in ottemperanza delle disposizioni adottate in Alto Adige, visto che questo gruppo arriva da Corvara. Si servono di due motoslitte Lynx 900 di nuova acquisizione complete per il trasporto feriti.

Quanti alpini sono operativi in Cortina?
Circa 140. Molti sono del 7° Reggimento Alpini di Belluno, Battaglione Alpini Feltre. Ma arrivano anche da altre parti poiché le Truppe Alpine fanno capo a Bolzano e hanno le proprie Unità sparse lungo tutto l’arco alpino. Quindi arrivano dal San Candido, Pinerolo, Brunico, Fossano, Cuneo, Torino, Merano, Vipiteno, Remanzacco e addirittura dall’Abruzzo…


Hanno dovuto seguire un addestramento particolare per questo evento?

Certamente sì. Premesso che siamo già addestrati ad operare nel nostro ambiente naturale, la montagna appunto, il loro livello, soprattutto quello sciistico, è decisamente alto. D’altra parte qui devono operare in condizioni spesso estreme e questo è un requisito imprescindibile. Gli Alpini in servizio sulle piste hanno così seguito una fase preparatoria piuttosto intensa e specifica con i nostri Istruttori qualificati.

Staranno tutti a Cortina fino alla fine o è previsto un tournover?
Staremo tutti sul pezzo fino alla fine! Le nostre forze sono, diciamo contingentate e orientate per specifiche missioni alle quali la Forza Armata deve rispondere. Abbiamo Unità impiegate all’estero messe a disposizione della NATO (Lettonia), un’altra in Medio Oriente in Iraq, solo per citarne alcune.


Alloggiate a Cortina?
Stiamo utilizzando una nostra bellissima e storica caserma a Tai di Cadore, la mitica “Caserma Calvi”, una trentina di chilometri da Cortina. Quindi facciamo avanti indietro ogni giorno, basta meno di un’ora.

Finito l’evento ci trasferiremo nei Comuni di Sappada e Forni Avoltri per la mega esercitazione invernale delle Truppe Alpine chiamata “Volpe Bianca”, dove verificheremo le nostre capacità di operare in ambiente invernale. Avremo neve a volontà, per testare i nostri Alpini, mezzi e moderne tecnologie.

A proposito, i suoi “ragazzi” sanno cos’è accaduto più di cent’anni fa sulle vette che ora li guardano?
Non c’è alpino che non conosca la storia del Corpo. Poi molti sono radicati qui nel territorio, tra Veneto e Friuli. È vero, l’estrazione degli alpini oggi è un po’ cambiata, rispetto al passato, dunque provengono da tutto il territorio nazionale ed è per questo che organizziamo momenti ad hoc per ricordare loro cosa accadde in quei terribili anni, sulle stesse belle cime che abbiamo la fortuna di usare come “palestra” (anche di vita) ogni giorno con ogni condizione metereologica.

E laddove non arriviamo noi, ci pensano quelli che ormai sono congedati, ma che rimangono, nel cuore, Alpini per sempre, i nostri “veci” dell’Associazione Nazionale Alpini, testimonianza vivente dei veri valori del Corpo e della Montagna. Questa è una cosa che mi sorprende ogni volta. Incredibile come, chi è stato Alpino tanti anni fa, rimanga Alpino per tutta la vita.


Il senso di appartenenza è così forte che anche chi entra nella nostra “famiglia” adesso,  dopo soli pochi mesi di servizio, sviluppa un grado di attaccamento davvero incredibile.

I Mondiali finiscono il 21 febbraio, ma gli Alpini…
… Ma gli alpini rimarranno a Cortina anche per il post evento, fino a quando la Regina delle Dolomiti tornerà alla sua normalità.

Ma alla fine di tutto, una bella licenza?
Questa è una bella domanda. Direi proprio di sì, anche perché l’impegno è notevole. Il Covid poi complica le cose. Non ci sono strutture dove poter riposare qualche minuto. Quindi rimangono tutto il giorno sulla neve, dalle primissime luci dell’Alba fino a sera.

Sicuramente darò loro un periodo di riposo di almeno un giorno! (si sorride – ndr). Va bene dai facciamo qualcosa di più, ma la Volpe Bianca incombe e sarà un appuntamento molto impegnativo. Studieremo l’impiego di droni di ultimissima generazione in arrivo da Roma per cui… Sarà interessante legare la vecchia scuola alla nuova.

C’è una frase storica o tradizionale che vi ripetete prima di iniziare una “mission”?
Ce ne sono tante. Di solito pero, quello che ci caratterizza quando partiamo all’alba in montagna o in missione è il silenzio composto, ordinato. La concentrazione sul compito da svolgere e un pensiero gentile ai nostri cari. Per sintetizzare lo spirito degli Alpini, direi questo:

Chi è l’alpino: ha una grande fede. Ama la famiglia, il lavoro, la sua patria, la montagna, ama e custodisce la natura. È un uomo generoso, ha il senso del dovere e della solidarietà.
È un uomo sincero, fa dell’umiltà la sua forza ed è amico di tutti. Ama l’allegria, è leale e schietto, è custode delle tradizioni e dei costumi, ha grande senso dell’onore, è pronto alla difesa della patria. Ricorda doverosamente i caduti.

Difende i valori della società, è esempio di altruismo, è legato alla propria bandiera. Non scende a compromessi sui principi, è pronto ad aiutare i bisognosi ed i più deboli, è pronto al sacrificio. Ha un alto senso civico. Predilige l’amore e la pace, ama la verità e la giustizia. Tramanda ai giovani la storia con l’esempio. E perché no… anche un buon bicchier di vino. Il gran lavoro degli Alpini Il gran lavoro degli Alpini Il gran lavoro degli Alpini

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).