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Il gran lavoro delle stazioni quando la neve scarseggia

L’appassionato ci fa poco caso ma vogliano sottolineare il gran lavoro che devono fare i gestori di piste e impianti delle stazioni quando la neve scarseggia. Che i gestori delle aree sciabili debbano mantenere le aree pista in c.d. sicurezza è un dato conosciuto anche, perché normato dalla nostra legge nazionale n 363/2003, integrata dalle singole normative regionali.

Un dato però salta spesso agli occhi di chi frequenta vari comprensori dove le precipitazioni nevose sono state un po’ avare.

I gestori hanno fatto spesso miracoli, assistiti dai moderni impianti per la produzione neve programmata. Non è dunque raro vedere solo le «strisce» delle piste innevate mentre il paesaggio circostante risulta privo di neve.

Queste condizioni di scarso innevamento condizionano i presidi di sicurezza che i gestori delle stazioni devono mantenere in efficienza.

Sì, perché quando la neve a terra è poca si determinano una serie di condizioni di «pericolo» che impongono ai gestori un surplus di attività preventiva.

Queste le situazioni di criticità che possono verificarsi e che il gestore deve monitorare, correggere e prevenire.

A) Il terreno in pista e quello prospiciente il margine delle stesse, il suo margine, deve essere esente da insidie. Quali sassi, rocce o arbusti che possano di per sì essere fonte di pericolo. O di insidia e/o di danno in caso in cui uno sciatore vi vada a collidere.

B) Le reti posizionate dovranno essere verificate. Si intende nel senso del loro corretto posizionamento sino a terra. Quando i piani pista sono normalmente innevati, il manto stesso crea uno spessore idoneo e sufficiente a ricoprire anche i margini inferiori delle reti. Così realizzando l’efficacia della protezione stessa.

Quando invece il terreno è poco innevato non è raro imbattersi in condizioni nella quali le reti lasciano margini inferiori scoperti. Situazione che vanifica la funzione della protezione e realizzando esse stesse una condizione di pericolo.

Così dispone la nostra legge nazionale, all’art. 7 II co (manutenzione e innevamento programmato).

«Qualora la pista presenti cattive condizioni di fondo, il suo stato deve essere segnalato. Se le condizioni presentino pericoli oggettivi dipendenti dallo stato del fondo o altri pericoli atipici, gli stessi devono essere rimossi. Ovvero la pista deve essere chiusa.

Le segnalazioni riguardanti lo stato della pista o la chiusura della stessa vanno poste, in modo ben visibile al pubblico, all’inizio della pista. Nonché presso le stazioni di valle degli impianti di trasporto a fune».

C) I margini di pista e la loro immediata prospicienza, se pur tecnicamente oltre il limite o margine della pista, in condizioni di scarso innevamento dovrà essere manutenuto «pulito». Specie da quelle formazioni rocciose o di altra natura che possano di fatto procurare pericolo o danno per gli sciatori che accidentalmente vi si possano imbattere.

D) I materassi o le altre dotazioni di protezione che di norma vengono usate per proteggere le strutture degli impianti di innevamento programmato (aste o fan). E poi le basi delle condotte idriche, i pozzetti tecnici.

Comunque ogni altro manufatto posto ai margini delle piste, devono essere verificate. E anche molto attentamente con lo stesso occhio alla corretta protezione della base che, in condizioni di scarso innevamento, diventano dei potenziali pericoli per l’incolumità dell’utenza sciatoria.

Pericolo peraltro che in tali condizioni diventa prevedibile e dunque foriero per un giudizio di responsabilità a carico dei gestori.

E) I cumuli di neve programmata che spesso vengono costituiti come riserva non devono essere posizionati all’interno delle aree sciabili. In quanto fonti essi stessi di pericolo per gli sciatori; ove gli spazi lo consentano questi devono essere adeguatamente segnalati e resi ben visibili.

F) Anche gli accessi agli impianti debbono essere sottoposti a un vaglio di controllo specifico. Posto che in condizioni di scarso innevamento, la vie di accesso e/o di imbarco agli impianti, così come le vie di sbarco/discesa, devono essere rese idonee per un accesso e una discesa in sicurezza.

Così ancora dispone la nostra legge nazionale all’art. 3 (obbligo dei gestori). «I gestori delle aree individuate ai sensi dell’articolo 2 assicurano agli utenti la pratica delle attività sportive e ricreative in condizioni di sicurezza.

Provvedendo alla messa in sicurezza delle piste secondo quanto stabilito dalle regioni. I gestori hanno l’obbligo di proteggere gli utenti da ostacoli presenti lungo le piste mediante l’utilizzo di adeguate protezioni degli stessi e segnalazioni della situazione di pericolo».

Naturalmente la condotta degli utenti dovrà, in tali condizioni, essere anch’essa improntata alla prudenza. E che sia rapportata allo stato dei luoghi e dell’innevamento.

Non ogni evento può essere rimesso unicamente a carico dei gestori. Gli stessi sciatori sono parte del sistema e la sicurezza dello stesso dipende anche da tutti noi sciatori.

Se dunque vi rendete conto che il terreno è poco coperto, che i margini delle piste sono scoperti, se un tratto di pista magari è ben coperto mentre un altro lo è meno, allora siete chiamati a adeguare la vostra condotta.

Nel caso specifico dovrete moderare oltremodo la velocità. Evitare di sciare ai margini delle piste o in prossimità di ostacoli. Dovrete poi, se del caso, evitare di percorrere proprio una pista se a vostro giudizio questa non si presenta in condizioni di buona copertura di neve. Questo ove ne abbiate potuto verificare lo stato magari perché visibile dall’impianto di risalita.

Trattasi di una condotta non solo saggia e prudente, a cospetto della circostanza che una pista sia di fatto «aperta», ma certamente atta a evitare rischi e pericoli. O peggio, un qualche incidente o infortunio, il cui giudizio di responsabilità potrebbe esservi imputato in termini concausali.

About the author

Giulio Pojaghi Bettoni

È nato a Roma il 20 maggio 1965. Laureato in Giurisprudenza nel 1992, esercita la professione di avvocato presso il foro di Roma dal 1994.