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Il recupero di Simon Maurberger

Uno sguardo al recupero di Simon Maurberger che si sta adoperando per ripartire da quella maledetta torsione al ginocchio destro. L’incidente avvenuto nel parallelo di Chamonix e che ora deve sparire da dietro le spalle per ritrovare la lena della scorsa stagione.

A poco più di tre mesi dall’infortunio che ha chiuso anticipatamente la sua stagione (rottura del legamento crociato e del menisco laterale), Simon Maurberger è pronto a riaccendere i motori.

La rieducazione procede secondo programma e il 24enne carabiniere della Valle Aurina osserva con scrupolosità la tabella di marcia fissata da staff medico e fisioterapisti.

Per essere passato relativamente così poco tempo dall’infortunio posso dire di essere soddisfatto – spiega -. Riesco a fare parecchi giri in bicicletta, vado in palestra quattro volte alla settimana e svolgo numerosi esercizi, diciamo che fra un paio di mesi dovrei essere al top“.

Lo stop è arrivato proprio nel miglior momento della carriera di Simon, piazzatosi decimo nello slalom di Zagabria, quinto in quello di Schladming e, appunto, ottavo, nel gigante parallelo di Chamonix.

Stavo sciando bene, fisicamente andavo a meraviglia, il clima in squadra era sereno, è stato un vero colpo di sfortuna.

Ma non mi arrendo: il programma sarà quello di ricominciare di pari passo con slalom e gigante, è importante portare avanti entrambe perché mi permette di alternare le specialità, quando giungerà il momento delle gare valuteremo la situazione.

Vorrei riprendere dal punto in cui sono arrivato in slalom (attualmente Simon è a ridosso del primo gruppo nella start list di specialità, ndr), mi manca il contatto con i compagni, lo staff e tutto l’ambiente“.

Un pensiero è per il difficile periodo che stiamo vivendo. “Speriamo che nei prossimi mesi la situazione possa migliorerà.

il nostro modo di vivere sicuramente sarà un po’ diverso nei prossimi mesi, ma ci adegueremo. Mi auguro di tornare al più presto a correre davanti ai 50.000 spettatori di Schladming.

E di essere protagonista davanti ai tifosi italiani ai Mondiali di Cortina“.
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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).