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Il “Sistema sci” firma il protocollo per la riapertura

Il “Sistema sci” firma il protocollo per la riapertura.
Le maggiori organizzazioni della montagna hanno firmato a Milano il protocollo per la riapertura delle aree sciistiche. Lo hanno sottoscritto FISI (Federazione Italiana Sport Invernali), ANEF (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari), Federfuni Italia (l’associazione italiana delle aziende ed enti proprietari e/o esercenti il trasporto a fune in concessione sul territorio nazionale), AMSI (Associazione Maestri Sci Italiani) e COLNAZ (Collegio Nazionale Maestri). Regolamentato nel testo anche l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici a favore degli sciatori non agonisti e amatoriali.

Un accordo fondamentale per consentire ad un settore strategico come quello della montagna di riprendere l’attività nel pieno rispetto delle regole. Bene è sottolineare che tale protocollo ha la forma di una proposta spontanea che sarà evidentemente valutato dal Governo (CTS). Linee guida suggerite ma che attualmente non si possono considerare ufficiali nella loro entrata in vigore.

Le aziende funiviarie – si legge nella nota – rivestono infatti un valore strategico per la tenuta degli equilibri socio-economici dei territori di montagna e del sistema turistico nel suo complesso, alimentando un importante indotto a vantaggio di molteplici operatori economici quali albergatori, commercianti, maestri e scuole di sci.

Il protocollo individua i principi generali e le misure di prevenzione del contagio da SARS-COV2 per la ripresa delle attività all’interno di stazioni, aree e comprensori montani in vista della stagione 2021/22, con il fine di garantire sia la sicurezza dei lavoratori, sia quella degli utenti. Il “Sistema sci” firma il protocollo per la riapertura. Il “Sistema sci” firma il protocollo per la riapertura. Il “Sistema sci” firma il protocollo per la riapertura.

PROTOCOLLO PER LA RIAPERTURA DELLE AREE SCIISTICHE E PER L’UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DI RISALITA NELLE STAZIONI E NEI COMPRENSORI SCIISTICI PER GLI SCIATORI NON AGONISTI E AMATORIALI

Introduzione
1) Premessa
2) Accesso agli impianti e fase di accoglienza degli utenti
3) Fase del trasporto

Introduzione
Gli impianti di risalita costituiscono la struttura portante delle stazioni turistiche di montagna, che si sono sviluppate inizialmente in inverno, in ragione dell’effetto motivante della vacanza invernale procurato dallo sport dello sci.

In seguito, si è investito per sviluppare anche la stagione estiva, aggiungendo il servizio degli impianti a un tipo di frequentazione della montagna caratterizzata da finalità, da modalità di approccio e da tempistiche decisamente diversi.

Ne consegue anche una diversa organizzazione del lavoro nelle due stagioni, in ragione dell’affluenza di turisti molto più intensa in inverno rispetto all’estate. Sulla spinta dello sviluppo e del perfezionamento degli impianti di risalita si è costituita una filiera di servizi al turista molto evoluta, frutto di investimenti rilevanti, composta da attività fra loro complementari e di analoga qualità, che ha assunto un ruolo fondamentale per la vita delle popolazioni montane.

Le aziende funiviarie rivestono infatti un valore strategico per la tenuta degli equilibri socio-economici dei territori di montagna e del sistema turistico nel suo complesso, in quanto attraggono turisti italiani e stranieri, alimentando un importante indotto a vantaggio di molteplici operatori economici quali albergatori, commercianti, maestri di sci, artigiani ecc. Si è calcolato che nell’arco alpino e appenninico italiano, gli occupati nel sistema turistico invernale, considerando tutta la filiera delle attività interessate, raggiungano le 400.000 unità.

In un contesto socio-economico che vede i comuni di montagna morire lentamente per abbandono, è evidente l’importante ruolo economico e sociale svolto delle aziende funiviarie, che evitano lo spopolamento delle aree decentrate così come quello di tutti gli altri operatori che fungono da polo di attrazione per il turismo montano.

Va segnalato che l’intensità e la scadenza temporale dell’affluenza dei turisti agli impianti non è controllabile dai gestori degli stessi, in quanto essa dipende dalla capacità ricettiva delle località nelle quali operano per la clientela di lungo periodo (tipicamente settimanale), dalla vicinanza di grandi centri urbani per la clientela di giornata (turisti pendolari) e dalle connessioni con altre stazioni sciistiche – anche estere – nel caso di comprensori o consorzi.

Ne consegue che la rete di impianti e piste da sci realizzata nelle stazioni montane, per le sue caratteristiche di interconnessione, varietà e libertà, non può essere rigidamente regolata né gestita con il sistema delle prenotazioni preventive, in quanto il turista sceglie le modalità di utilizzo del sistema di trasporto in base a valutazioni istantanee legate al suo stato fisico, all’orario, alle condizioni meteorologiche ed alla distribuzione degli altri turisti (si cerca di evitare le code).

In merito alle possibili soluzioni idonee a garantire la riapertura al pubblico in condizioni di sicurezza e di tutela sia dei lavoratori sia dei turisti, l’obiettivo è quello di evitare l’eccessiva concentrazione degli utenti. I gestori e tutti gli operatori del turismo montano favoriranno il raggiungimento del risultato con l’adozione di regole e comportamenti virtuosi, ma anche con la collaborazione dell’utenza e nel rispetto da parte della stessa di tali regole (sicurezza attiva).

1) Premessa
Il presente protocollo individua i principi generali e le misure di prevenzione del contagio da SARSCOV2 per la ripresa delle attività per gli sciatori non agonisti/ amatoriali, all’interno di stazioni, aree e comprensori montani nella stagione invernale 2021/2022 con il fine di garantire al contempo sia la sicurezza dei lavoratori sia degli utenti.

Il documento sarà aggiornato sulla base di nuove evidenze epidemiologiche e nel rispetto delle normative nazionali e regionali emesse, finalizzate alla prevenzione e al contenimento del rischio pandemico da covid 19. Si rimanda alla normativa vigente e ai relativi regolamenti e disposizioni attuative per la disciplina di ogni ulteriore aspetto legato al funzionamento e alla fruizione degli impianti di risalita all’interno di stazioni, aree e comprensori montani (sciovie, skilift, funivie, seggiovie, cabinovie, tapis roulant e nastri trasportatori per i brevi collegamenti).

2) Accesso agli impianti e fase di accoglienza degli utenti
Lo skipass è personale e non cedibile. Ai fini dell’accesso agli impianti sarà necessario possedere la certificazione verde covid 19 secondo le regole della normativa vigente. Fino al compimento del dodicesimo anno di età, la certificazione verde non è obbligatoria, salvo eventuali diverse disposizioni di legge.

Risulta fondamentale favorire il più possibile la vendita online per gli accessi agli impianti. In questo modo ogni stazione potrà meglio gestire gli accessi degli utenti, giornalieri e non, in base alle caratteristiche della stazione/area/comprensorio. All’interno dell’area sciistica, dovranno essere creati dei percorsi che garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro.

I percorsi dovranno essere tracciati e opportunamente segnalati per l’accesso alle biglietterie e agli impianti di risalita, utilizzando, dove possibile, corsie distinte di entrata e uscita. Sarà, inoltre, opportuno prevedere la presenza di personale che regoli il flusso per ridurre assembramenti e occasioni di contatto.

Le informazioni di percorso e tutte le misure di prevenzione del contagio dovranno essere adeguatamente segnalate mediante l’ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica e/o sistemi audio-video comprensibili anche per i clienti di nazionalità non italiana.

Le biglietterie dovranno essere munite, laddove non già presenti, di schermi protettivi/separazioni fisiche tra operatore e cliente favorendo modalità di pagamento elettroniche. Il personale addetto all’accoglienza e/o all’avvio degli impianti dovrà indossare mascherine chirurgiche o superiori (FFP2).

I servizi igienici negli spazi comuni dovranno garantire la presenza di dispenser all’esterno con la disposizione di igienizzare le mani prima dell’accesso e anche all’uscita. L’uso degli ascensori dovrà essere limitato alle strette necessità (es. disabili). Nel caso fosse possibile l’uso di più ascensori si potranno dedicare gli stessi ad altri trasporti, evitandone un uso promiscuo e igienizzando gli stessi fra un trasporto e l’altro.

Negli spazi comuni dovranno essere presenti un numero adeguato ben visibile e facilmente fruibile, di dispenser con soluzione disinfettante per l’igiene delle mani. Sarà obbligatorio l’utilizzo della mascherina chirurgica o superiore (FFP2) negli spazi comuni e sugli impianti di risalita. Sarà, inoltre, necessario garantire sistematicamente nell’arco della giornata, la pulizia e sanificazione degli ambienti e delle aree di contatto, associata a disinfezione dopo la chiusura al pubblico, con particolare attenzione ai servizi igienici, alle superfici più frequentemente toccate e in generale a tutti gli ambienti accessibili al pubblico. Prevedere, inoltre, ove possibile, l’uso di vinili antimicrobici.  Prevedere e garantire il ricambio d’aria negli ambienti chiusi.

3) Fase del trasporto
In relazione alle diverse tipologie di impianti, dovrà essere valutato il numero di persone che ne avranno accesso in funzione dei seguenti criteri, validi sia nella fase di salita che di discesa (la capienza massima dei veicoli va eventualmente arrotondata al valore intero per difetto e può essere ridotta in considerazione dell’evoluzione dello scenario epidemiologico). – seggiovie: portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina (chirurgica o superiore).

La portata è ridotta all’80% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento.
Cabinovie: riduzione all’80% della capienza massima del veicolo e uso obbligatorio di mascherina (chirurgica o superiore).
Funivie: riduzione all’80% della capienza massima del veicolo e uso obbligatorio di mascherina (chirurgica o superiore).

Nella fase di discesa a valle, in caso di emergenza (es. eventi atmosferici eccezionali) o al fine di evitare o limitare assembramenti di persone presso le stazioni di monte, è consentito per il tempo strettamente necessario l’utilizzo dei veicoli a pieno carico, sempre nel rispetto d’uso di mascherina a protezione delle vie respiratorie (chirurgica o superiore).

I veicoli chiusi (funivie, cabinovie), durante la fase di trasporto dei passeggeri, devono essere aerati mantenendo i finestrini aperti. In tutti gli ambienti al chiuso e nella fase di imbarco (anche all’aperto) e durante le fasi di trasporto è vietato consumare alimenti, bevande e fumare. Una volta giunti alla stazione di monte, gli utenti abbandonano la stazione nel più breve tempo possibile.

Puoi scaricare il protocollo cliccando qui

About the author

Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...