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La luce di Bergamo illumina l’idea di Moioli & Pisoni

Ci siamo quasi, la luce di Bergamo illumina l’idea di Moioli & Pisoni. La tappa di Coppa del Mondo di Snowboardcross a Bergamo si avvicina. E più la data si fa sotto, più aumenta la curiosità da parte di tutti di scoprire come sia possibile realizzare un evento del genere nel centro di una città.

Precisiamo, non stiamo parlando di una rampa qualsiasi, come si è già visto in altri snow show cittadini. In particolare nelle competizioni di freestyle con sci e tavola. Qui stiamo parlando di una pista vera che parte dal vecchio borgo di Bergamo Alta!

E con quattro atleti che partono in linea e si lanciano giù come forsennati superando gobbe e salti. Diciamolo l’idea è totalmente folle.

Eppure è realizzabile e tra poco più di un mese sarà dato il via. La scintilla l’ha scoccata Michela Moioli. E chi se no? Stava tornando in auto da Formia con DS Cesare Pisoni: “Coach, e se ne facessimo una a Bergamo?”. Apriti cielo.

Pochi giorni dopo arriva sul tavolo del Sindaco il progetto. “L’idea iniziale era un po’ diversa da quella che in realtà è stata approvata – racconta Cesare –  Originariamente volevamo infatti partire da Porta San Giacomo a Porta Sant’Agostino, quindi su tutto il viale delle mura.

Avremmo avuto anche due curve con una pendenza giusta, su un percorso di 5/600 metri. Tutto tecnicamente fattibile, ma è sorto un problema. Per allestire il percorso e per innevarlo bisognava chiudere la strada per una settimana. Il che avrebbe creato problemi ai cittadini. E non era proprio il caso”.

Non sarebbe stata la prima volta però. C’è un precedente avvenuto nel 1932. Si partiva da San Vigilio e si arrivava proprio in fondo al prato della Fara. Ci fu una nevicata folle con oltre mezzo metro in città.  Ma c’era pronto il piano B, ben più fattibile, che ha superato ogni ostacolo, in pieno stile SBX!

Ma torniamo a Bergamo. Sarà un evento assolutamente unico, perché una gara così corta non si è mai fatta. Da qui potrebbe nascere anche un nuovo format di gara sprint. Si costruirà una piccola rampa alta circa tre metri, solo per la partenza per dare un po’ più di abbrivio allo start seguita da 5 movimenti fatti su struttura.

È importante che gli atleti prendano subito una buona velocità e comincino a farlo usando le gambe come stantuffi, sparando una riga dritta da cima a fondo.

E il bello è che dal traguardo si può vedere l’azione dall’inizio alla fine, anche se naturalmente quest’anno il pubblico non ci sarà a vedere ma invitiamo tutti a seguirla in TV. Su un percorso di circa 140 metri che durerà più o meno 15/16 secondi.

Ci saranno strutture, salti, gobbe (woops) e dossi che si potranno anche doppiare. Per intenderci, come i discesisti fanno sulle Gobbe di Cammello della Saslong.

Insomma riprodotti molti degli elementi che contraddistinguono la specialità in cui Michela è Campionessa Olimpica.

Si parte proprio dentro al borgo storico di Bergamo alta, all’altezza della storica Chiesa Romanica “Pozzo Bianco”, praticamente di fronte al cancello di casa del Sindaco, Giorgio Gori.

Quindi ci si butta dentro al prato della Fara. “La pendenza è perfetta per le gare di snowboardcross – dice Cesare Pisoni – attorno al 7/8%. Non serve più ripido, anche perché negli anni si è cercato di contenere la velocità per limitare gli infortuni”.

L’arrivo della Sprint Line si colloca davanti alla chiesa sconsacrata di Sant’Agostino nello slargo pianeggiante della Fara, sede delle Lauree dell’università, su un pratone dove ora c’è un campo di calcio.

Dalla partenza e dall’arrivo è possibile vedere in una immagine doppia di sport si vede il Gewiss Stadium, dove gioca l’Atalanta.

In realtà un format simile era già stato fatto a Bansko, ma si disputava in pista (parte finale del gigante di Coppa del Mondo), su un percorso di oltre 600 metri, ovviamente con tanta neve e salti molto ampi. E anche in quel caso non c’erano curve.

A Bergamo però sarà proprio un’altra cosa. Lo spunto Michela lo ha avuto dal Soap Box rally, simpaticissima gara con macchine di legno che si disputa tradizionalmente lungo le mura della città ogni anno da 40 anni alla fine di maggio.

Il primo esempio di SBX sprint fatto a Bansko nel 2016

Con Cesare non possiamo evitare di affrontare anche l’aspetto tecnico di una gara del genere. “Sarà fondamentale la partenza. Prevale la capacità di reazione degli atleti.

Infatti tutte le ragazze, Michela Moioli in testa, ha lavorato molto quest’estate su tale aspetto. Lei allo start non è mai stata un fenomeno, ma nelle ultime stagioni ha fatto miglioramenti pazzeschi. E oggi è una delle sprinter più esplosive.

Un lavoro mirato per una sola gara?
Scherzi? Per Michela questa gara ha un’importanza fuori dal comune. Cioè, è nel comune… ma il suo senso di appartenenza alla città è qualcosa di straordinario. Toccale Bergamo e sei finito!

Quindi chi parte davanti ha la vittoria in tasca?
Non solo, diciamo che sei a metà dell’opera. Poi, devi saper creare velocità senza poterti permettere il lusso di commettere la minima sbavatura.

La formula di gara è quella tradizionale?
Esatto. Gli uomini fanno una prima run. I primi sedici vanno in finale. Poi c’è una seconda qualifica con chi è rimasto fuori. Altri 16 atleti comporranno la finale a 32. Per le donne il concetto è uguale, ma va diviso per due, quindi con la finale a 16.

Tra gli Azzurri chi vedi meglio?
Attualmente il più forte, specie per questo format, è senz’altro Lorenzo Sommariva. La stagione scorsa si è giocato la Coppa del Mondo fino all’ultima gara che è andata a favore dell’austriaco Hammerle.

Ma vedo bene anche Filippo Ferrari, il più giovane della squadra. Nella fase di partenza si è dimostrato un fulmine in allenamento anche Tommaso Leoni. Vale la pena ricordare anche Sofia Belingheri attualmente la seconda atleta italiana nel ranking, a dividere gli onori di ospitalità della terra con Michela.

Sarà una gara importante ai fini della generale?
Sai abbiamo cinque appuntamenti, per cui… Si inizia a Montafon, poi Bergamo, Feldberg (che però in queste ore sta vacillando), quindi il probabile recupero di Cervinia che è saltata a dicembre.

Questa è Porta Sant’Agostino: nella Sala delle Capriate sarà allestito l’Ufficio Gare!!!

Si concluderà con le finali di Veysonnaz. Questo se non cambia ancora tutto. Poi bisogna vedere anche dove si disputeranno i Mondiali, saltati in Cina.

In tutto questo, chi ha in mano l’organizzazione certamente non facile, di un evento del genere? Risposta facile, chi ha una predisposizione per le imprese impossibili.

Ovvero Franco Vismara, patron di Chiesa Valmalenco con la sua famiglia quella di casa con le figlie Francesca e Maria Teresa e quella di Chiesa Valmalenco, la stazione di cui è al comando la stessa impostazione che fu il braccio organizzativo di Franco anche del “Big Air in the City”. Quell’incredibile gara di Coppa del Mondo di freestyle organizzata a Milano nell’area Expo, per due anni consecutivi.

Zona di partenza “Pozzo Bianco”

Franco, anche questa è un’altra bella scommessa…
Altroché, ma il progetto è davvero incredibile. Per la città di Bergamo certamente, ma anche per l’Italia intera sarà un’occasione bellissima. L’ennesima dimostrazione al mondo intero di che cosa è capace il nostro paese.

Parli di forza o di spirito?
Mah, un misto diciamo. Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma posso assicurare che non è uno scherzo. Certamente la neve programmata da sola non basterà. Dovremo trasportarne un bel po’ con i camion da Chiesa Valmalenco.

Fate tutti da soli?
Tutto, come sempre. Gli aiuti sono ridotti ai minimi termini. Dobbiamo ringraziare Grana Padano che ci ha sostenuto col ruolo di Main/Title Sponsor. Per il resto non è arrivato ancora nulla. Spero vivamente che qualcuna delle celebri e grandi aziende bergamasche, comprendano lo sforzo che stiamo facendo per questo evento.

A sinistra Franco Vismara. A destra Antonio Noris, braccio esecutivo dell’evento

E pur riconoscendo il difficile momento, che ci vengano un po’ incontro. In ballo non c’è soltanto una gara di snowboard. Altrimenti me ne sarei stato nella mia Valmalenco, dove quest’anno, come per tutte le stazioni invernali, non mi aspetta di certo una passeggiata.

La gara è prevista il 23 e 24 gennaio. Sarà trasmessa in diretta sia sulla Rai che su Eurosport.

La funicolare, risalita da città bassa a città alta. Arriva a 250 metri dalla zona di partenza

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).